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Harry Potter e i Doni della Morte – Parte I: il Videogioco

La saga arriva alla sua (mezza) conclusione.

Naturalmente bisognava farlo indossando il mantello, il che mi ha creato non pochi problemi: ogni volta che una qualsiasi persona veniva a contatto con me il mantello magicamente spariva e la missione falliva. No problem, se non fosse che molti personaggi apparivano dal nulla o cambiavano improvvisamente direzione. Risultato? Missione ripetuta cinque volte e non per colpa mia.

Le circa otto ore che impiegherete per aiutare Harry e soci a recuperare i famosi Horcrux sono in alcuni casi quasi una tortura. Neanche i combattimenti risultano particolarmente avvincenti: giochi come Gears of War e Uncharted ci hanno insegnato quanto le "sparatorie" possano essere avvincenti e divertenti ma nel caso di Harry Potter sono solo un modo, sbagliato, per passare da una fase d'esplorazione all'altra.

Non c'è nulla di tattico e nella maggior parte dei casi uscirete vincitori dai duelli a colpi di Impedimenta, Stupeficium e Incanto Patronus senza neanche dovervi coprire dietro qualcosa: molto meglio allora utilizzare un incantesimo di protezione.

In alternativa alle magie, nei combattimenti potrete utilizzare pozioni di vario genere da scagliare contro i nemici.
Il gioco intervalla le missioni principali con side-quest piuttosto banali e totalmente slegate dalla trama del film/gioco.

Verso la fine poi il gioco diventa inspiegabilmente punitivo. Ora, io non conosco alla perfezione la trama di Harry Potter e i Doni della Morte, ma dubito che la Rowling abbia voluto riversare contro i nostri piccoli maghi tutti i servi di Voldemort (accidenti, l'ho nominato!) in una volta sola. In più di un'occasione mi sono trovato letteralmente accerchiato e il bello è che spesso l'unica soluzione giusta è stata quella di fuggire perché i nemici erano praticamente infiniti.

Questi esempi, e potrei anche farne molti altri, possono tranquillamente riassumere l'intera essenza del gioco. A differenza di quelli precedenti, che pur non essendo capolavori avevano elementi piacevoli, questo Harry Potter non è in alcun modo divertente.

La versione 360 offre un elemento in più rispetto a quella PS3, ovvero dei contenuti esclusivi per Kinect. In pratica si tratta di alcuni livelli extra, piuttosto corti a dire la verità, nei quali "potrete muovervi e combattere come Harry Potter", cercando di arrivare alla fine nel minor tempo possibile (è possibile confrontare i migliori tempi online... ehm...) ed eliminando i nemici a colpi di incantesimi.

Se volete immedesimarvi meglio nella parte vi consiglio di tenere in mano un ramo o qualcosa che assomigli a una bacchetta magica. Il bello è che questo "bonus", pur non essendo memorabile, risulta addirittura più divertente del gioco stesso.

Lanciare pozioni e magie è addirittura più facile e preciso che nell'avventura principale e questo dovrebbe fornirvi un idea di quali risultati sia riuscito a ottenere il team di programmazione, che mi auguro faccia tesoro delle critiche e le metta a frutto per l'inevitabile "Parte 2" del gioco.

In un periodo in cui a dominare le scene sono assassini in vacanza a Roma, chiamate alle armi e corse su tutti i circuiti del mondo, per rivolgere lo sguardo a questa ennesima avventura di Harry Potter dovrete essere proprio dei fan sfegatati del maghetto di Hogwarts.

4 / 10