Skip to main content
Se clicchi sul link ed completi l'acquisto potremmo ricevere una commissione. Leggi la nostra policy editoriale.

Motorsport Manager - recensione

Si è appena liberata una posizione in McLaren? Ecco come prepararsi al meglio.

Dopo i simulatori, i manageriali sono probabilmente la categoria di titoli più temuta dai publisher, essendo giochi pensati per una nicchia di appassionati, fruibili al meglio su PC. Mettete insieme le parole "gestionale" e "motoristico" nella stessa frase e capite bene come il risultato possa equivalere a un panetto di kryptonite lanciato addosso a un publisher. Questo è anche il motivo per cui da tempo immemore non si vedeva su home computer un gestionale dedicato agli sport motoristici, in particolare le gare di vetture a ruote scoperte.

Il digiuno è finito con l'arrivo di Motorsport Manager, un gestionale pubblicato da Sega su Steam che permette di disputare una carriera o singole stagioni prendendo le redini di una scuderia e scegliendo tra tre categorie di difficoltà crescente. Il gioco non prevede alcuna licenza quindi competizioni, livree, piloti, piste e quant'altro sono caratterizzate da nomi di fantasia. In realtà non ci vuole molto a capire che il campionato principe è basato sulla Formula 1. Lo si evince dalla nazionalità e dai nomi di scuderie e piloti, ma anche delle loro prestazioni, perfettamente aderenti a quelli di Mercedes, Red Bull, Ferrari e così via.

La carriera è indubbiamente il piatto forte, visto che viene simulata non solo la categoria a cui il giocatore partecipa ma anche quelle inferiori o superiori. Il passare del tempo scandisce gli appuntamenti di gara, che sono intervallati dallo sviluppo dell'auto e dalla gestione dello stabilimento, ma anche dal turnover dello staff, dovesse presentarsi l'occasione giusta per rimpiazzare un elemento che non soddisfi le nostre aspettative. La gestione del denaro a disposizione è ovviamente cruciale per avere successo, visto che gli sponsor coprono con un fisso e dei bonus a prestazione parte delle spese, ma stipendi, costi di sviluppo e gestione del team vanno tenuti sotto controllo, soprattutto se il team è di piccole dimensioni ed è scarsamente appetibile per gli sponsor.

Motorsport Manager vive di due fasi separate, quella gestionale "in sede" e quella strategica dei fine settimana di gara. La prima richiede al giocatore di mettere la scuderia nella situazione tecnica migliore per affrontare il week-end di gara, mentre durante la seconda ci si ritrova fondamentalmente seduti al muretto dei box a seguire prove libere, la qualifica e la gara dei due piloti titolari. La schermata della fabbrica vede lo scorrere dei giorni che separano una gara dall'altra, mettendovi alle prese con decisioni relative allo sviluppo dell'auto nelle sue varie componenti, privilegiando prestazioni o affidabilità. Motore, cambio, alettoni, freni, aerodinamica, sono gli elementi di base tra cui scegliere i pezzi da costruire o migliorare, privilegiando le aree in cui la vettura è meno efficiente.

Le prove sono essenziali per prepararsi al meglio alla gara: lasciarle simulare alla CPU è una pessima idea.

Qui abbiamo riscontrato la prima lacuna di Motorsport Manager, ovvero il modo in cui gestisce la progressione delle componenti: la costruzione e lo sviluppo delle componenti avviene in due schermate separate e non è chiarissimo in base a quali criteri vengano allocate le spese, i tempi di sviluppo e le priorità, se non per uno slider che permette di privilegiare prestazioni o affidabilità spostando personale da una parte all'altra. Più facile è invece tutta la parte manageriale di compravendita di piloti e ingegneri che è possibile assumere o licenziare in qualsiasi momento durante la stagione per strapparli alla concorrenza, trattenerli o pescarli dalle categorie minori, anche se spesso le penali da pagare possono essere altissime.

Sempre nella sede principale, vanno prese le decisioni sugli sponsor, in base al fisso che offrono ma soprattutto in relazione ai bonus legati alla prestazione: inseguire i milioni di dollari serve a poco se il team è di centro classifica e le clausole di prestazione richiedono un podio o una vittoria. Man mano che si prosegue con le stagioni, piazzamenti e vittorie nel mondiale piloti e costruttori equivalgono a risorse per ingrandire le proprie strutture, aggiungendo elementi come gallerie del vento, piste per i test privati, aumentando la capienza del centro di ricerca e sviluppo o creando uffici per i talent scout.

A volte il gioco richiede di prendere delle decisioni sotto forma di "dilemmi" legati soprattutto alla stampa, agli sponsor, ai piloti o allo sviluppo dell'auto per l'anno seguente: indire un filming day in fabbrica non sarà il massimo per i meccanici, per non parlare delle richieste degli sponsor che possono indisporre i piloti meno portati alle pubbliche relazioni.

La gestione dei piloti è sicuramente l'aspetto più delicato perché è un mix di fattori, non sempre sotto il nostro controllo: designare chiaramente una prima guida dandogli sempre le parti più aggiornate non sarà il modo migliore per guadagnarsi la fedeltà del secondo pilota: a complicare le cose troviamo la soddisfazione personale che dipende dalla qualità complessiva dell'auto e dai risultati ottenuti in pista in base alle aspettative della squadra: una striscia di sesti/settimi posti ha una valenza diversa per i piloti delle scuderie di punta o di fondo classifica. Le vittorie a ripetizione cementano il rapporto con un driver, mentre i cattivi risultati possono portarlo a guardarsi intorno e accettare altre offerte, rendendo complicato e costoso trattenerlo.

Ecco una sessione di qualifiche di Motorsport Manager. L'affinamento dell'assetto è fondamentale per salire in classifica.Guarda su YouTube

La routine dei weekend di gara è completamente diversa: si comincia con la scelta della quantità di treni di gomme allocata per ciascun pilota prima della partenza, e si prosegue con la decisione di quali piloti usare tra gara e le prove libere, visto che far crescere una riserva non è una brutta idea. Le prove sono un aspetto molto importante della gara: saltarle automaticamente non è mai una buona idea in quanto i benefici che si ottengono dal disputarle con criterio sono essenziali per svolgere una buona qualifica e gara.

Si deve scegliere quindi il momento giusto e le gomme adatte per mandare in pista i piloti per ottimizzare il tempo a disposizione e spendere le conoscenze ottenute in qualifica per migliorare la prestazione il più possibile nei due turni successivi con entrambe le vetture. L'aspetto più complicato di prove e qualifiche comprende l'evoluzione dell'assetto: si tratta di una schermata semplificata a sei parametri di base che cambiano maneggevolezza, carico aerodinamico e motore. Tutto questo farebbe pensare che ci si debba trasformare in ingegneri di pista per azzeccare il miglior assetto possibile.

In realtà bastano minime conoscenze di racing per lavorare sugli slider ascoltando il feedback via radio del pilota mentre gira per trovare l'assetto migliore, come potete vedere nel video dedicato. Sicuramente è un sistema molto semplificato, adatto ai giocatori casuali, ma che lascerà un po' perplessi gli appassionati in cerca di maggiore realismo. Anche la qualifica è tutto sommato abbastanza semplice: si devono far disputare quanti più giri possibili con le gomme morbide a entrambi i piloti per ottenere il tempo migliore, magari affinando ulteriormente l'assetto perfezionato in prova.

L'unico modo in cui si può intervenire in qualifica per migliorare la prestazione dei nostri piloti è cercare di non farli uscire in mezzo al traffico e regolare un indicatore per che condiziona la velocità del giro di lancio. Questo permette di arrivare con freni e gomme nella migliore condizione possibile: un sistema piuttosto approssimativo che in decine di tentativi con entrambe le vetture solo un paio di volte ci ha permesso di far iniziare il giro ai nostri driver nella situazione migliore.

Nella pausa tra una stagione e l'altra si anima il mercato piloti, con tanto di talent scout, ma soprattutto si devono investire sonanti verdoni nella realizzazione della nuova monoposto.

La gara è ovviamente il pezzo forte del gioco perché qui Motorsport Manager si trasforma essenzialmente in un "simulatore di muretto box" in cui veniamo chiamati ad compiere scelte e impartire ordini ai piloti in relazione a un numero maggiore di parametri. Il più importante è quello delle gomme a disposizione: si deve scegliere preventivamente una strategia di base che comprenda il numero di soste e le mescole utilizzate, possibilmente cercando di mantenere un certo livello di flessibilità.

A gara partita si possono indicare ai piloti due parametri di base: la potenza dirottata al motore che influenza velocità e consumo carburante e lo stile di guida per attaccare o mantenere un ritmo adeguato per gestire la posizione, influenzando però il consumo delle gomme, Le mescole hanno infatti un range d'utilizzo che varia in base allo stile di guida richiesto al pilota, alle skill del suo ingegnere e ai perk ottenuti in prova. Leggere la classifica in base al valore delle vetture avversarie, alle gomme che montano e allo stato in cui sono fa la differenza tra una vittoria o finire giù dal podio, con ovvie conseguenze sul nostro conto in banca visto che gli sponsor e la federazione pagano profumatamente i piazzamenti di valore.

Due sono le variabili capaci di scombussolare la strategia di una gara fino a quel momento regolare: la pioggia e l'ingresso della safety car per un incidente. Il gioco è dotato di un sistema di previsioni meteo abbastanza puntale che permette di anticipare con buona approssimazione l'arrivo della pioggia e la sua intensità così come il progressivo asciugarsi del tracciato. È in questa situazione che si può essere creativi con le strategie soprattutto azzeccando il tipo di gomma adatto che può essere intermedio o full-wet. Il divertimento comincia quando le condizioni cambiano in continuazione, trasformando la gara in una vera e propria lotteria; la stessa cosa vale per la safety car, anche se in quel caso a si deve essere rapidi a prendere la decisione se entrare o meno in base al consumo delle gomme in quel momento.

Motorsport Manager è un gioco piacevole e decisamente accessibile da parte di chiunque abbia una conoscenza di base del mondo del motore, in particolare quello dei gran premi di Formula 1. La facilità d'uso, complice un'interfaccia gradevole in italiano e una grafica fumettosa molto piacevole, rende il primo approccio decisamente immediato, anche grazie a un tutorial attivabile già durante la prima carriera. Giocando a fondo ci si accorge subito di alcune lacune e disattenzioni che ne limitano parecchio il potenziale soprattutto nei confronti di chi si aspettava un gestionale profondo, cosa che Motorsport Manager sicuramente non è.

Una gara completa simulata con tanto di cambi gomme. È possibile decidere il numero di giri delle gare di una stagione a priori, così come accelerare o fermare il tempo per prendere decisioni critiche più facilmente.Guarda su YouTube

Simulare un paio di stagioni complete è tutto sommato divertente, ma la mancanza di profondità dei weekend di gara si fa sentire quasi subito, soprattutto in due aspetti: il sistema di gestione dell'assetto troppo approssimativo, ma soprattutto la mancanza di situazioni diverse da quelle citate poco sopra che vadano oltre la gestione di gomme, meteo, safety car. Il fatto che si possano risolvere durante una sosta i problemi meccanici dell'auto con riparazioni veloci di componenti complessi conferma la natura simularcade di questo manageriale.

Non convincono altre piccole cose: in più di un'occasione ci siamo trovati a correre durante le prime fasi di pioggia e vedere le nostre vetture con le intermedie sverniciate dagli avversari che ancora montavano gomme slick, anche consumate, per più di un giro. In tre stagioni complete non abbiamo mai visto verificarsi incidenti multipli tra più vetture, solo qualche raro ritiro per affidabilità. Manca tutta la parte relativa ai possibili errori dei piloti come false partenze o comportamenti antisportivi che possano penalizzarne la classifica: solo l'eventuale progettazione di parti illegali può causare problemi a fine gara con la federazione di fantasia simulata dal gioco.

Più in generale, ci si accorge dell'assenza di numerose sfumature tipiche della F1 moderna che avrebbero reso Motorsport Manager un vero classico, soprattutto nei confronti di un pubblico esigente che si aspetta di più da un manageriale venduto a quaranta euro su Steam. L'assenza di questi e altri dettagli simili, a partire da una licenza ufficiale, consiglia di valutare con attenzione l'acquisto in base alle aspettative che nutrite da un titolo di questo genere. Se non volete impazzire tra orde di menu, prendendo decisioni che influenzano a catena decine di altri settori, Motorsport Manager è sicuramente un prodotto gradevole, soprattutto per la parte manageriale. Chi si aspettava il Football Manager del mondo del motore attenda tempi migliori, anche se questo, come nuovo inizio, non è tutto sommato così male.

7 / 10