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Punch-Out!!

Nostalgico trionfo.

Oggi come ieri, il processo di scoperta delle contromosse con cui mandare al tappeto avversari inizialmente insormontabili è contraddistinto dal medesimo magnetismo ammaliante, quasi a dimostrazione di quanto un'efficace alchimia di game design possa resistere all'opprimente peso degli anni.

Ed è così che nel 2009 mi sono ritrovato cresciuto e maturato (in teoria), eppure sempre incredibilmente coinvolto nel cercare di cogliere il segreto dietro ai furiosi attacchi di un nerboruto ubriacone russo di nome Soda Popinski. Perché nella sua accessibilissima immediatezza Punch-Out è un videogame solido e profondo come pochi, di quelli che ti stregano e non ti abbandonano più come Tetris.

Anche se si era fatto tardi, anche se avevo altro da fare, non ho avuto scampo: ho dovuto provare e riprovare, fino a quando non sono riuscito a far crollare quel fottuto amichetto di Zangief.

Attenzione però: Punch-Out non è solo questione di strategie da decodificare, ma anche di riflessi. Una volta appreso l'adeguato piano di azione da mettere in atto inizierà il combattimento vero e proprio, la performance effettiva grazie a cui avere la meglio sull'avversario. E lì dovrete dimostrare di avere tempi di reazione istantanei e nervi d'acciaio.

Se dunque il gameplay è rimasto quello granitico ed entusiasmante dei tempi che furono, lo stesso non si può certo dire della realizzazione tecnica: l'ultima fatica Next Level games si presenta infatti con una direzione artistica a dir poco accattivante, con esilaranti pugili-macchietta cartoonosamente stereotipati. La pregevolissima modellazione 3D e soprattutto le animazioni a dir poco strabilianti (indubbiamente tra le migliori di questa generazione) contribuiscono a rendere lo spirito del gioco ancora più scanzonato e leggero, per una boxe dal gusto più ironicamente teatrale che violento.

Il multiplayer (soltanto locale) è in realtà poco più che un mero diversivo: Punch-Out resta un gioco specificatamente single player.

Tra inni pomposi inni nazionali, movenze esageratissime e gag irriverenti (dai croissant fatti volare da chissà dove mentre il francese Glass Joe cade al tappeto al parrucchino di Don Flamenco...) Punch-Out è una gioia per gli occhi e per il cuore, di quei titoli semplici eppure tutt'altro che banali in grado di divertire grandi e piccini, hardcore e casualotti. Tutto perfetto insomma? Ahimè non proprio. Per prima cosa 13 pugili non sono certo un'infinità (specialmente considerando che si parla di vecchie conoscenze...), anche se il gioco grazie alla modalità Title Defence si rivela sufficientemente longevo e soprattutto gustosamente impegnativo. Certo, arrivare alla fine della modalità carriera base sarà tutt'altro che un'impresa sfiancante in termini di tempo, ma i veri campioni non si arrenderanno una volta raggiunta la vetta e continueranno a combattere per avere la meglio sugli avversari in versione "potenziata".

Il vero problema di Punch-Out in edizione Wii è comunque l'equivoco relativo ai controlli a cui accennavo in apertura di review: per caratteristiche strutturali di gameplay Punch-Out rimane un gioco strettamente digitale, e l'idea del motion control (con tanto di Balance Board!) furbescamente appiccicata al prodotto da Nintendo finisce col diventare di fatto un'ingannevole presa in giro.

Aspettatevi un sorprendente personaggio extra da affrontare...

Sia chiaro, potrete tirare pugni all'aria e agitarvi sulla bilancia, ma preferendo quel sistema di controllo non andrete certo lontani: Punch-Out non è il dinamico party game truffaldinamente spacciato dalla back cover del gioco, bensì un rigoroso videogioco che richiede tempi di input e di reazione ad oggi incompatibili con sbracciate varie ed eventuali. E' insomma una questione di legittime scelte (degli sviluppatori) e di legittime attese (del pubblico): se cercate un gioco godibilissimo e particolare, un sequel fedele e tutt'altro che rivoluzionario di un capolavoro del passato accomodatevi pure e godete insieme a me. Se invece siete del partito "Motion control o morte" mi spiace deludervi: Punch-Out non è il gioco di boxe definitivo-fattibile-solo-su-Wii che stavate aspettando.

Ad ogni modo la speranza è l'ultima a morire, e sono il primo a sbavare all'idea di qualcosa di simile (magari col MotionPlus...): nel mentre però non offendetevi se mi devasto tornando un po' bambino in compagnia di Little Mac.

8 / 10