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Slay The Spire - recensione

Roguelike + card came, un matrimonio che funziona.

Un gioco di carte che sposa un roguelike per molti è un matrimonio impossibile, ma Slay The Spire dimostra il contrario.

Di roguelike in giro ce ne sono veramente tanti, forse troppi. Questa particolare tipologia di giochi è divenuta estremamente popolare negli ultimi anni e molte software house, soprattutto indipendenti, ci si sono buttate a pesce.

Quasi tutte però si sono attenute al manuale "For Dummies", limitandosi al compitino di base e non proponendo novità degne di nota. Di tanto in tanto però sotto le luci della ribalta si affaccia un titolo che in pochi hanno visto arrivare e che lascia letteralmente a bocca aperta. È il caso di Slay The Spire, che alle meccaniche classiche (dungeon casuali, morte permanente e via dicendo) abbina combattimenti a suon di carte e qualche altra sfiziosa novità.

Si inizia nel più classico dei modi, prendendo confidenza con il personaggio che vi rappresenterà nell'avventura. Non affezionatevi troppo però al vostro eroe, perché è destinato a una vita non particolarmente lunga. Il vostro Ironclad, come ogni protagonista, parte con un'abilità unica, nel suo caso rappresentata dal potere di recuperare 6 PV alla fine di ogni combattimento. È l'eroe più bilanciato del "pacchetto", perfetto per una partenza morbida. Ad esso si aggiungeranno successivamente altre due categorie, il Silent e il Defect, che si distingueranno per l'utilizzo di armi speciali in grado di modificare non poco le strategie in battaglia.

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Chiaramente questa dotazione di partenza è destinata a cambiare più volte nel corso del gioco e ognuno di voi sarà libero di plasmarla in base ai propri gusti o alle differenti situazioni che gli verranno proposte. Il deck inizialmente a vostra disposizione infatti si trasformerà piuttosto repentinamente.

Alla fine di ogni scontro potreste aggiungere una carta al mazzo e comprarne altre dai mercanti, che saranno anche disposti a rimuovere quelle che non volete più... ma ricordate che tutto ha un prezzo e spesso è anche piuttosto salato. Ci saranno anche carte dagli effetti non propriamente positivi, che vi saranno gentilmente regalate da alcuni nemici e che, in alcuni casi, toglieranno spazio ad altre ben più utili, riducendo quindi i vostri poteri di attacco e difesa.

Il dungeon in cui vi inoltrerete sarà composto da quattro diversi tipi di stanze. Quelle più comuni vi vedranno fronteggiare un variabile numero di nemici che spazieranno da quelli standard agli Elite. Sconfiggeteli e potrete fare man bassa dei tesori che si lasceranno dietro. Ci sono poi le stanze falò, nelle quali potrete riposare, recuperare le vite perse e modificare il vostro deck. Non mancano ovviamente gli shop, presso i quali potrete rifornirvi di nuove carte, pozioni ed oggetti, ma anche eliminare quegli items che non vi servono più.

Oltre all'avventura classica potrete affrontare sfide giornaliere con regole sempre diverse o personalizzare le vostre partite.

L'ultima categoria è rappresentata dalle stanze mistero che, come il nome suggerisce, non rivelano la propria natura finché non ci entrerete. Potreste incappare in qualche nemico extra, in trabocchetti o anche eventi e negozi speciali che potrebbero apparire una sola volta in tutta l'avventura.

Non scoraggiatevi se i vostri primi eroi non andranno oltre il secondo labirinto. Ad ogni morte farà seguito una resurrezione e il cambio di pelle corrisponderà ad un potenziamento, con l'arrivo di nuove carte e nuove possibilità. I boss in particolare, già dopo il primo dungeon, sono piuttosto duri da battere e affrontarli senza ragionare o sottovalutandoli significa andare incontro a morte certa.

Mai abbassare la guardia perché dopo alcuni turni buoni può sempre arrivare il mazzo di carte che non vi aspettate e che in pochi secondi può mettervi in crisi. Slay The Spire richiede dedizione e solo con il tempo e l'esperienza imparerete ad adattarvi velocemente alle varie situazioni di gioco. Nell'avventura anche la casualità ha un certo peso ma nel 99% dei casi vittorie e sconfitte dipenderanno unicamente dalle vostre scelte. Fossilizzarsi su un'unica strategia ad esempio non è la scelta migliore perché andando avanti entreranno in gioco fattori diversi che potrebbero cambiare (letteralmente) le carte in tavola.

Pozioni e artefatti possono fare la differenza. Le prime concedono bonus temporanei mentre i secondi possono avere tempi di cooldown.

Studiate i nemici e accarezzateli con il puntatore del mouse. Ognuno di essi infatti ha un'icona fluttuante sopra la testa (o il tentacolo, o quello che è) che indica le sue intenzioni per il prossimo turno. Attaccare a spron battuto nemici pronti al contrattacco non è saggio, meglio approntare anche una difesa che non faccia calare rapidamente i vostri punti vita. Man mano che il vostro deck crescerà avrete naturalmente molte più opzioni, attacchi multipli, difese più forti e anche la possibilità di usare più carte senza intaccare i punti azione a vostra disposizione, che come potete facilmente intuire sono piuttosto limitati.

I contenuti descritti finora potrebbero anche sembrarvi poveri, forse banali, ma Slay The Spire nasconde uno spessore davvero insospettabile. Se amate i giochi di combattimento a base di carte passerete ore a costruire il vostro mazzo, scegliendo e sperimentando tra centinaia di possibili combinazioni. La longevità è assolutamente mostruosa e l'intero gioco, pur non avendo una trama degna di questo nome, è strapieno di ammiccamenti al mondo fantasy e possiede un'ironia di fondo che lo rende ancora più appetitoso.

Slay The Spire sembra quasi un gioco degli anni '90 rivisitato in chiave moderna. Non ha una storia epica, non fornisce un background ai suoi personaggi, però regala qualcosa di ancora più prezioso: la voglia di giocare. Si inizia così, quasi con diffidenza, e in men che non si dica si viene risucchiati in un'avventura perfettamente bilanciata, malignamente avvincente e sorprendentemente profonda nonostante un concept quasi ingenuo.

All'interno del dungeon incontrerete anche sfide che prevedono scelte multiple, questa in particolare è un omaggio a Indiana Jones.

Non contento di aver dato vita a questo gioiello, il team di sviluppo sta continuando a lavorare alacremente al futuro di Slay The Spire, con contenuti in continua evoluzione e sfide alternative che si aggiornano (finora) in maniera costante. La community attorno al gioco è partita un po' lentamente ma già ora può contare su decine di migliaia di appassionati, che hanno sommerso la pagina Steam del gioco con recensioni estremamente positive. Tutto questo per poco più di 20 Euro: difficilmente si può pretendere di più.

Ancora una volta il mondo indie si dimostra molto più attivo e propositivo rispetto agli sviluppatori mass-market. Slay The Spire è un titolo prezioso, ispirato e, credeteci, dannatamente vario e divertente. Il budget abbastanza risicato del progetto si riflette unicamente nel comparto grafico non pienamente soddisfacente, ma tutto il resto fa davvero faville.

Ci auguriamo che il progetto abbia il successo che merita e che il talentuoso team di Seattle decida di portare questa sua prima creazione su altre piattaforme, prima fra tutte il Nintendo Switch, dove Slay The Spire troverebbe una casa pressoché perfetta.

9 / 10