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Game Dev Tycoon - review

Un viaggio strategico nella storia dei videogiochi.

Nonostante il luogo comune sia che "i giochi su cellulare non valgono niente", anni fa ho macinato ore ed ore sul mio Android con una piccola perla intitolata Game Dev Story, in cui bisognava gestire una software house partendo dai piccoli studi di periferia fino a scalare il mondo dello sviluppo.

Ora la stessa meccanica arriva su PC con Game Dev Tycoon, una nuova release del tutto indipendente: il gioco può essere infatti scaricato dal sito ufficiale dello sviluppatore Greenheart Games, al costo di circa 7,50€. Devo dire che al momento non mi è del tutto chiaro il legame tra Tycoon e Story, visto che i due titoli sono creati da developer diversi (il primo titolo era a marchio Kairosoft) e almeno sulla carta non hanno nulla a che vedere l'uno con l'altro, ma basta un'occhiata per capire che le similitudini sono troppo grandi per parlare solo di semplice "ispirazione". Che si tratti in qualche modo di un seguito indiretto o di plagio bello e buono, non ci è dato saperlo.

La struttura generale e molte soluzioni grafiche sono infatti identiche: anche qui ci troveremo nei panni di uno sviluppatore "indie" che comincerà la sua carriera nel garage di casa propria creando semplici avventure testuali, e dovrà col tempo realizzare titoli sempre più ambiziosi e redditizi, sviluppando nuove tecnologie, ottenendo contratti con i publisher, assumendo dipendenti, sperimentando nuovi generi ed altro ancora.

Il vostro umile ufficio iniziale. Ma sbaglio o quella coperta dal telo è... una DeLorean?!

Il tutto attraverso una sola e semplice schermata di gioco, che mostrerà costantemente il vostro ufficio e il formicolare di dipendenti impegnati nelle varie attività. L'approccio è ovviamente quello gestionale, quindi avremo a che fare esclusivamente con menu, scelte ed opzioni, ma dato che l'azione scorre in "tempo reale" e che a fine mese ci saranno sempre e comunque i dipendenti da pagare, dobbiamo dire che il ritmo non manca in Game Dev Tycoon, che anzi vi tiene sempre piuttosto sulle spine. In caso il vostro conto in banca dovesse andare troppo in "rosso", infatti, sarà ineluttabilmente Game Over.

"Le similitudini con Game Dev Story sono troppo grandi per parlare solo di semplice ispirazione"

Anche se inizialmente il gioco sarà abbastanza semplice e offrirà solo una manciata di soluzioni diverse, col tempo le meccaniche si faranno più approfondite, e gestire uffici sempre più grandi si rivelerà un compito capace di rappresentare una certa sfida. Se inizialmente ci potremo accontentare di realizzare titoli semplici e dal basso budget, riuscendo a sopravvivere finanziariamente anche con vendite piuttosto modeste, proseguendo avremo via via sempre più responsabilità e budget maggiori, per cui dovremo strappare contratti migliori con i publisher, gestire meglio le nostre risorse e assicurarci che ogni aspetto del nostro gioco vada a buon fine, altrimenti saremo duramente puniti sia dalle recensioni della critica che dal mercato.

Per creare i titoli migliori dovremo innanzitutto investire in ricerca, scoprendo nuovi generi, implementando tecnologie particolari (come i motori grafici 3D), sviluppando soluzioni di design innovative (multiplayer, open world.) eccetera. Ma ovviamente dovremo anche garantirci la collaborazione dei talenti migliori dell'industry: il nostro compito sarà infatti anche quello di ricercare personale, formarlo e assegnarlo ai differenti aspetti dello sviluppo, a seconda dei loro talenti.

L'uscita di ogni console sarà accompagnata da dati storici realistici sul vero hardware, riconoscibilissimo sia dal nome che dall'immagine.

E sarà importante anche non trascurare il rapporto con i fan: partecipare alle fiere come il "G3", allestendo uno stand adeguato, sarà un ottimo modo per raccogliere supporter, così come lanciare campagne pubblicitarie sulle riviste di settore, per far aumentare l'hype intorno ad un determinato titolo, cuocendo il pubblico a puntino prima della sua release. Il tutto, ovviamente, gestendo al meglio le risorse economiche e di personale, per evitare di fare il passo più lungo della gamba.

"Potremo creare titoli per il G64, per il Super Tes di Ninvento, per la Playsystem e così via"

Questa interessante meccanica ci consentirà in sostanza di ripercorrere tutta o quasi la storia dei videogiochi: potremo infatti sviluppare i nostri primi titoli per i sistemi a 8-bit, e il tempo sarà scandito dall'uscita di nuove console e nuovi hardware, che si rifaranno sempre a produttori e nomi reali, storpiandoli quel tanto che basta da renderli riconoscibili pur evitando questioni di diritti: ci troveremo infatti a creare titoli per il "G64", per il "Super Tes" di "Ninvento" per la "Playsystem" e così via. Il bello (almeno per i nostalgici tra di noi) è che la descrizione di ogni console sarà accompagnata da brevi note storiche piuttosto realistiche: un modo davvero divertente di rivivere da protagonisti la storia dei nostri amati videogiochi.

Come potete vedere dalle immagini su queste pagine, tutto questo è accompagnato da un aspetto grafico non di primissimo ordine: siamo infatti al livello tipico dei "browser game" che potremmo trovare in un social network qualsiasi. Si poteva sicuramente fare di meglio ma non è comunque questo il difetto maggiore di Game Dev Tycoon, che invece risiede in una certa vaghezza e incoerenza delle sue dinamiche base. Per come sono organizzati menu e rappresentazioni grafiche del vostro progresso, ad esempio, non è molto facile capire chi dei vostri impiegati stia facendo il lavoro migliore, chi invece sia stanco, e chi semplicemente svogliato. Anche i menu dei training del personale sono piuttosto vaghi, non indicando in maniera precisa cosa si andrà ad incrementare e come.

L'assegnazione delle risorse allo sviluppo non è precisa e chiara come avrebbe dovuto essere. Il gioco funziona comunque ma l'aspetto gestionale ne risulta sminuito.

La stessa confusione caratterizza anche l'assegnazione delle risorse allo sviluppo (indicata graficamente da degli slider, che possono essere incrementati o diminuiti), nonché i valori di produzione del gioco finito, che vengono misurati solo attraverso due indicatori ("Tecnologia" e "Design"), i quali non sono sufficienti a dare un'immagine veramente precisa dei risultati che abbiamo ottenuto. Ad esempio, in Game Dev Story ricevevamo indicazioni precise riguardo ai valori di grafica, sonoro e gameplay, il che costituiva un riassunto sicuramente più efficace. Nel complesso il sistema funziona e di certo non può essere definito "sbagliato", ma si ha comunque l'impressione che si potesse fare di meglio.

"Il difetto maggiore risiede in una certa vaghezza e incoerenza delle sue dinamiche base"

Anche a livello di successo o di fallimento dei propri titoli, le cose non sono sempre chiare. Al di là di piccole incongruenze (che comunque minano in parte l'effetto "ricostruzione storica" del gioco), come la possibilità di realizzare un'avventura testuale su "PlayStation 2" e vendere pure un buon numero di copie, o di sviluppare motori grafici 3D sul "NES" , a volte si ha la sensazione che il livello di risposta tanto della critica quanto del mercato sia leggermente casuale.

Capita ad esempio di creare il seguito di un titolo di successo, investendo grandi risorse e ottenendo altissimi valori di produzione, solo per essere bastonati addirittura dai 3 della critica (magari per una "mancanza di innovazione") e totalizzare un centesimo delle vendite rispetto all'originale. Se la meccanica dell'industria vera fosse questa, i produttori attuali sarebbero estinti da almeno 20 anni.

Andando avanti nel gioco, potrete acquistare uffici più grandi e assumere nuovo personale.

Allo stesso modo, può succedere che si sperimenti una combinazione di generi per la prima volta, investendo risorse modeste, per fare poi un "boom" di vendite totalmente inaspettato, ottenendo un incasso stratosferico in grado di finanziare decine di progetti successivi. In una certa misura si tratta di una ovvia e giusta imprevedibilità, che per certi versi può anche simulare i reali andamenti di mercato, ma nel complesso il tutto ci è sembrato un po' troppo aleatorio.

"Game Dev Story risultava più divertente e senz'altro più logico "

La cosa sorprendete è che lo stesso Game Dev Story, pur essendo molto meno ambizioso (anche data la piattaforma su cui girava) e per certi versi meno approfondito, nel complesso risultava più divertente e senz'altro più logico e "leggibile" nei suoi elementi gestionali.

Insomma, Game Dev Tycoon è sicuramente un gioco gradevole, adatto a chi ha voglia di fare un tuffo nostalgico nella storia dei videogiochi, ma non è né un'idea nuova né la migliore rappresentazione di questo concetto che si possa trovare in circolazione. Il che ci dispiace un po', perché giorni fa gli sviluppatori avevano invece lanciato la più brillante campagna anti-pirateria della storia dei videogiochi. Se solo tutte le idee di Game Dev Tycoon fossero state altrettanto buone...

7 / 10