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Age of Empires II: Definitive Edition - recensione

Vent'anni e non sentirli.

Prima d'iniziare a parlarvi delle novità della Definitive Edition di Age of Empires 2 è necessario fare una premessa: AoE 2 è stato il mio primo vero videogioco, il mio primo vero contatto con questo medium. Le parole del narratore della campagna di Giovanna D'Arco ancora riecheggiano nelle mie orecchie, dopo le centinaia di ore passate a costruire prosperose civiltà e potenti imperi. Negli ultimi anni ho fatto anche qualche capatina sui campi di battaglia con la versione HD e potete solo immaginare l'eccitazione nel mettere le mani su questa ultima edizione definitiva, aspettando l'attesissimo quarto capitolo.

Il primo impatto è stato quello di essere tornati a casa dopo tanto tempo, dopo 20 anni per essere precisi. Questa versione rimasterizzata del gioco è quasi del tutto fedele all'originale, comprese le quattro espansioni uscite nell'arco di sedici anni, se non fosse per dei piccoli e grandi dettagli che vanno ad imbellettare il tutto con nostro grande piacere. La prima novità è l'inedita espansione "Gli ultimi Khan" che va ad aggiungere tre ottime campagne, due in Europa e una in Asia, oltre a quattro nuove civiltà, ovvero Lituani, Bulgari, Tartari e Cumani. Le campagne sono all'altezza di quelle precedenti, che hanno contribuito ad allietato le nostre serate, e a queste si aggiunge anche una piccola campagna cinese chiamata "L'arte della guerra" e strutturata con delle sfide a tempo.

Sono stati aggiunti anche alcuni effetti particellari d'effetto.

A primo acchito l'inserimento di queste sfide sembra una scelta un po' raffazzonata, ma in realtà si tratta di un allenamento utilissimo per prepararsi a sconfiggere altri esseri umani online, ma anche l'intelligenza artificiale ai livelli più alti. Restando in tema, gli sviluppatori hanno migliorato l'intelligenza artificiale rispetto alla precedente, ovvero a quella della versione HD di Age of Empires 2. Quando impostiamo una nuova partita possiamo anche scegliere quale intelligenza artificiale dovranno avere i nostri nemici (originale, HD o Definitive Edition). In effetti è quasi difficile notare la differenza tra il giocare contro il computer o contro un bravo giocatore, anche se le truppe nemiche sembrano non essere ancora del tutto in grado di focalizzarsi contro i loro corretti avversari. Fortunatamente, visto che già così batterle non è una passeggiata. Ad essere un po' deludente è invece l'intelligenza artificiale dei nostri abitanti, che non di rado restano bloccati durante la raccolta delle risorse quando sono in gruppo.

La Definitive Edition di Age of Empires II è anche impreziosita da una nuova colonna sonora e ovviamente da un restyling grafico. Quest'ultimo si basa sia sull'aggiunta di un pacchetto di texture migliorate anche in 4K sia di tutto un nuovo set di animazioni completamente rivisto per le unità e per gli edifici in fase di demolizione. Sono proprio le animazioni a colpire particolarmente quando si rivede AoE 2 in questa sua veste migliorata: realizzate con finezza e fluidità, queste danno nuova luce al gioco. Forse proprio questa bellezza tende però a far risaltare le unità rispetto a tutto il resto. Per quanto le nuove texture rappresentino infatti un netto passo avanti rispetto al passato, la visuale isometrica del gioco continua ad essere in due dimensioni e le nuove animazioni delle unità fanno quasi apparire queste ultime come degli elementi tridimensionali e fluidi appiccicati su uno sfondo statico.

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Certo, da una rimasterizzazione sarebbe stato difficile aspettarsi qualcosa di più, ma purtroppo questo nuovo carico grafico ha anche delle conseguenze prestazionali da non sottovalutare. Il computer con cui il gioco è stato testato monta una scheda grafica Radeon RX 580 e un processore AMD FX-8350 ed è forse proprio quest'ultimo a fare da collo di bottiglia quando sullo schermo ci sono tante unità contemporaneamente, come nel caso del benchmark integrato nel gioco stesso che, anche con le impostazioni predefinite di livello basso, non ha mai superato i 10 fps, restando al di sotto per la maggior parte del tempo. Per quanto la macchina di prova abbia qualche anno sulle spalle, non è comunque normale ottenere risultati prestazionali così bassi da un gioco che è fondamentalmente un restyling di un titolo di venti anni fa.

Purtroppo i rallentamenti si notano anche quando si gioca, anche se fortunatamente non ai livelli raggiunti con il benchmark integrato, visto che quest'ultimo riproduce volutamente a schermo una battaglia estremamente concitata e ricca di azione. Inevitabilmente i problemi aumentano online, con il computer impegnato a dover gestire anche la connettività con i server di gioco. Il lavoro svolto sulla componente multigiocatore di Age of Empires II: Definitive Edition dagli sviluppatori è comunque molto buono, al netto di qualche piccolo problema che di rado affligge le partite, come ad esempio sporadici crash improvvisi.

Il colpo d'occhio del nuovo restyling grafico è davvero magnifico, ma in movimento qualcosa non torna.

È comunque incredibile vedere quanto sia ancora amato AoE 2 dai videogiocatori a vent'anni dalla sua uscita: anche in beta non abbiamo avuto quasi mai problemi ad entrare in una lobby ben popolata. D'altronde la solidità del gameplay di questo caposaldo degli strategici è innegabile e dopo due decenni continua ad essere incredibilmente divertente da giocare e stimolante nella sua competitività: semplice, essenziale, ma difficile da padroneggiare. Ecco perché le nuove sfide disponibili tra le campagne possono essere utili per migliorare i propri timing ed essere pronti alla dura vita delle competizioni multigiocatore.

È proprio per via della natura stessa di Age of Empires II, che ho deciso di premiare questa edizione nuova di zecca con una buona valutazione. E non solo per rimarcare la bellezza di un ricordo nostalgico, ma proprio per sottolineare quanto le fondamenta di AoE 2 siano ancora solide e d'intrattenimento al giorno d'oggi. Attenzione però, se gli sviluppatori non fossero riusciti nell'intento di aggiornare il titolo rendendolo all'altezza del 2019 il giudizio sarebbe diverso. Peccato solo per la pessima ottimizzazione tecnica e per la conseguente pesantezza prestazionale che il titolo si è portato dietro con un restyling neanche così radicale e per la resa estetica che, seppur bella, restituisce una strada sensazione stridente quando la si osserva in movimento. Il pacchetto completo però è davvero ricco e con un prezzo così budget anche una nuova espansione inedita è più che gradita.

8 / 10