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Amnesia: The Dark Descent

Il terrore si nasconde nella penombra.

Giustamente immagino che vi chiediate a questo punto cosa potrà portarvi a urlare nella notte, ma temo che la risposta non vi piacerà: oltre agli spettrali incontri che vi capiterà di dover affrontare (ricordate, la fuga è sempre onorevole!), anche il semplice rimanere troppo a lungo al buio avrà purtroppo effetti deleteri.

La cosa vi porterà così a centellinare le lampade e gli acciarini di cui sopra, pena rimanere senza aiuti nel momento peggiore: Doom 3 e la sua torcia in quanto a tensione, sono chilometri indietro! Fortunatamente risolvere gli enigmi e proseguire nel gioco vi aiuterà di contro a risollevare la vostra salute mentale, ma nonostante ciò arrivare ad uccidere Alexander di Brennenburg, nemesi e causa della vostra situazione, richiederà ben più di un esaurimento nervoso.

Ovviamente anche la grafica contribuisce sensibilmente nella lenta opera di distruzione della vostra psiche, con un ambiente claustrofobico reso con un gioco di luci (poche) e ombre (molte) sottile, ma efficace nel perseguire i propri scopi; i mostri e le apparizioni che costelleranno la vostra discesa nelle viscere non mancheranno poi di togliervi il fiato, tanto che difficilmente avrete il coraggio di giocare ad Amnesia passata una certa ora.

Come poi tutti gli horror che si rispettino il sonoro giocherà un ruolo importante , contribuendo a creare quell'atmosfera in grado di inumidire velocemente la vostra biancheria intima: rintocchi, sospiri, passi improvvisi, urla e lamenti vi coglieranno quando meno ve lo aspetterete, proprio in quell'istante in cui credevate di poter tirare il fiato. Da brividi.

Due chicche da sottolineare prima di chiudere: innanzitutto predispone estremamente bene il fatto che il gioco sia nativamente sottotitolato in Italiano: per un prodotto indipendente è sicuramente una nota positiva; la seconda è che è possibile attivare in qualsiasi momento un sistema di commenti, così che possiate comprendere il perché di alcune scelte degli sviluppatori a partire dalle loro stesse impressioni. Un'altra idea intelligente implementata alla perfezione, come solo gli studi indipendenti spesso sono in grado di fare.

Giunto quindi angosciato alla fine di questa recensione (ma noi redattori siamo pronti a tutto!) devo pertanto fare i miei sinceri complimenti ai ragazzi di Frictional Games per aver dato vita a un titolo in grado di spaventare profondamente senza "mentire" mai al giocatore. Alcune soluzioni di gameplay e in generale l'impostazione data al tutto risultano infatti davvero interessanti, immergendo velocemente nella storia e nelle vicende e provocando un attaccamento quasi morboso al tetro castello.

Peccato solo per una storia non alle vette in quanto ad originalità e, in generale, un'impostazione chiusa che fatica a celare il percorso lineare che vi troverete ad affrontare; d'altronde è anche vero che per spaventare è necessario che la regia lasci poco spazio all'immaginazione e questo credo sia proprio il caso.

Disturbante.

8 / 10