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I 5 migliori videogiochi horror per un Halloween da brividi

Un viaggio fra i migliori incubi digitali disponibili sul mercato.

Halloween, la festa dei morti, la notte delle streghe, il periodo dell'anno in cui la flebile barriera che separa il mondo terreno da quello paranormale si assottiglia ancora di più aprendo le porte ad un universo misterioso che giace poco oltre a ciò che riusciamo a percepire e a comprendere.

In realtà, al netto dell'indubbio fascino che aleggia attorno a questa celebrazione fin dai tempi più antichi, il giorno di Halloween affonda le proprie radici nella più remota tradizione dei popoli celtici e del paganesimo che, con il Samhain (o capodanno celtico), salutavano l'estate per andare incontro alle rigide temperature invernali. Niente di davvero oscuro o terrificante, quindi.

Eppure, nel corso dei secoli, il folclore popolare ha attribuito ad Halloween un'accezione più esoterica e misteriosa, complici anche una serie di racconti, miti e leggende che nella 'notte di Ognissanti' hanno trovato terreno fertile, tanto da essere tramandati di generazione in generazione fino ai giorni nostri.

Diciamocelo chiaramente: al di là del razionalismo che regola le nostre vite in quanto appartenenti ad una civiltà più moderna e meno ancorata a dogmi o alle consuetudini del passato, almeno una volta all'anno è davvero bello potersi fermare a fantasticare sull'inspiegabile, su ciò a cui non riusciamo a dare un'interpretazione sensata.

D'altra parte non c'è niente di meglio di un sano brivido lungo la schiena, di tanto in tanto.

In questo articolo vi consiglieremo su una serie di videogiochi horror che si basano su questa filosofia e che qualsiasi appassionato del genere dovrebbe giocare almeno una volta nella vita. E quale occasione migliore della notte di Halloween per farlo?

Tra blockbuster Tripla-A e geniali titoli indipendenti, ecco i nostri suggerimenti per una notte all'insegna dell'orrore digitale... sempre che abbiate il fegato per affrontarli!

Prima di cominciare, però, è bene sottolineare un concetto. Abbiamo scelto di inserire nell'articolo solo giochi piuttosto recenti sacrificando le grandi perle e i capolavori del passato poiché volevamo concentrarci su titoli facilmente reperibili anche sui principali store online.

  • Amnesia: The Dark Descent (Frictional Games - PS4, Xbox One, Nintendo Switch, PC)
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Apriamo la nostra carrellata con uno degli horror più celebri apparsi su PC e console in tempi recenti. La serie di Amnesia, sviluppata dal talentuoso studio svedese Frictional Games (precedentemente conosciuto per i Penumbra e in seguito anche per l'eccellente SOMA), è diventata nel giro di pochi anni un autentico cult per gli appassionati del genere.

Il primo episodio, The Dark Descent, in particolare, si è abbattuto come un uragano sul mercato dei videogiochi del lontano 2010, divenendo ben presto uno dei titoli più chiacchierati nelle svariate community online dedicate ai videogiochi.

Vuoi per le inedite meccaniche legate alla sanità mentale del protagonista, vuoi per l'ambientazione tetra e affascinante, vuoi per l'esposizione mediatica dovuta alla crescente popolarità di YouTube di quel periodo (il gioco è stato protagonista di una delle più seguite serie del famigerato content creator PewDiePie), Amnesia: The Dark Descent è diventato un fenomeno virale come pochi altri fino a quel momento.

La trama è semplice: l'utente assume il controllo di Daniel, un ignaro giovane londinese che si trova costretto a muoversi nel decadente Castello di Brennenburg senza alcuna memoria del suo passato o di quale sia il suo obiettivo.

L'orrore che si aggira nei corridoi del castello di Brennenburg, protagonista di Amnesia: The Dark Descent, è qualcosa che non dimenticherete facilmente.

Ben presto si renderà conto che la struttura non è disabitata come poteva sembrare e dovrà fare di tutto per portare a casa la pelle senza soccombere alle minacciose presenze che si annidano nei corridoi del castello.

L'atmosfera angosciante, l'opprimente oscurità e la meccanica di gameplay che spinge i giocatori a passare meno tempo possibile in assenza di luce (pena il rapido decadimento delle facoltà mentali del malcapitato protagonista) rendono The Dark Descent un consiglio inevitabile per la notte di Halloween.

Il suo seguito, A Machine for Pigs è un prodotto riuscito ma non ugualmente affascinante mentre il più recente Amnesia: Rebirth (qui la nostra recensione) è un'esperienza un po' diversa dall'originale, forse anche leggermente meno spaventosa, ma che vale assolutamente la pena di recuperare.

  • Outlast (Red Barrels - PS4, Xbox One, Nintendo Switch, PC)
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Fortemente ispirato dal succitato Amnesia, Outlast del team Red Barrels è forse il singolo videogioco horror indie più famoso dell'ultimo decennio. L'intuizione vincente dello studio canadese è stata quella di rivoluzionare i canoni dell'horror videoludico privando i giocatori di qualunque arma per rispondere alla violenza e rendendolo inerme davanti all'inenarrabile orrore a cui sarà costretto ad assistere.

È un concetto che era già stato introdotto appunto dai Frictional in The Dark Descent ma che è stato ribadito con maggior forza da Red Barrels che è riuscito a confezionare un'esperienza davvero terrificante, una di quelle che rimangono sotto pelle anche dopo diverso tempo dalla conclusione.

La storia, vissuta dalla prospettiva del giornalista investigativo Miles Upshur, è ambientata nel tetro ospedale psichiatrico di Mount Massive, situato da qualche parte tra le montagne del Colorado.

Qui, a quanto pare, vengono svolti esperimenti scientifici di particolare efferatezza sui pazienti da parte di un manipolo di persone poco raccomandabili che si aggirano nei vari reparti dell'istituto.

Outlast di Red Barrels ha letteralmente dato inizio ad una rivoluzione per l'horror videoludico, rendendo il giocatore totalmente inerme rispetto alle atroci violenze che lo circondano.

Il nostro protagonista è determinato a fare luce sulla verità ma si troverà alle prese con un orrore ben più grande di quanto potesse immaginare.

La totale assenza di qualsivoglia strumento per reagire agli avversari spinge i giocatori a muoversi furtivamente sfruttando il buio che permea gli ambienti o, quando possibile, a nascondersi negli armadietti e dietro ai ripari di fortuna presenti negli scenari.

L'unica arma a nostra disposizione è la nostra fidata telecamera che permette di utilizzare la visione a raggi infrarossi per scrutare nell'oscurità ed evitare spiacevoli incontri... a patto di avere le batterie cariche, si intende.

È un'avventura angosciante, asfissiante, agghiacciante, forse quella che rende meglio l'idea di quanto terrificante possa essere un videogioco quando sviluppato con la dovuta cura.

Il prequel, Whistleblower, è un tripudio di violenza che svela alcuni interessanti retroscena sul passato del manicomio di Mount Massive mentre il sequel, lo splendido Outlast 2, è una storia apparentemente slegata dalla precedente ma che nasconde qualche inaspettato collegamento con la disavventura di Miles Upshur (oltre ad un'ambientazione tutta nuova in un villaggio nel deserto dell'Arizona).

Il prossimo anno Red Barrels dovrebbe lanciare sul mercato il suo Outlast Trials, un nuovo capitolo della saga declinato alla cooperativa online per tre giocatori. Non vediamo l'ora di saperne di più.

  • Resident Evil 7: Biohazard (PS 4, Xbox One, Nintendo Switch, PC, Google Stadia)
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Quanto coraggio ci vuole per rivoluzionare fin nelle fondamenta una delle saghe horror più leggendarie della storia dei videogiochi? Parecchio, ma a Capcom, di certo, il fegato non manca.

Il settimo capitolo della serie principale di Resident Evil è un netto punto di rottura rispetto al passato, sia in termini di ambientazione che di gameplay, ma è anche uno dei giochi più spaventosi e sconvolgenti apparsi su PC e console negli ultimi anni.

Ambientato nelle paludi del Bayou, in Lousiana, Resident Evil 7: Biohazard segue le gesta di Ethan Winters, un personaggio totalmente inedito per la saga, in cerca di sua moglie Mia, misteriosamente scomparsa qualche anno prima in circostanze poco chiare.

Le sue indagini lo portano alla soglia della casa della famiglia Baker, un gruppo di persone apparentemente dedite al cannibalismo e ad altre pratiche poco consone alla civile convivenza (un richiamo nemmeno troppo velato alla storica saga horror cinematografica di The Texas Chainsaw Massacre, ideata dal compianto Tobe Hooper nel lontano 1974).

Resident Evil 7: Biohazard è un netto punto di rottura con il passato della leggendaria serie survival horror di Capcom ma è anche uno dei titoli più spaventosi pubblicati durante la scorsa generazione.

Toccherà al povero Ethan scoprire la verità sui Baker e sulle misteriose entità che infestano la magione. Cosa c'entra la Umbrella Corporation questa volta? Quale sarà il vero scopo di questa inquietante famigliola del Louisiana?

La prospettiva in prima persona, adottata per la prima volta da un capitolo canonico di Resident Evil, ha diviso a metà l'opinione pubblica tra chi ha apprezzato il cambio di rotta operato da Capcom e chi non digerisce una così netta trasformazione. La verità è che, in questo modo, lo sviluppatore nipponico è riuscito a tornare alle radici della saga per offrire ai fan un'esperienza davvero terrificante, al contrario di quanto visto nel quinto o nel sesto capitolo, ad esempio.

Il sequel, Resident Evil: Village, apparso quest'anno su PC e console, è un altro trionfo per Capcom che espande ulteriormente la complessa mitologia di Resident Evil, come vi abbiamo raccontato nella nostra recensione.

  • Alien: Isolation (The Creative Assembly - PS3, PS4, Xbox 360, Xbox One, Game Pass, Nintendo Switch, PC)
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'Nello spazio nessuno può sentirti urlare'. Con queste parole che svettano su una locandina a sfondo nero con un uovo alieno in primo piano, è divenuto celebre il film Alien, di Ridley Scott, classe 1979. Si tratta, per i pochi che non lo sapessero già, di un autentico capolavoro della cinematografia sci-fi, un film impareggiabile per atmosfere e scenografie, messo in scena da uno dei registi più importanti e influenti di sempre, dopo un sviluppo a dir poco travagliato.

Ben 35 anni più tardi, il publisher SEGA e lo sviluppatore inglese The Creative Assembly (già noto per la serie strategica di Total War e per lo spin-off di Halo, Halo: Wars), hanno dato vita ad un survival horror in prima persona che è riuscito a raccogliere consensi unanimi da parte di critica e pubblico.

Nei panni della figlia di Ellen Ripley, Amanda, ci troviamo ad esplorare i corridoi della stazione spaziale Sevastopol, infestata dagli xenomorfi, le creature più letali e feroci che l'universo abbia mai conosciuto.

Alien: Isolation incarna perfettamente lo spirito del capolavoro di Ridley Scott. È indubbiamente uno dei survival horror più angoscianti e claustrofobici degli ultimi dieci anni.

Si muovono utilizzando le condutture dell'aria, attendono il momento giusto per colpire, sono infallibili, escono dalle fo**ute pareti: gli xenomorfi sono i predatori perfetti, caparbi, violenti e apparentemente imbattibili. Quale contesto migliore per ottenere la formula di uno dei migliori survival horror dell'ultimo decennio?

Purtroppo, sotto il punto di vista commerciale, Alien: Isolation non è stato il successo commerciale sperato da SEGA e, di conseguenza, le possibilità di assistere al lancio di un sequel si fanno sempre più flebili. Un vero peccato.

  • Visage (SadSquare Studio - PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, PC)
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Quando si parla di videogiochi horror indipendenti, non si può fare a meno di menzionare Visage. Nato come progetto Kickstarter dalle ceneri del mai troppo compianto P.T. (il celebre teaser dell'ormai cancellato Silent Hills di Hideo Kojima), Visage è un horror esplorativo in prima persona capace di far accapponare la pelle anche dei videogiocatori più navigati.

La storia è ambientata in una casa di fine anni '80, i cui precedenti proprietari sono morti in circostanze misteriose. Il nostro obiettivo è quello di esplorare le varie aree che compongono l'abitazione e di rivivere sulla nostra pelle gli eventi che hanno portato alla dipartita dei quattro precedenti inquilini, in modo da liberarli definitivamente dal mondo terreno e poter finalmente abbandonare anche noi la struttura.

Visage è, senza mezzi termini, uno dei migliori horror indipendenti di sempre.

L'incredibile forza di Visage è quella di suggerire l'orrore senza indugiare in spiegazioni troppo didascaliche o facili jump-scare. Si ha perennemente la sensazione che qualcosa ci stia osservando dalle ombre ma non si arriva spesso a un confronto diretto.

Grazie a giochi di luce eccellenti e a un comparto sonoro da brivido, il team di SadSquare è riuscito a costruire un'atmosfera davvero disturbante, una delle più efficaci che ricordiamo in tempi recenti. Promosso senza riserve, dunque: se non l'avete ancora giocato dovreste recuperarlo al più presto! Qui potete trovare la nostra recensione.

E voi? Qual è il vostro gioco horror preferito? Fatecelo sapere qui sotto nei commenti. Buon Halloween!