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Phantasmagoria

Quando il gothic horror incontrò il mouse...

La mano di Roberta Williams, abile nel creare una serie di folli scatole cinesi che per certi versi ricordano l'imperituro Shining di Stephen King, si vede lontano un miglio: vite e storie che si intrecciano, antieroi che precipitano nel baratro della follia trascinando con sé chiunque graviti intorno a loro.

Alla luce della profondità narrativa raggiunta, raccontare l'intera catena degli eventi che hanno segnato la fine di Carno e che caratterizzano l'intensa settimana di Adrienne richiederebbe parecchi paragrafi e di conseguenza, qualora lo vogliate, lasceremo a voi il piacere di viverli in prima persona.

L'impressione globale, mouse alla mano, è quella di trovarsi di fronte a un enorme romanzo gothic horror digitale, intriso di illusionismo, macchinari di tortura (pendoli enormi, vergini di Norimberga e molto altro) e di violenti spiriti. L'atmosfera che si respira all'interno della villa e nel paesino che la circonda è irreale e al limite dell'ostile, quasi sospesa al di fuori del tempo.

Si prospetta un brutto quarto d'ora per la povera Adrienne. E un fortissimo mal di testa.
Questa piccola stanzina rappresenta il nostro punto di partenza di tutta l'avventura.

Ad attanagliare il giocatore in una costante apprensione contribuiranno le numerose visioni e gli incubi di Adrienne, spettatrice e vittima impotente di quel male che lei stessa ha liberato e a cui, verso l'epilogo, pare destinata a soccombere. E il sentirsi costantemente osservati da occhi minacciosi, di colpo, diviene molto più che una semplice sensazione.

L'elemento gore gioca un ruolo fondamentale nell'intera produzione: i deboli di stomaco farebbero bene ad attivare l'opzione di controllo dei contenuti, vista la brutalità con cui Carno facilita il trapasso delle relative mogli senza lesinare particolari. L'adozione di full motion video con attori reali, come anticipato, contribuisce a rendere l'esperienza di gioco più inquietante e immersiva, al punto da rendere la visione impressionante anche per i palati più forti.

Alcune sequenze estreme (in particolar modo l'incriminata scena della violenza sessuale subita dalla protagonista per opera del marito) finirono inevitabilmente per attrarre a sé le ire funeste della censura internazionale, che in alcuni casi obbligò publisher e sviluppatori a pesanti tagli pena la non distribuzione del prodotto.

Inutile spendere troppe parole sulle meccaniche che caratterizzano la fatica della Williams. Phantasmagoria è la classica avventura grafica dalla vocazione cinematografica, priva di fronzoli che possano distogliere l'attenzione dal canovaccio narrativo. Nella parte superiore dello schermo sono mostrati gli incerti passi di Adrienne nelle numerose location offerte: il sistema di controllo, demandato all'utilizzo del solo mouse, è estremamente intuitivo e permette di effettuare ogni azione con la pressione del tasto sinistro.