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I 20 migliori videogiochi cyberpunk - articolo

Non solo Cyberpunk 2077. Deus Ex, Shadowrun, Watch Dogs: Legion, e tanti altri.

Il cyberpunk è un genere ribelle, che si nutre di corrente elettrica e fumi underground. È il punto di incontro tra tecnologia e strada, dove il noir si tinge di cibernetica. Negli anni 80, quando è nato, si immaginavano le derive distopiche che poteva assumere la società a causa delle corporazioni multimiliardarie, di internet e delle intelligenze artificiali. Gli autori affrontavano concetti filosofici come il transumaneismo e la robotica, con un occhio di riguardo per il grottesco e le viscere umane.

I videogiochi. Territorio mortale, come nei film EXistenZ e Nirvana. Ma anche luogo dove la fantasia degli scrittori, oggi, può realizzarsi a pieno grazie a una resa grafica efficace: glitch, simulazioni di hacking, matrioske di mondi virtuali, gradazioni di colori impossibili, dati mnemonici da perdere e ritrovare. Tutto questo lo possiamo vivere pad alla mano.

Ma sono tanti gli approcci al genere. Ecco, perciò, una carrellata dei giochi più interessanti in circolazione, per sfuggire alla forza calamitante di Cyberpunk 2077. O perché no, cedere del tutto al suo fascino.

20. VA-11 HALL-A: Cyberpunk Bartender Action

Cominciamo con la nicchia della nicchia. Va-11 HALL-A è una visual novel atipica, che alterna dramma e comicità. Il tempo è l'anno 207X. Il luogo è una disastrata Glitch City, in cui le risorse scarseggiano e le nanomacchine la fanno da padrone. Un governo distopico reprime e controlla i suoi cittadini, che trovano rifugio nelle perdizioni dell'alcol. Un'atmosfera vaporwave fa pendant con l'OST synth.

Lo studio venezuelano Sukeban Games ha costruito un racconto non lineare in cui, vendendo cocktail, il giocatore influenzerà le scelte della clientela che visiterà il "Valhalla": un night bar con strampalati avventori. Non è un gioco per tutti, in quanto denso di testo, di storie nelle storie ed estetica influenzata dall'animazione nipponica degli anni '80. Il gameplay è un esperimento: avete di fronte un bar simulator, con una pixel art che prende a piene mani dai giochi per PC-98 dell'era 16-bit.

19. Omikron: The Nomad Soul

David Cage, volto e mente di Quantic Dream, è spesso al centro di quelle burrasche che dividono la critica. Le sue opere vivono in quel confine che separa il videogioco dal cinema, gameplay attivo da visione passiva. Che siate estimatori o detrattori del suo modus operandi (e del modo in cui presenta i suoi giochi QTE-centrici), una cosa è indubbia: chi ama Cage in genere ama lunghe cutscene e cerca bivii, finali multipli e scelte morali.

Prima, molto prima di Detroit: Become Human, era il tempo di Omikron. Un adventure game che mescolava diverse tipologie di gameplay, incluso il picchiaduro. Omikron comincia con l'invito, da parte di un poliziotto, a entrare nella dimensione del gioco. Uno sfondamento della quarta parete per niente casuale, ma in linea con lo scontro di natura cosmica che coinvolgerà i personaggi. La realtà stessa sarà messa in dubbio, in una deriva decisamente fantastica; fino ad allora, vivrete in una metropoli piena di ologrammi, luminosa, ultima difesa contro una glaciazione globale. Nota di merito: la presenza di David Bowie, alla colonna sonora e come NPC.

18. E. Y. E: Divine Cybermancy

Tratto dal gioco da tavolo A.V.A. e sviluppato da Streum Studio, Divine Cybermancy è tanto un gioco di ruolo quanto un FPS. In maniera simile a Deus Ex, da cui quest'indie prende spunto, stili di gameplay differente si fondono e creano una catasta di meccaniche, dall'hacking all'alchimia. Un gioco complesso e con molta carne al fuoco, che ricompensa con un'esperienza unica e particolare... a condizione di aver superato una ripidissima curva di apprendimento.

Al caos del gameplay va di pari passo il caos dell'ambientazione. Ci sono manifestazioni psichiche di specie aliene perdute, cacciatori di demoni, poteri psionici, modifiche genetiche e chi più ne ha più ne metta. Se cercate qualcosa di bizzarro, un cyberpunk fuori dagli schemi, un bad trip al neon, E. Y. E. fa per voi.

17. Dark Light

In Dark Light, un evento apocalittico ha portato nel mondo creature oscure e soprannaturali. In quanto Dark Hunter, viaggerete sfidando il buio con l'aiuto di un drone-torcia. A guidarvi ci saranno le illuminazioni ambientali: neon, luci di posizionamento, ma anche riflessi negli occhi delle creature aliene (e meccaniche) che si aggirano tra le strutture, i sotterranei e le città abbandonate che visiterete.

La grafica dettagliata, le animazioni fluide e l'atmosfera da survival horror sci-fi, rendono questo titolo una promessa da non sottovalutare. Parliamo di un souls-like che è anche un metroidvania. Insomma: la combo vincente vista già in Hollow Knight. Dark Light è ancora in early access, ma da maggio sta ottenendo consensi grazie al fascinoso mix di gameplay e ambientazione, dove la tecnologia cyberpunk è al servizio di minacce più oscure.

16. Technobabylon

Technobabylon è un punta e clicca del 2015 che nulla ha da invidiare ai capostipiti del genere. Aspettatevi dunque un connubio di enigmi e ottimo storytelling. A garanzia, i publisher: quei Wadjet Games che hanno accompagnato la pubblicazione dell'esoterica saga di Blackwell, un'altra ottima avventura grafica 2D. In Technobabylon controllerete due detective, all'inseguimento di un mindjacker, cioè un hacker di cervelli che lascia dietro di sé una scia di cadaveri.

Ma non finisce qui, perché controlleremo anche un target del killer, una ragazza dipendente dal cyberspazio che torna così a confrontarsi con la cruda realtà. Qualcuno avrà giustamente pensato a Ghost in the Shell, con la sua struttura da thriller procedurale. Segnaliamo infine che è in lavorazione un sequel 3D, chiamato Techobabylon: Birthright, che ammicca prepotentemente al videogioco Blade Runner del 1997.

15. Hard Reset: Redux

Hard Reset è un FPS da cardiopalma, sulla falsariga di DOOM e altri sparatutto arcade. Può una pioggia di proiettili e laser trovarsi a suo agio in un contesto cyberpunk? Ovviamente sì. Il gioco, uscito nel 2011, presentava una sfida tosta, davvero tosta, in una città dominata da cyborg impazziti, mecha e altri Terminator. La versione Redux del 2016 ne migliora prestazioni e gameplay, lo rende giocabile su console e contiene livelli extra, modalità survival e armi aggiuntive. Purtroppo, riduce la difficoltà rimuovendo la stamina.

Se cercate l'azione, a voi dunque la scelta, tra maggior longevità (e varietà) oppure una sfida più intensa e concentrata. Ma diceva Shakespeare, in bocca agli androidi di Westworld: "Queste gioie violente hanno violenta fine". Quindi attenti a ciò che desiderate. Ma non temete di provarlo, dopotutto gli sviluppatori sono i Flying Wild Hog, che hanno curato il reboot di Shadow Warrior.

14. Transient

Stormling Studios trova il modo di adattare la mitologia lovecraftiana a quella più concreta e cibernetica di un Neuromante. In Transient, droghe arcaiche e psicotrope rinforzano le abilità degli hacker meta-sciamanici, in cerca di sventare i complotti di una corporazione farmaceutica. New Providence è l'ultima città del mondo e resiste contro l'apocalisse che avanza, mentre culti misteriosi si aggirano tra le sue vie asfissianti e nel cyberspazio.

Tra horror e thriller, Transient alterna l'esplorazione di scenari evocativi alla risoluzione di puzzle nelle realtà virtuali. È un unicum anche tra i walking simulator, e il frutto del lavoro di uno studio che da anni si dedica al maestro di Providence, portandolo con successo all'interno del contesto videoludico.

13. Transistor

Transistor racconta di un cybermondo dolce e accecante. La città di Cloudbank prende spunto dalle nuove tecnologie e dai nuovi sviluppi della programmazione; il gioco stesso fa riferimento a funzioni e processi informatici, vere e proprie skill di combattimento. Chi ha provato Bastion e Hades sa quanto sia elevato il livello di giocabilità dei prodotti di Supergiant Games. Transistor non sfigura, grazie alla varietà del suo scheletro action rpg.

La protagonista, Red, si muove come una fiamma in un mondo di chip e sfondi dai colori freddi. La visuale isometrica permette di apprezzare l'eleganza di palazzi e strutture. La colonna sonora (anche qui synth) accompagna il continuo vagare delle scintille sprigionate dalla spada-chip che dà il nome al gioco. La trama è delicata, breve ma intensa: Transistor resterà per sempre un frammento di bellezza nell'infinito oceano digitale.

12. Final Fantasy VII Remake

In una classifica d'altro tipo, Final Fantasy VII sarebbe sul podio. Ma non possiamo fare a meno di citarlo per via della bellissima Midgar. La città dei reattori Mako è un altissimo esempio di architettura cyberpunk. Il recente Remake la mette in risalto con filmati spettacolari, e momenti drammatici di grande impatto emotivo. Da un lato abbiamo la divisione sociale, gli slum, la bio ingegneria e il controllo corporativo della Shinra. Dall'altro gli eco-terroristi di Avalanche, che armati di tutto punto cercano un modo per salvare il pianeta.

Sephiroth, Jenova, la meteora, i resti dei Cetra, La parentesi a Wutai, fanno parte della mitologia estesa di un JRPG storico che comincia con il cyberpunk soltanto per dirigersi altrove. Se né l'originale né il recente retelling fanno a pugni per scalare questa classifica è soltanto perché, in fondo, sono altri gli elementi a far più leva sui cuori degli appassionati.

11. Katana Zero

Nel 2019 lo studio Askiisoft ha creato un gioiello in pixel-art. Katana Zero parte dalla lezione di Hotline Miami e presenta un side-scroller dalla filosofia simile. Il gameplay si regge sulla presenza di respawn rapidi, singoli colpi che segnano il confine tra vita e morte, ritmo frenetico e musica palpitante. Ma anche su una trama incentrata su alienazione, memorie vacillanti e serial killer allo sbaraglio, spinti da organizzazioni oscure.

Zero è un samurai che si aggira per le vie di New Mecca, una città neo-noir che vi ricorderà Altered Carbon e le vie di Mute, film di Duncan James. Zero è anche vittima di una droga, che gli permette di riavvolgere e rallentare il tempo, in loop inquietanti e fuori controllo. La storia, rimasta al momento in sospeso, pare che sarà completata da un DLC gratuito.

10. Remember Me

Remember Me: la prima prova di Dontnod Entertainment, lo studio di Life is Strange e dei più recenti Twin Mirror e Tell Me Why. Se in Technobabylon inseguivamo un mindjacker, qui invece saranno i giocatori a manipolare le menti dei bersagli. In un esperimento interessante, le meccaniche di hacking psichico aiutano la protagonista, Nilin, nella sua lotta contro Memorize, megacorp che ha il possesso dei ricordi digitalizzati di tutta Neo Parigi.

Il gameplay è vario: fasi stealth si alternano a un action frenetico, da stylish hack'n'slash. Platform, piccoli puzzle ed esplorazione (comunque lineare), insieme costruiscono una storia emozionante e delicata. Memoria e amnesia sono tra i temi più cari al genere cyberpunk, e qui sono trattati di petto, tra le sfavillanti vie di una città che sogna il futuro.

9. Shadowrun Returns: Dragonfall

Shadowrun Returns, del 2013, è sia un cyberpunk sia un urban fantasy, con combattimenti tattici a turni e momenti ruolistici da crpg. È una combinazione di suggestioni diverse: elfi che incontrano intelligenze artificiali, magia e distopia che convivono e si circondano di un alone noir, hacker che sventano complotti criminali in compagnia di samurai da strada, netrunning e draghi.

Una certa linearità di fondo non gli ha permesso di fronteggiare i giganti del settore, ma è bilanciata da un ricco cast e da una modalità editor per gli amanti delle mod. Dragonfall è l'espansione più amata e può essere giocata come standalone. Per i cultori di quest'universo, segnaliamo inoltre il gioco per SNES del 1993, primo adattamento videoludico dell'omonima versione cartacea.

8. Ghostrunner

Un action platform adrenalinico, complicato, e una delle rivelazioni di questi ultimi mesi. In Ghostrunner si sfreccia sulle pareti, si salta senza sosta e si corre all'impazzata. L'IA dell'architetto (qualcuno ha detto Matrix?) si nasconde a Dharma City, e cyborg senza scrupoli fanno da vigilanti tra le ombre dei grattacieli. La società è impazzita e l'unica legge è il potere.

I colori dei neon vengono deformati dalla velocità. Come Gray Fox in Metal Gear Solid, sarete un ninja armato di katana, capace di deflettere proiettili e sfrecciare ovunque, in sequenze parkour rapide e mortali. Se siete in cerca di una sfida complessa, se volete testare i vostri riflessi, preparatevi al Cybervuoto.

7. SOMA

Nel 1967 Harlan Ellison scrive Il computer sotto il mondo (I Have No Mouth, and I Must Scream), oggi famoso perché ha dato vita a un vero e proprio cliché della fantascienza. È facile incontrare entità costrette all'immortalità in corpi grotteschi, anime intrappolate in sistemi digitali, sofferenze senza fine dovute alla percezione di un tempo che scorre sempre uguale. Basti pensare a Black Mirror. Non parleremo dell'omonima avventura grafica tratta da questo racconto, ma di un degno erede di molte delle sue suggestioni.

Soma, di Frictional Games (Amnesia), fa largo uso di situazioni di questo tipo, al limite dell'angoscia esistenziale. Estrapola la riflessione di fondo del cyberpunk: come coesisteranno macchine, umani e memoria digitale? È un viaggio inquietante in cui, tra una base sottomarina e l'altra, si ha modo di riflettere sull'uso che facciamo della tecnologia. Non sono solo le intelligenze artificiali a dover essere frenate.

6. The Surge 2

Se il primo The Surge non spiccava per gameplay, e ancora meno spiccava tra i souls-like, il sequel snellisce molte meccaniche e rende più divertente e spettacolare l'esplorazione. Città derelitte, complessi industriali, intrichi di oleodotti e nubi di nanomacchine fuori controllo fanno da contorno scenico al viaggio di un guerriero solitario. Droni, aracnidi robot e folli cannibali hanno trasformato la città di Nuova Jericho in una trappola mortale.

Ma questo è un cyberpunk alla luce del sole, dove ruggine e caos sono i veri padroni di un nuovo mondo, le ultime visioni prima dell'apocalisse. Ancora una volta, il vero nemico non è la tecnologia. Quando vige l'anarchia più totale, come sopravvivere ai disastri, ambientali e tecnologici, che hanno colpito l'umanità?

5. Watch Dogs: Legion

Non certo l'evento rivoluzionario che ci si aspettava, ma Watch Dogs: Legion ambisce e in parte riesce a riprodurre le suggestioni di V per Vendetta, uno dei capolavori di Moore. Ubisoft ha trasfigurato una città, Londra. L'ha resa più interconnessa che mai, tutta da esplorare... e controllare. C'è del Mr. Robot e del Fight Club, sotto questo cielo londinese punteggiato di droni.C'è la rabbia sociale dei cittadini londinesi, ma anche il senso di perdizione di fronte all'ingiustizia.

Quando la tecnologia sfugge all'occhio democratico, e cade nelle mani dei totalitarismi più insidiosi e invisibili, come ribellarsi? Si può vincere, da soli, contro un'egemonia costruita sui dati, sulle borse virtuali e sul controllo dell'informazione? Watch Dogs risponde a queste domande con donne e uomini che si riappropriano della libertà (una volta tramutati nei burattini dei videogiocatori).

4. Deus Ex: Human Revolution

Con Human Revolution, nel 2011 Eidos Montréal fece rinascere un franchise che si credeva concluso. L'operazione andò a buon fine, prima che ci si imbarcasse in sfortunati e mal orchestrati sequel. Nomen Omen, si dice: tra i colpevoli spicca The Fall, che doveva far parte di una saga mobile. In ogni caso, Human Revolution è un techno-thriller convincente, con lunghe infiltrazioni stealth in uffici ricolmi di computer da violare. Ma è anche un immersive-sim svecchiato grazie a fasi FPS decisamente divertenti e con un protagonista più carismatico che in passato.

Oltre al focus sugli effetti socioeconomici che avrebbero gli innesti meccanici, il gioco presenta architetture urbane incredibili. L'estetica è tendente a un giallo diffuso e accecante: una valida alternativa al più noto verde Matrix. Human Revolution fa risaltare interni e luci, così che il contrasto con i vicoli e le ombre di una società derelitta diventa più netto. Un gioiello d'estetica e riflessi metallici, come insegnava il concept artist Syd Mead.

3. Detroit: Become Human

Quasi vent'anni dopo Omikron: The Nomad Soul, David Cage torna di petto nel regno della fantascienza, che in Heavy Rain e Beyond: Two Souls aveva appena sfiorato. In un futuro prossimo (2038), la robotica ha fatto passi da gigante e ha irrimediabilmente causato un drastico cambiamento nelle abitudini umane. Licenziamenti e ristrutturazioni corporative hanno inoltre aumentato il divario sociale tra le classi, e per le strade aleggia la tensione.

Un'avventura grafica firmata Quantic Dream, con ben tre punti di vista da vivere, rivivere e scoprire. Tra questi, l'androide Connor, simile a un certo cacciatore di replicanti difettosi, qui chiamati devianti. Altri prestiti dalla tradizione cyberpunk si trovano nell'estetica di club e bettole, nella dinamica tra umani e androidi in un contesto a tratti iperrealistico. Detroit è imprescindibile per chi cerca una narrazione densa di momenti emotivamente incisivi e colpi di scena.

2. >Observer: System Redux

Rutger Hauer è uno dei volti più noti del cyberpunk, e sue sono le parole più evocative e famose di Blade Runner. Se il replicante che ha visto navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni d'Orione, da villain si tramutasse nel protagonista di un videogioco? Ci ha pensato il Bloober Team, studio polacco da cui attendiamo The Medium e che nel 2017 reclutò Hauer come interprete di Daniel Lazarski: osservatore, hacker e investigatore dotato di innesti neurali.

Nelle mani del team che ha realizzato Layers of Fear e la trasposizione videoludica di Blair Witch, anche il cyberpunk è fonte di visioni orrorifiche. In >Observer (adesso nella versione next-gen) un misterioso lockdown, dovuto alla diffusione di un virus informatico capace di danneggiare gli innesti, chiude Lazarski nel condominio in cui sta investigando. Una mente impazzita per via di input contraddittori trasforma quello che sembra un thriller in un viaggio psichedelico, fatto di cablature senza fine e chimere super-umane.

1. Deus Ex

Al primo posto non può che esserci l'epopea oscura di J. C. Denton. Il cyberpunk in una delle sue prime e più nette forme videoludiche: tinto di nubi fosche, miasmi biotecnologici e guerra suburbana. Il gameplay, piena simulazione immersiva e gioco di ruolo, anticipa le ambizioni di Cyberpunk 2077. La libertà di approccio alle situazioni rinforza la sensazione di essere in grado di sventare un opprimente e tentacolare complotto mega-corporativo.

Una distopia in città sporche, disperate, tristemente verosimili. Come sarebbe una città plagiata da virus e malattie? Dove si nasconderebbe la povertà e dove si aggirerebbero i privilegiati? Come muterebbe la guerriglia in un contesto ipertecnologico? L'opera di Warren Spector e Ion Storm ci racconta tutto questo.

Qualche gioco importante è rimasto fuori dalla classifica. Lo storico e amato Blade Runner di Westwood Studios, per esempio, perché meno pregnante delle sue fonti originali. Oni e i videogiochi di Matrix, action di sesta generazione che sentono il peso degli anni. Alcuni strategici come Re-Legion, interessanti ma non abbastanza da sgomitare per un posto in classifica. Capisaldi come F-Zero, System Shock, Syndicate del 1993 o Snatcher di Hideo Kojima, che richiedono sforzi da retrogamer per essere reperiti e apprezzati in pieno.

Ma come avete visto, c'è l'imbarazzo della scelta. Quali giochi cyberpunk vi sono rimasti nel cuore e includereste in classifica? Qual è il vostro vincitore personale? Fatecelo sapere nei commenti! Per quanto riguarda Cyberpunk 2077, vi rimandiamo alla nostra recensione. È presto per dargli il suo giusto posto, ma è chiaro che da adesso in poi nessuna classifica potrà fare a meno di Night City.