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La seconda volta di Age of Conan

Il Cimmero ci riprova.

Adesso fate un respirone e cercate di riprendervi velocemente dallo shock. Ebbene si, ho appena paragonato positivamente AoC rispetto a WoW. Ma prima di venirmi a bussare sotto casa con torce e forconi chiariamo subito: Age of Conan è ancora ha ancora un gran bisogno di contenuti e aggiustamenti che World of Warcraft si è lasciato alle spalle anni fa. Il gap da riempire assolutamente al più presto riguarda l’equiù: il sistema di armi e armature di Conan è ancora decisamente poco ispirato e realistico, ma non tanto a livello di design, è il sistema di upgrade ad essere completamente senza senso. E’ inconcepibile che al 60esimo livello si debba buttare via della roba perchè è peggiore di quella che avete trovato al 40esimo.

Il cosiddetto “endgame” (la parte del gioco che interessa tutti i giocatori arrivati all’80esimo livello) necessita ancora di parecchio “labor limae”, anche se cominciano a vedersi i primi spiragli di miglioramenti. Per i boss dei dungeon finali non vale più la tattica “mena come un fabbro e curati”: adesso usano strategie e meccanismi a cui bisogna applicare le necessarie contromisure per spuntarla. Questo è senza dubbio un passo in avanti verso la giusta direzione, come lo sono gli aggiustamenti fatti alle meccaniche degli assedi in PvP, che ora sembrano funzionare egregiamente.

Ave, Cimmero.

L’impressione generale è che il gioco stia lentamente ma costantemente aumentando i contenuti che possono far continuare a giocare anche chi ha già cappato (e la differenza tra un MMORPG di successo ed un flop sta sopratutto qui). Ma a fronte di queste evidenti migliorie il grande pubblico come ha risposto? Non bene: al momento, AoC è una esperienza quasi del tutto solitaria, e anche se a molti questo potrà anche piacere, è una filosofia di gioco che cozza contro l’idea stessa di MMO. Anche dopo l’accorpamento di gran parte dei server la popolazione non sembra aver subito rilevanti incrementi demografici tali da rendere facile la ricerca di compagni di ventura, soprattutto per quanto riguarda tank e curatori. Purtroppo il gioco sta ancora pagando caro lo scotto di un lancio decisamente poco felice. C’è da segnalare che almeno la comunità dei giocatori e quasi del tutto composta da persone gentili, mature e volenterose e non da bambini bizzosi con le mani sporche di nutella [ma si, diciamolo: biNbiminkia NdEldacar], un positivo effetto collaterale della scarsa popolazione.

Dunque, ricapitolando: le promesse sono state mantenute, l’engine pare ottimizzato a dovere ed il vuoto di contenuti è stato riempito fino all’orlo, sembra ci sia tutto...e invece no. Manca un ultimo test, probabilmente il più duro. Una volta portato il mio personaggio all’80esimo l’occhio è caduto su un PG secondario abbandonato al 30esimo, un Tempest of Set. La domanda che mi sono posto, e che sicuramente vi farete anche voi, è: ho voglia di ripartire subito praticamente da zero e livellare un altro personaggio? Sono rimasto qualche secondo a pensarci su mentre il cursore galleggiava incerto sul Tempest... e alla fine ho deciso che avevo voglia di un altro giro di giostra.

AoC è ben lontano dall’essere perfetto ma finalmente sta tenendo fede alle sue promesse: è intenso, divertente e appagante, livellare un personaggio dietro l’altro è più un divertimento che una fatica, così come dovrebbe essere. Se i miglioramenti continueranno con questo ritmo e questa qualità, ed è un grossissimo “se”, Funcom si ritroverà tra le mani uno dei migliori MMO disponibili sul mercato. E anche voi.

Le chiavi per giocare ad Age of Conan sono scaricabili seguendo le istruzioni che trovate nel topic in rilievo della sezione MMO di Eurogamer.