Skip to main content
Se clicchi sul link ed completi l'acquisto potremmo ricevere una commissione. Leggi la nostra policy editoriale.

Buon compleanno Pac Man! - articolo

39 anni di labirinti e fantasmi.

Per qualcuno sarà difficile ricordare il primo incontro con Pac-Man, viste le tante apparizioni e incursioni su questa o quella console. Se si potesse richiamare in un istante, e facilmente, ogni sua singola rinascita... Che fosse in una veste nuova, o nel suo solito abito da gala(ga), probabilmente la prima sensazione che proveremmo un po' tutti sarebbe quella di vicinanza, anzi appartenenza, ad una grande famiglia videoludica.

Pac-Man non è soltanto un'icona famosa oltre i confini del media, non soltanto è Pop: è ovunque e di tutti, casual e seguaci dell'Hi-Score. È di chi ha visto la nascita dei videogiochi e di chi visita i mondi digitali di tanto in tanto. In un certo senso è proprio il videogioco in pillole (gialle), se non addirittura la Pac-Dot di Morpheus in grado di svelare la tana del Bianconiglio. Non importa che questa sia una Sala Giochi con luce stroboscopica dei primi anni 90, una macchina insabbiata con Pac-Mania o un semplice Smartphone.

Ricorderete il trentennale festeggiato da Google, con Pac-Man su browser e Doodle interattivo, ancora oggi disponibile. La catastrofica apparizione in Pixels, oppure. Se è un vostro Main in Smash Bros magari lo percepite come un compagno di mille battaglie. Dovendo azzardare una memoria, scavando, nell'impossibilità di richiamare il primo scontro con Blinky e seguaci nel labirinto blu, magari il primo Pac-Man della vostra infanzia aveva proprio quell'aspetto tondo, col nasone, allegro e antropomorfo: Pac-Man World, anni 2000. Ma allora aveva già vent'anni.

Pac-Man con il temuto Killscreen del 256° livello.

L'originale è quindi del 1980: prima ancora di Pac-Land (1984), prima ancora che acquisisse lo stato di mito vivente (non ci volle poi molto). Ovviamente su cabinato e con la formula storica, essenziale, che con gli anni ha lasciato spazio agli esperimenti Puzzle e Platform. Da quel momento Namco l'ha portato qua e là, in compagnia di Ms. Pac-Man (protagonista dell'interessante Maze Madness) e dei suoi acerrimi avversari ectoplasmatici e colorati, caratterizzati (e dal carattere si giungeva al pattern di inseguimento) già nelle versioni immediatamente successive all'esordio.

Dalla colonna sonora (Toshio Kai) agli effetti, dal 'Waka Waka' al triste suono di commiato, Pac è stato imitato, riadattato, citato in continuazione. Un canadese discretamente famoso, per esempio, l'ha nominato per attaccare bottone (Scott Pilgrim vs. The World, 2010, tratto dal fumetto di Bryan Lee O'Malley), e in genere è particolarmente amato dai terrapiattisti per l'effetto dei warp-tunnel. È apparso in Ralph Spaccatutto, ha aperto le danze dell'album musicale Pac-Man Fever (1982) e, tra le serie animate, la più recente è approdata su Disney XD.

La storia della sfera affamata comincia da un'idea semplice. L'aneddoto più noto vede infatti Toru Iwatani affascinato da una pizza (tipico vizio italiano di ispirare le mascotte), e il nome stesso del personaggio (Paku) fa riferimento all'atto di aprire e chiudere la bocca. Storia notissima, ma che è sempre un piacere raccontare. Certo non è il caso di spiegare cosa questo abbia a che fare con il gioco, e le origini culinarie non devono servire a sminuire ciò che è stato poi realizzato da ben 8 pionieri dell'industria, tra cui il Lead Programmer Shigeo Funaki.

Prima di Pac-Man, nella carriera di Funaki e Iwataru, c'erano stati Gee Bee e Bomb Bee, che univano Breakout al Pinball in una sintesi poco convincente. La differenza tra Pac e i predecessori è abissale, la conseguente fortuna e le vendite di Namco - che non credeva nel design troppo infantile della sfera - non sono frutto del caso, ma della scelta di costruire un gioco accessibile, simpatico e adatto a tutti.

Oltre ai seguiti diretti, Pac-Man World ha portato alla nascita di Maze Madness e Adventures in Time, parte degli esperimenti Platform-Rompicapo del Franchise.

Iwataru, da sempre avverso alla violenza nei videogiochi, ha scelto di abbandonare il setting spaziale che in quegli anni la faceva da padrone e di avere, come riferimento, anche un pubblico più vasto. Ha avuto il divertimento puro come obiettivo finale e il risultato, pensando a tutta la frutta che mangia Pac-Man, è un concentrato di vitamine. Ma diciamola tutta: il risultato dà anche assuefazione.

Qualche ombra c'è. L'invenduto della conversione su Atari 2600 (prodotto in eccesso e comunque ad oggi il gioco più venduto della Seconda Generazione) fu una delle cause della crisi videoludica del 1983, un periodo di stagnazione del mercato che finì con il boom del NES e l'inizio della Terza Generazione. Il tentativo di riadattare il gioco portò ad alcuni downgrade e alla comparsa di glitch nel pattern dei fantasmi. Quest'incidente è proprio di un fantasma del passato, a sua volta un glitch dal quale riprendersi. Un po' come è stato per il famigerato bug del 256° livello che, ostacolando la vista del giocatore, ha poi ispirato l'adrenalinico gameplay di Pac-Man 256 (2015).

Pac-Mania (1987) introduceva salti e visuale isometrica.

Ma dimenticando le ombre, ecco appunto le luci. Pac-Man è uno dei franchise più longevi di sempre (insieme, tra gli altri superstiti, a Mario) e la prima mascotte in assoluto. Con 293.800 cabinati installati tra il 1981 e il 1987, è considerato (tra le fonti il Guinness World Record) il primo titolo a introdurre Power Up, nella forma di Pellet capaci di indebolire e scoraggiare gli avversari. Secondo Namco è stato giocato più di 10 miliardi di volte e, di fatto, Ms. Pac-Man è la prima protagonista dei videogame.

La versione più moderna e svecchiata di Pac-Man è la Championship Edition 2 Plus, che oltre alla modalità Co-Op offre una buona varietà di sfide e modalità alternative, in un'atmosfera frenetica e colorata. Con l'avvicinarsi del quarantennale, Bandai Namco non dimenticherà certo i festeggiamenti, e chissà - ma parliamo di congetture - forse salterà fuori qualcosa con lo spirito del Tetris 99 di Arika.

Ogni versone di Pac-Man Championship regala una sana dose di adrenalina e divertimento.

Anche non avendo mai sofferto d'una febbre da Arcade, sicuramente la pizza gialla avrà uno spazio nei vostri ricordi. Fatecelo sapere nei commenti e - al di là degli auguri simbolici - festeggiate con una bella partitina. La tana del Bianconiglio, dicevamo, è nota per essere profonda, profondissima, e si dirama - capillare come un dedalo - da un genere all'altro. Ma se doveste perdervi, c'è sempre Pac-Man a fare strada.