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Final Fantasy VII Nintendo Switch - recensione

Dopo 22 anni, uno degli RPG migliori di sempre arriva su una piattaforma Nintendo.

Scrivere di Final Fantasy VII, a distanza di 22 dalla sua uscita è davvero un'emozione per me. Un'emozione che risveglia favolosi ricordi di quand'ero ancora un adolescente e fui letteralmente rapito dalla magia della settima incarnazione della "Fantasia Finale", che tuttavia era il primo capitolo della saga ad essere pubblicato in Europa. Un gioco fantastico, immenso e rivoluzionario, che per me ha rappresentato la prima esperienza con gli RPG, così come lo è stato per molti ragazzi della mia generazione.

Final Fantasy VII ha avuto diversi ruoli chiave nella diffusione del medium e di una cultura in generale, visto che fino ad allora il genere jRPG era indubbiamente di nicchia. Il gioco di Square (ancora separata da Enix) ha inoltre contribuito a lanciare nell'olimpo delle console la PlayStation di Sony, essendo stato uno dei titoli più amati e venduti tra quelli pubblicati nei primi due anni della console. Nel contesto della saga, il settimo capitolo ha segnato anche la rottura con la partnership con Nintendo, visto che i primi sei capitoli erano stati pubblicati su NES e SNES. Ma il producer Sakaguchi non era più soddisfatto delle piattaforme Nintendo, ancora confinate alle cartucce, e decise di optare per la prima console di Sony, che vantava uno spazio teoricamente sconfinato grazie al formato CD-ROM e ad una eccellente capacità nel rendering 3D. Questa scelta non fu per niente gradita dalla casa di Kyoto, che decise infatti di interrompere ogni rapporto con Square.

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Questa profonda ferita sembra però ormai cicatrizzata e Nintendo ha finalmente deciso di riaccogliere i giochi di Square (ora Square-Enix) sulle sue console. Il publisher ha avviato da diversi anni un'opera di riproposizione sulle piattaforme moderne dei suoi capolavori del passato, tra porting, remaster e remake, e Final Fantasy VII, già ripubblicato su PSN, Android, iOS e Windows, arriva finalmente anche su Switch. E non sarà il solo, dato che stanno arrivando anche X-X2 e FF XII: The Zodiac Age

Come dicevamo, il settimo capitolo della saga risultò rivoluzionario per i suoi tempi. Abbandonava storie medievali con protagonisti maghi, draghi e stregoni, per abbracciare un universo futuristico cyuberpunk in stile Blade Runner, che risulta ancora tremendamente attuale al giorno d'oggi. Faceva ancora perno sugli incontri casuali e sui combattimenti a turni, ma proponeva l'ATB (Active Time Battle) e introduceva la novità delle Limit Break, delle tecniche speciali che si potevano eseguire quando il personaggio subiva talmente tanti danni da riempire un'apposita barra. Le Limit Break aggiungevano varietà ai numerosi e a volte monotoni combattimenti random e aggiungevano profondità visto che se ne potevano sbloccare diverse per ogni personaggio.

Le battaglie sono quelle che hanno goduto maggiormente della rimasterizzazione, essendo interamente in 3D.

Final Fantasy VII è un RPG vincente sotto tutti i punti di vista. Offre un battle system profondo ed articolato, con magie, attacchi, contrattacchi e tecniche speciali, evocazioni e possibilità di riportare in vita i compagni del party, che si compone di tre membri (intercambiabili dal menu in qualsiasi momento). Al solito equip si abbina un inedito sistema di materie, delle sfere che contengono abilità specifiche e che vanno incastonate negli slot di armi, armature e accessori. Il sistema di materie ha di fatto sostituito il sistema di classi storico della serie, dato che rendeva i personaggi completamente intercambiabili, con gli attributi naturali, il tipo di arma e le tecniche speciali che andavano a costituire l'unico sistema differenziale.

Ma quel che ha definito FFVII come uno degli RPG più accattivanti e avvincenti di sempre è forse più di tutto la sua storia. Narra di un mondo prossimo alla rovina, in cui la multinazionale Shinra sta sfruttando fino all'osso l'energia vitale di un pianeta (Lifestream) che si sta lentamente spegnendo. Cloud Strife, il nostro eroe con i capelli biondi a punta, un tempo in forza alla multinazionale, decide di unirsi a un gruppo di teppisti sovversivi, capitanati dal carismatico Barret e dall'affascinante Tifa. Nel corso dell'avventura, il gruppo incontrerà tantissimi personaggi, che racconteranno interessanti storie, dandoci un'idea più completa e sfaccettata sul dramma che si sta vivendo sul pianeta. La storia di FFVII è talmente profonda e sfaccettata che ha dato spazio alla realizzazione di ben due videogiochi spin-off (Dirge of Cerberus che narra le vicende dagli occhi del pistolero Vincent, e Crisis: Core FFVII), e due film di animazione: Advent Children e Last Order.

Le limit break erano una novità per la serie, e sono ancora emozionanti da scatenare e sbloccare.

Uno dei punti forti del titolo è poi indubbiamente la colonna sonora, composta dal mitico Nobuo Uematsu. Ogni pezzo è carico di adrenalina, emozioni e significati, andandosi a miscelare in modo perfetto con la situazione in atto, dramma o momento leggero che sia. Già, perché FFVII sa essere serio e truce tanto quanto leggero, scanzonato e divertente. Tra i dialoghi dei personaggi c'è sempre una buona dose di irriverenza e goliardia e non mancano le gag (una su tutte quelle in cui Cloud si veste da donna).

In Final Fantasy VII ci sono tantissime cose da fare, missioni secondarie ed attività parallele ed opzionali come il grande parco di divertimenti Gold Saucer (pieno zeppo di mini-game, due su tutti la difficilissima gara di snowboard e l'avvincente corsa coi Chocobo) o la battaglia di Fort-Condor. Grande spazio è riservato al grinding, e ci sono segreti, tesori, materie potenti e incredibili equip sparsi per l'immenso mondo di gioco. Inoltre, livellare i personaggi è un'operazione lunga e difficile, che richiede molto impegno (cosa poi alleggerita nei sequel).

Una panoramica dei comandi, ci sono diverse agevolazioni/cheat per agevolare il gameplay, attivabili in qualsiasi momento.

Ma passiamo ora alla domanda che forse interessa di più in sede di questa recensione, ovvero: com'è questo porting di Final Fantasy VII per Nintendo Switch, e quanto appeal offre a distanza di 22 anni dal lancio su PSX? Prima che di saltare al facile cliché di avere finalmente questo titolo su una console portatile, dobbiamo ricordare che il gioco è già disponibile un paio d'anni su Android/iOS, PC portatili e tablet windows, PS Vita e da più di 10 anni su PSP. La versione Switch di fatto non offre nulla di particolarmente allettante rispetto alle altre, se non la possibilità insita nella stessa piattaforma di giocare sulla TV o altrove senza interruzioni. Ma probabilmente è la più comoda.

Altra domanda spinosa: il gioco regge il peso dei suoi anni? Indubbiamente il sistema di combattimento e degli incontri risulta ormai vecchio. In un mondo denso di action RPG in tempo reale, l'ATB e gli incontri casuali possono certamente annoiare e scoraggiare i nuovi giocatori. La buona notizia è che è possibile disattivare gli incontri con un semplice tasto, oltre ad aumentare la velocità di gioco di 3x e potenziare le skill al massimo potendo contare sulla barra del limit break sempre piena. Possibilità, queste ultime, senz'altro utili per chi avesse finito il gioco già una o più volte e volesse rinfrescarsi la memoria con una nuova run.

Gran parte del gioco è realizzato con texture 2D su cui si muovono personaggi poligonali. Con il remaster, queste sono quelle che soffrono maggiormente il contrasto.

Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, forse è quello che è invecchiato peggio. Il gioco era realizzato principalmente con personaggi poligonali che si muovevano su scenari 2D pre-renderizzati, con la sola world map e le sezioni di battaglia realizzate interamente in 3D. FFVII era un titolo che arrivava a soli 2 anni dal lancio della PS1, e quindi gli sviluppatori non avevano ancora imparato a sfruttare al massimo le potenzialità della piattaforma, e questo si avverte soprattutto guardando i due diretti sequel. Tuttavia, gli splendidi background e le ambientazioni suggestive attraggono ancora oggi, anche se si avverte il senso di poca libertà. Inoltre, l'aumento di risoluzione dei personaggi poligonali fa ancora più contrasto con le texture 2D rimaste a bassissima risoluzione. Ed anche i numerosi filmati FMV sono rimasti a risoluzione originale. Ma è così anche per i porting sulle altre piattaforme. Di fatto, la versione PS4 non offre una rimasterizzazione tecnicamente migliore. Almeno le scene in 3D girano in maniera nettamente più fluida rispetto alla versione originale.

Concludendo, l'arrivo di FFVII su Nintendo Switch è sicuramente gradito, poiché anche se il titolo è facilmente recuperabile su praticamente qualsiasi altra piattaforma, l'arrivo su Switch è una ghiotta occasione per recuperarlo. Il titolo si presta quindi sia ai nuovi giocatori che ai nostalgici che lo hanno amato su PS1 e che vogliono tuffarsi nuovamente nelle avventure di Cloud alle prese con il temibile Sephiroth e dando mazzate da orbi alle potenti Weapon. Non possiamo quindi far altro che (ri)consigliarne l'acquisto anche su questa nuova piattaforma, anche se i fan aspettano con grande ansia il remake, questa è una buona occasione per ripassare ed essere sul pezzo. Per via della versatilità insita nella piattaforma, la versione Switch è indubbiamente la più quotata, a parità di prezzo ovviamente.

8 / 10