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Street Fighter x Tekken

Parla Seth Killian, il guru dei picchiaduro Capcom.

EurogamerPensi che nasceranno dei tornei e che i giocatori più famosi ci giocheranno?
Seth Killian

Stiamo lavorando pensando proprio a loro. Per certi versi i controlli di Tekken sono più semplici, è più accessibili perché per fare le mosse spesso basta premere i tasti senza dover muovere lo stick. A livello di accessibilità è sempre stato uno dei più grossi vantaggi della serie.

Se premi bottoni a caso in una partita di Street Fighter, non combinerai niente di buono. Se lo fai in Tekken probabilmente verrai comunque sconfitto, ma anche un principiante può fare azzeccare la mossa giusta. Il nostro obiettivo è creare un gioco che mantenga e assimili questa filosofia, senza dubbio, concedendo a tutti la possibilità di fare buona figura ma premiando chi si impegna ottenere risultati importanti.

EurogamerI personaggi di Street Fighter hanno subito qualche cambiamento? Si giocano in maniera differente?
Seth Killian

Diciamo di sì. Ti faccio un esempio: l'Hurricane Kick di Ken è una buona tecnica in altri titoli ma in questo acquista ancora più valore. Blocca l'avversario sul posto per così tanto tempo che puoi fare entrare indisturbato il compagno di squadra e iniziare qualche attacco interessante. La mossa è la stessa ma con il cambiamento delle meccaniche di gioco acquista un significato diverso.

EurogamerStreet Fighter IV ha riportato in auge il genere dei picchiaduro. Siamo di fronte a una nuova età dell'oro, simile a quella degli anni Novanta, è solo un falso allarme?
Seth Killian

È un periodo che guarda molto al passato. Per certi versi manca l'impatto fulminante degli anni Novanta ma alla fine è un periodo migliore rispetto a prima, c'è più saggezza, più consapevolezza. I protagonisti di oggi sanno cos'è successo prima, hanno visto la nascita e la caduta del genere e hanno ben presenti gli errori che sono stati commessi. Erano grandi giochi, ma non seppero rispondere in maniera adeguata al pubblico e al mercato.

Un'altra grande differenza è che adesso c'è internet e i giochi non sono più qualcosa per i pochi eletti che possono apprezzarli.

Due persone possono guardare lo stesso match di Street Fighter su YouTube o in gioco, e apprezzarlo in modi completamente diversi. In base alla loro conoscenza possono capire quello che stanno facendo i lottatori e quanto siano bravi.

Fino ad ora solo chi li viveva dall'interno sapeva quanto possono essere belli e profondi questi giochi, ma ora non è più così. Data l'attuale situazione, i produttori non hanno scuse per non investire nei picchiaduro, perché sono titoli che hanno delle potenzialità e possono diventare un business di successo. Più ci investi, più ritorno hai in termini d'immagine e di profitti.

Fino ad oggi era difficile, per la comunità di giocatori, comunicare con chi non era "dentro" alle cose; di solito richiedeva un grande investimento di tempo, e solo pochi emergevano. Fortunatamente però le cose stanno cambiando, ora che ci sono gli strumenti giusti per farlo.

I giochi moderni rappresentano ancora una sfida e sono molto competitivi, ma è più facile entrare nel loro mondo, e anche più facile capire perché farlo. Questa è la differenza sostanziale.

Cosa c'è di divertente in tutto questo? Quando cominciai ad avvicinarmi a Street Fighter II ero eccitato, perché il gioco era una terra inesplorata e non assomigliava a niente di quanto già visto. Oggi invece è impossibile ricreare queste sensazioni. Le informazioni viaggiano così velocemente che è difficile avere delle sorprese: tutti conoscono gli anime, e anche se cerchi di mantenere uno stile grafico fresco e attuale, non riuscirai mai ad avere un impatto pari ai giochi dell'epoca.

Ma allo stesso tempo, invece di confrontarti solo con i ragazzi della tua sala giochi, hai fronte a te una grande comunità internazionale, un mondo variegato fatto di gente intelligente, sveglia, che ha le sue storie, le sue leggende, i suoi eroi e i suoi cattivi. Qualcosa per cui vale la pena conoscere meglio il gioco.

La fratellanza che si crea tra i giocatori di picchiaduro è evidente, è viva come non mai. Sono queste le cose che ti legano a un titolo: non è solo il gioco ma la gente che c'è dietro.

Qualunque sport, visto dall'esterno, sembra un po' strano, ma quando ti avvicini la situazione cambia. Ne apprezzi le tradizioni, vedi il tempo che ci viene speso, le persone che si sforzano e si allenano per migliorare, vedi l'eccellenza dei suoi campioni. La stessa cosa vale per i picchiaduro, nel modo più assoluto.

La scena dei picchiaduro è più saggia e orientata verso un futuro radioso di quanto lo fosse in passato, quando era solo un promettente ragazzino degli anni Novanta. Mi sento più ottimista che mai, anche solo per il fatto che, dopo tanto tempo, siamo ritornati a questi livelli di entusiasmo. Siamo in ottima forma.