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Dragon's Dogma: Dark Arisen - review

Riveduto, ampliato ed economico. Cosa volere di più?

Tra tutti i giochi fantasy usciti nell'attuale generazione di console Dragons Dogma è stato, dopo Dark Souls, quello che più mi ha tenuto incollato alla console. Nonostante si trattasse di un titolo non privo di difetti, infatti, il fantasy di Capcom ha saputo stregarmi grazie all'atipica meccanica legata alle Pedine e al suo bizzarro modo di far interagire in modo gratificante i giocatori anche in assenza di una modalità multiplayer vera e propria.

Con Dark Arisen la casa di Osaka ha scelto di imboccare una strada interessante, mettendo in vendita nei negozi a un prezzo ragionevole una sorta di Game of the Year Edition di Dragon's Dogma, contenente il gioco originale (opportunamente ritoccato per limarne qualche difetto) affiancato da un'espansione nuova di zecca studiata per offrire ai veterani del titolo nuove sfide con cui mettersi alla prova.

A chi non ne avesse mai sentito parlare, invitiamo caldamente a leggere la nostra precedente recensione di Dragon's Dogma, dove abbiamo già ampiamente trattato ogni singolo dettaglio del gameplay del gioco. Se proprio volessimo riassumere l'avventura Capcom in poche righe non esiteremmo a descriverla come la riuscita fusione della sensibilità nipponica con la cruda concretezza del fantasy occidentale.

Il primo incontro con l'ombra di Orla avviene sul molo del villaggio natale dell'Arisen, ma solo dopo aver raggiunto almeno il 50esimo livello.

In una terra incontaminata popolata da mostri di ogni genere, gruppi di eroi affrontano interminabili viaggi per portare a termine una missione di primaria importanza, da cui dipende il destino stesso del mondo. Certo, da questa descrizione il gioco potrebbe sembrare banale ma vi assicuriamo che la qualità delle emozioni (e del divertimento) che è in grado di offrire è decisamente elevata.

"Con Dark Arisen il team di sviluppo ha voluto raccogliere la sfida lanciata da Dark Souls"

Se a questo dettaglio aggiungiamo una longevità decisamente sopra la media dei giochi attuali, ecco che la buona accoglienza che critica e pubblico riservarono a Dragon's Dogma all'epoca della sua uscita appare più che giustificata.

Acquistando Dark Arisen al prezzo di 39,90 euro i giocatori portano a casa non solo il gioco originale ma anche l'espansione ambientata nell'oscura isola di Nerabisso, dove in un vasto labirinto si aggirano feroci belve capaci di far impallidire anche il più navigato dei cacciatori di draghi.

Con Dark Arisen il team di sviluppo ha voluto raccogliere la sfida lanciata da Dark Souls e, di conseguenza, aumentare drasticamente la difficoltà media dell'avventura riempiendo i cunicoli e le gallerie di Nerabisso con creature a dir poco letali.

Negli ambienti oscuri e ristretti di Nerabisso gli stregoni non hanno vita facile. Caricare gli incantesimi più potenti è un vero inferno.

Non è un caso, infatti, che l'accesso alla nuova ambientazione venga sbloccato unicamente per personaggi di minimo cinquantesimo livello, che comunque si troveranno in seria difficoltà rischiando la pelle come mai avevano fatto nelle lande di Gransys.

"Per fare un esempio di ciò che ci si deve aspettare, vi basti sapere che si potranno incrociare le lame con la Morte stessa"

Per fare un esempio di ciò che ci si deve aspettare una volta approdati sulla nuova isola, vi basti sapere che si potranno incrociare le lame con la Morte stessa, una combattente temibile in grado non solo di seminare il panico con una vasta gamma di attacchi altera-status ma anche di abbattere un bersaglio con un unico fendente della sua gigantesca falce.

Il nostro primo incontro con la triste mietitrice è stato a dir poco traumatico, nonostante il party a nostra disposizione fosse composto da personaggi di 75esimo livello dotati di abilità di tutto rispetto. A nostra discolpa possiamo dire che avendo giocato sulla console debug non abbiamo avuto a disposizione il nostro Dream Team, ma siamo stati costretti a scegliere uno dei tre party gentilmente messi a disposizione dagli sviluppatori insieme al codice per la recensione.

Giustificazioni a parte, anche se avessimo avuto a disposizione i nostri personaggi avremmo faticato non poco per tenere testa alla Morte e, probabilmente, il primo approccio sarebbe finito in tragedia proprio com'è accaduto con i personaggi made in Capcom.

Il trailer di Dragon's Dogma: Dark Arisen.

Questo dovrebbe bastare per farvi comprendere quanto gli sviluppatori abbiano premuto l'acceleratore per far impennare la difficoltà. Esplorando gli innumerevoli passaggi del labirinto sull'isola di Nerabisso a caccia di memorie, chiavi, tesori e oggetti di ogni genere, gli avventurieri si imbattono in versioni "bigger and stronger" di creature già affrontate in passato come i Beholder, le Chimere o i Ciclopi, il tutto affiancato da nuove minacce capaci di occupare anche gli ambienti più vasti del dungeon.

"Il nostro primo incontro con la Morte è stato a dir poco traumatico, nonostante il party fosse di 75esimo livello"

In alcuni casi, molto più di quanto non accadesse nell'avventura originale, sembra quasi di giocare a Shadow of the Colossus, viste le dimensioni delle creature più imponenti. Per non sbilanciare troppo la sfida, comunque, il team ha inserito anche mob più abbordabili che spaziano dagli immancabili lupi a intere legioni di scheletri.

Quando non è il numero a mettere in difficoltà il giocatore ci pensa il posizionamento dei mostri, in alcune occasioni studiato con l'unico scopo di infastidire gli avventurieri impegnati in combattimenti particolarmente ostici. Affrontare una Chimera mentre si viene costantemente bersagliati da scheletri stregoni appostati su alcune sporgenze soprelevate può rivaleggiare tranquillamente con i peggiori momenti di Dark Souls in termini di numero di imprecazioni al minuto.

Sul fronte narrativo il gioco mantiene l'approccio a metà tra l'aulico e il cinematografico già visto nel titolo originale, con l'Arisen impegnato ad aiutare il personaggio di Orla nella ricerca delle proprie memorie sparse per l'intero labirinto di Nerabisso. Durante l'avventura ci si imbatte anche in altri personaggi particolarmente importanti, come Barroch, di cui non vi sveliamo particolari per non rovinare la sorpresa.

Anche stavolta il design delle creature si assesta su livelli piacevolmente elevati.

Fortunatamente Capcom non ha solo aggiunto nuove creature e una nuova ambientazione con Dark Arisen, ma ha anche ritoccato il bilanciamento di alcune armi e, soprattutto, aggiunto una serie di oggetti e abilità tutti da scoprire.

"Tutto questo ben di Dio è compatibile con i salvataggi del primo Dragon's Dogma"

Gli anelli, in particolar modo, assumono finalmente un ruolo importante, rivelandosi spesso fonti di poteri e abilità a cui è difficile rinunciare, a differenza di quanto accadeva con gli accessori originali del primo Dragon's Dogma.

Molti degli oggetti più potenti, tuttavia, quando vengono raccolti sono bloccati da una misteriosa maledizione che, fortunatamente, il personaggio di Orla è in grado di annullare liberando la vera essenza degli artefatti a lei consegnati.

Oltre a questa novità spicca anche la presenza di un ulteriore set di abilità per l'Arisen (utile per potenziare ulteriormente il proprio eroe) e, soprattutto, la possibilità di migliorare anche le armi precedentemente forgiate con il sangue di drago.

Tutto questo ben di Dio, fortunatamente, è compatibile con i salvataggi del primo Dragon's Dogma, dettaglio che permetterà anche a chi ha già spolpato la versione originaria del gioco di scendere nuovamente in campo con i propri personaggi, ottenendo anche un prestigioso bonus composto da centomila cristalli della faglia, una pietra del viaggiatore illimitata (una manna dal cielo!) e sei nuovi abiti con cui proteggere il proprio Arisen e la sua Pedina.

Il level design di Nerabisso è davvero ottimo, in particolar modo nella gestione delle scorciatoie e dei passaggi segreti.

Dal punto di vista tecnico gli sviluppatori non hanno apportato chissà quali miglioramenti al motore di gioco, che soffre ancora dei medesimi difetti che affliggevano il primo Dragon's Dogma. I rallentamenti e la scarsa qualità di alcune texture, in particolare, tornano anche in Dark Arisen, sebbene siano in parte mascherati da un'ambientazione molto più cupa studiata per mettere in risalto l'ottima gestione delle fonti di luce.

Dragon's Dogma: Dark Arisen è un'ottima riedizione di un gioco già meritevole di essere preso in seria considerazione anche prima dell'espansione extra e degli ultimi accorgimenti apportati dai programmatori. Chiunque si fosse perso questo fantasy di Capcom all'epoca della sua uscita, poco meno di un anno fa, non dovrebbe lasciarsi scappare un pacchetto capace di garantire un centinaio di ore di gioco a soli 40 euro.

I fan della versione base del gioco che hanno già percorso in lungo e in largo le strade di Gransys troveranno, per forza di cose, meno motivi per aprire una seconda volta il portafogli, ma potrebbero comunque trovare piacevole vestire nuovamente i panni del loro Arisen per affrontare una sfida nuova di zecca di circa 15/20 ore.

8 / 10