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Red Dead Redemption

Un capolavoro d'altri tempi.

Da lì è iniziata la mia eccitante vita parallela, che mi ha portato a esplorare di nuovo tutti i luoghi che avevo già visitato a caccia dei piccoli dettagli disegnati nelle mappe. Interpretare una mappa del tesoro non è affatto un'operazione semplice, e mi è capitato di girovagare per diverso tempo nello stesso posto alla ricerca della fatidica cassa.

Questo è solo uno dei tanti esempi che potrei farvi, ai quali vanno ad aggiungersi anche le numerose missioni mordi e fuggi, che non danno vita a particolari sviluppi.

Missioni secondarie a parte, il resto della struttura di gioco ricorda molto da vicino quella di GTA, con i personaggi chiave a cui sono legate le missioni della trama, costantemente segnati sulla mappa. Per andare avanti con la narrazione è necessario portare a termine i compiti legati a una serie di NPC ben definiti, attraverso i quali vengono rivelati dettagli sempre più precisi relativi al passato di Marston e alla sua missione per conto del governo.

Il lazo può essere usato per catturare i cavalli selvaggi o, cosa ancor più divertente, per bloccare i ricercati da catturare vivi.

Dal punto di vista dell'atmosfera, quindi, ci troviamo di fronte a un vero capolavoro, giudizio questo solo in parte mitigato dalla colonna sonora, i cui pezzi, pur ben realizzati, non sono stati capaci di catturare la mia attenzione in particolar modo. Tolto infatti il viaggio dal confine col Messico alla prima cittadina, accompagnato da una meravigliosa canzone cantata mentre si cavalca al tramonto, non ce n'è uno che mi sia rimasto veramente in testa.

Passando comunque al ben più importante gameplay, rispetto a quanto avevo potuto provare tempo fa i controlli sono stati resi leggermente più fluidi, migliorando notevolmente l'esperienza finale. La mira assistita si rivela perfetta per affrontare le sparatorie più intense del gioco e il Dead Eye, ripreso direttamente da Red Dead Revolver, simula ottimamente la velocità di tiro di cui solo un vero cowboy può vantarsi. Andando avanti è possibile anche potenziare questa abilità (attivabile attraverso la pressione del tasto R3), in modo da allungare la durata dello slow motion, per inquadrare bersagli multipli a cui sparare in rapida successione una volta tornati a velocità normale.

Le imboscate sono un grande classico, nel Far West. Vi capiterà spesso di essere messi in difficoltà da arditi attacchi a sorpresa.

A questo si aggiungono un sistema di coperture mutuato direttamente da GTA IV, e l'ottima gestione delle lunghe cavalcate. Muovendosi assieme a un gruppo di personaggi (cosa piuttosto frequente, sia in single player che con gli amici), basta tenere premuto un tasto per adeguare la velocità della propria cavalcatura a quella di chi sta in testa, rendendo i viaggi estremamente piacevoli e assolutamente perfetti per scambiare quattro chiacchiere.

Non a caso è proprio durante i lunghi spostamenti che si scoprono interessanti dettagli relativi a Marston e ai suoi compagni di ventura, attraverso una lunga serie di dialoghi splendidamente doppiati e interpretati. L'assenza del doppiaggio in Italiano potrebbe rappresentare un problema per chi non mastica la lingua inglese, visto che leggere i sottotitoli (in Italiano, tranquilli) tenendo contemporaneamente d'occhio la mini-mappa su schermo e la strada da seguire, non è certo la cosa più agevole del mondo.

Come da tradizione Rockstar, in Red Dead Redemption sono presenti moltissimi mini-giochi (o lavori) che possono essere affrontati in qualsiasi momento semplicemente raggiungendo il luogo indicato sulla mappa.