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Killzone 3

Abbiamo provato il multiplayer...

A un primo impatto può sembrare tutto già visto nel primo capitolo, di sicuro non è una novità nel mondo del multiplayer, ma ci vorrà del tempo prima di aver trovato la tattica giusta e la formazione giusta per ogni mappa.

Se nel Deathmatch a squadre potete permettevi di intraprendere azioni in solitaria, la modalità Operation v'imporrà un approccio più collaborativo, a meno che non vi piaccia perdere.

La mappa che ho avuto modo di provare era ambientata su una grande diga Helghast che doveva resistere a un'infiltrazione di forze umane. Per difendersi era necessario accendere delle valvole che liberavano un gas velenoso in grado di eliminare le forze ostili, dall’altra parte invece bisognava far saltare la diga e annegare ogni umanoide con gli occhi rossi nel raggio di miglia.

Come già detto, lo scontro si è aperto con una scena introduttiva in cui vedete voi stessi e i vostri compagni mentre vi preparate allo scontro, una chicca piacevole da ammirare finché il nickname SUPERSAYANVEGETA sul vostro commilitone non ammoscia un po’ l’atmosfera.

Le mappe sono intricate e strutturate su più livelli... e nel gioco finale saranno anche piene di torrette di sicurezza.

Pur non giocando da mesi, sono riuscito a trionfare coordinandomi con gli altri giornalisti del mio team, mandando gli Helghast a farsi un bagno, e concedendomi il lusso di un'eliminazione altamente spettacolare.

In Killzone 3 infatti sono previste violentissime eliminazioni corpo a corpo quando vi troverete nella situazione giusta per eseguirle: nel menu della brutalità troverete coltellate alla schiena, alla gola e perfino negli occhi, per non parlare di colli girati in perfetto stile Steven Seagal e calci nella schiena alla Chuck Norris.

Se siete rimasti affascinati dal motion sensing di casa Sony, sarete felici di sapere che Killzone 3 supporta perfettamente PlayStation Move; resta però da vedere se utilizzarlo in multiplayer sia una scelta vantaggiosa e purtroppo non abbiamo avuto occasione di testare a fondo la periferica. Stesso discorso per il 3D: sicuramente in single player è in grado di regalare quell’emozione in più, ma nel multi ogni distrazione si paga cara.

Per fugare ogni dubbio non ci resta che aspettare il prossimo febbraio, probabile data di uscita di Killzone 3, per vedere se la via per uscire vivi da Hellgan passa attraverso un lecca-lecca luminoso.