Skip to main content
Se clicchi sul link ed completi l'acquisto potremmo ricevere una commissione. Leggi la nostra policy editoriale.

SHIFT 2: Unleashed

Casco allacciato e acceleratore pronto... si riparte!

Sembra proprio che di carne al fuoco ce ne sia un bel po', partendo da una carriera molto più lunga e articolata e arrivando ad eventi speciali come quelli dedicati alle macchine d'epoca o a particolari categorie di vetture.

Stesso discorso si può fare per le modifiche delle macchine, sia estetiche che meccaniche. Nel gioco messo a disposizione da EA non era possibile accedere a questi menu ma siamo stati rassicurati sul fatto che un apposito "team nel team" si è occupato di questo aspetto del gioco, il cui obiettivo era quello di non deludere i maniaci della personalizzazione.

A livello puramente estetico, la versione di Shift 2 che ho avuto la fortuna di provare era una vera gioia per gli occhi, nonostante fosse un codice ancora incompleto. Particolare cura è stata riposta nella resa degli eventi atmosferici (pioggia in primis), ma a lasciarmi letteralmente a bocca aperta sono state le gare in notturna... che di fatto assottigliano ancora di più il già labile confine che separava finora i videogiochi e la realtà.

Le gare in notturna sono una delle cose migliori del gioco. Preparatevi a rimanere a bocca aperta.

Fare una gara di notte è un'esperienza ancora più incredibile di quella provata in Hot Pursuit. La natura realistica di Shift 2 rende questo tipo di competizioni estremamente intense e la concentrazione richiesta ai piloti è assoluta. Auguratevi poi di non andare a sbattere da qualche parte perdendo magari un fanale o due, in quel caso riuscire ad arrivare in fondo diventerà una scommessa.

A tal proposito, il sistema di danni già ottimo del primo Shift è stato ulteriormente migliorato e le routine di deformazione delle vetture hanno raggiunto livelli di credibilità assoluti. Non c'è Gran Turismo che tenga e in questo senso (ma forse anche in molti altri) Polyphony dovrebbe fare un piccolo bagno d'umiltà.

L'arrivo nei negozi dista ancora un paio di mesi quindi occorre pazientare ancora un po'. Solo allora sapremo se il "Real Driving Simulator" si è definitivamente trasferito in casa Electronic Arts.

Nell'attesa vediamo cosa ci ha raccontato Jesse Abney, veterano EA e produttore della serie Need for Speed con il quale ho avuto occasione di parlare nel corso di un divertente (e ipercalorico) pranzo durante l'evento londinese.

Eurogamer Iniziamo con una domanda facile, quasi di riscaldamento: come mai avete deciso di eliminare il nome Need for Speed dal titolo principale del gioco?
Jesse Abney

Sulla confezione la dicitura Need for Speed apparirà ma abbiamo deciso di staccarla dal titolo vero e proprio perché per la maggior parte dei giocatori questo marchio è sinonimo di corse arcade. Shift 2 è invece una simulazione e procede su un binario parallelo a giochi come Hot Pursuit. Potremmo definirlo uno "spin-off realistico" e speriamo che il marchio riesca anche ad affermarsi a prescindere da quanto è famosa la serie Need for Speed.