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Call of Duty: Black Ops

Analizziamo il gioco dei record a sei mesi dall'uscita.

Al momento ne sono disponibili due: il primo è il mappack First Strike, pubblicato lo scorso primo febbraio per console e il 25 marzo su Steam, ovvero una buona selezione di contenuti extra sotto forma di quattro nuove mappe per il multiplayer competitivo e una per il multiplayer cooperativo zombie-style.

Altri contenuti tuttavia hanno ben presto popolato gli scaffali del Live: lo scorso cinque maggio Activision ha reso disponibile l'Escalation Pack (solo per Xbox 360, le versioni PC e PS3 seguiranno), che mette in mostra altrettanti scenari inediti per il multi cooperativo e competitivo, che porteranno il computo totale delle mappe disponibili a oltre venti.

Il successo di entrambi i DLC è stato più che discreto: anche se la stragrande maggioranza dei giocatori è ancora ferma ai contenuti delle mappe originali, un buon numero di avvelenati del multiplayer popola le mappe nuove a ogni ora del giorno e della notte.

Se i contenuti in senso assoluto abbondano, l'annuncio di voler pubblicare l'SDK per la versione PC potrebbe essere un'ottima notizia per gli amanti del modding, che segnerebbe un cambio di rotta nella politica "no mod" da sempre intrapresa da Activision. Tuttavia, gli effetti benefici di questa decisione potrebbero tardare almeno un anno a vedersi, quindi non è il caso di farci conto almeno nell'immediato,

Il gameplay non è cambiato molto nelle modalità di gioco classiche.
Il sistema di crescita del nostro alter ego militare è cambiato rispetto a MW2 anche se non in modo radicale.

Giunti alla conclusione, le somme che si possono tirare sull'eventuale acquisto ritardato di Call of Duty: Black Ops impongono di fare alcuni distinguo in base alla piattaforma che possedete. L'utenza PC farà bene a provare una copia del gioco prima di procedere all'acquisto (farsi prestare per un mezzo pomeriggio l'account Steam di un amico potrebbe essere una buona idea), visto che il rischio di trovarsi tra le mani un multiplayer poco performante è effettivamente concreto.

Nessun problema da rilevare invece per gli utenti Xbox360 che possono contare su un gioco effettivamente sviluppato per la loro piattaforma, mentre su PS3, dopo la dèbacle iniziale, la situazione è drasticamente migliorata restituendo un'esperienza ormai praticamente all'altezza della concorrenza.

L'effettiva opportunità di acquistare oggi Black Ops in relazione a chi vive notte e giorno sui server di Modern Warfare 2 merita invece qualche considerazione in più, fatte salve le qualità di un singleplayer ben confezionato che merita di essere giocato da ogni appassionato del genere FPS, a prescindere dalla sua brevità.

Nonostante le indubbie qualità in termini di longevità e varietà del multiplayer, si tratta di una struttura collaudata sul fronte del gameplay che non ha subito sostanziali mutamenti rispetto a Modern Warfare 2, di cui condivide ossatura e fronzoli. Chi a novembre aveva lasciato sullo scaffale Black Ops perché non riteneva il lavoro svolto da Treyarch una vera evoluzione, a tutt'oggi non ha effettivamente nuovi motivi per pensarla diversamente. Una conferma di come buona parte del successo di questo Call of Duty abbia vissuto della luce riflessa del suo illustre predecessore.

E ora dove avranno messo i piani segreti per la conquista del mondo?

Il fatto che su PC la community giocante si sia spostata su Black Ops in massa per poi ritornare progressivamente su Modern Warfare 2 (attualmente lo sparatutto non Valve più giocato su Steam), non si spiega solo con i problemi avuti da questa piattaforma ma anche dalla presa di coscienza del fatto che il traino di MW2 ha avuto un'importanza fondamentale nelle vendite di Black Ops, e che le nuove modalità non rappresentano allo stato attuale un vero passo in avanti.

Questo fenomeno, di cui non è possibile avere un riscontro preciso per quanto riguarda le versioni console, non sposta il fatto che stiamo parlando di una community numericamente sterminata su Xbox360 e PS3 e abbastanza consistente su PC. Ciò si riflette positivamente sulla popolazione presente sui server a ogni ora del giorno e della notte, e darà modo a chiunque di giocare fino a consumare le levette del pad o i surfer del mouse, a prescindere dall'eventuale successo di Modern Warfare 3.

Chi invece non possiede Modern Warfare 2 non ha alcuna buona ragione per non procedere all'acquisto, a parte eventuali remore riguardanti un gameplay frenetico, poco simulativo e pensato fin dalla sua concezione per non prevedere l'utilizzo di veicoli.

A meno che, ovviamente, non si stiano già mettendo da parte i risparmi per Battlefield 3...