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Driver: San Francisco

Una trama da riscrivere?

Per i fan di vecchia data, il cambio di rotta di Driver: San Francisco potrebbe rivelarsi brusco e provocare reazioni contrastanti. La cosa più importante è che, superato lo shock iniziale, il gioco si è rivelato essere effettivamente divertente, nonostante una struttura open world a tratti eccessivamente dispersiva, che in pratica permette di guidare liberamente per le strade di San Francisco a caccia di sfide e missioni da affrontare con una delle numerose automobili utilizzabili.

In perfetto stile GTA è possibile acquistare garage sparsi per tutta la città (dopo aver sbloccato le varie zone inizialmente inaccessibili), all'interno dei quali possono essere spesi i Punti Determinazione (accumulabili aiutando i cittadini di San Francisco e completando le missioni segnalate sulla mappa) per acquistare veicoli sempre nuovi e potenziamenti di ogni genere per l'agente Tanner.

Già! Lo Shift non sarà l'unico asso nella manica che si potrà sfruttare per portare a termine la propria indagine, visto che superando alcune missioni specifiche (o un determinato numero di sfide) si possono sbloccare abilità legate alla guida, perfette per migliorare esponenzialmente le proprie prestazioni al volante.

Il volto dell'agente Tanner viene mostrato all'interno di ogni veicolo “posseduto”, tranne che nello specchietto retrovisore.
Le animazioni delle braccia nella visuale interna sono realizzate con estrema cura.

Ecco, per esempio, che sbloccando lo scatto si può premere in avanti lo stick destro per avvantaggiarsi di uno sprint improvviso, o che tenendo premuto R1 si carica un brusco speronamento utile per spingere fuori strada eventuali bersagli.

Come avrete capito, quindi, la nuova impostazione di Driver permette di affrontare le sfide in due modi differenti, anche se oggettivamente sfruttare l'intenso traffico cittadino dirottando le auto a piacimento si è rivelata, al momento, la soluzione più semplice e diretta. Per capire se i puristi della guida avranno comunque la possibilità di vincere senza dover necessariamente “barare” usando lo Shift, vi rimandiamo alla recensione prevista per Settembre.

Dal punto di vista tecnico il nuovo Driver si difende piuttosto bene, immergendo il giocatore all'interno di una fedele riproduzione di San Francisco addirittura troppo trafficata rispetto alla controparte reale. L'azione scorre via fluida senza mai perdere frame, le strade sono dense di elementi interattivi da travolgere mentre si sfreccia a bordo del proprio bolide (a meno che non si tratti dei pedoni, volutamente intangibili per evitare stragi di massa) e le animazioni del pilota quando si usa la visuale interna sono decisamente curate.

Gli unici nei del comparto tecnico da noi riscontrati nel codice incompleto riguardano il bilanciamento dell'audio (dettaglio che potrebbe essere migliorato da qui al lancio) e alcuni comportamenti dell'Intelligenza Artificiale (vedersi speronare ripetutamente da un collega mentre si insegue un sospettato guidando una volante della polizia può essere seccante).

Sfortunatamente il codice in nostro possesso non permetteva di provare il multiplayer, che in teoria dovrebbe rappresentare una parte importante di Driver: San Francisco. Non temete, però! In tra poche ore il nostro Stefano Silvestri testerà di persona le modalità multigiocatore, che vi descriverà in modo approfondito in un imminente articolo. (evviva! ndSS)