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Pro Evolution Soccer 2014 - prova

È l'inizio di una nuova stagione?

La recente parabola di Pro Evolution Soccer è ormai nota a tutti: dopo l'incontrastato dominio sulle piattaforme a 128-bit il gioco di Konami non è riuscito a rinnovarsi negli anni e, complice anche l'avvento di una nuova generazione di hardware, si è fatto prima recuperare e poi superare dallo storico rivale di Electronic Arts che al contrario è riuscito a sfruttare la rinnovata potenza di calcolo a sua disposizione per creare un gioco sportivo moderno, che ha saputo coniugare un enorme numero di licenze con un motore fisico all'avanguardia sul quale basare tutta una serie di innovazione fino a quel momento impensabili.

Uno stallo che è durato alcuni anni e che ha costretto Konami a prendere una decisione drastica, togliendo a Shinji 'Seabass' Takatsuka, la mente storica dietro la serie, la direzione del progetto per affidarla a Kei Masuda, giovane stella emergente nel panorama nipponico. Il primo desiderio del nuovo capo di PES Production è stato quello di chiedere alla casa madre un nuovo motore di gioco, in grado di svecchiare molte dinamiche di gioco troppo stantie e colmare il gap tecnologico con FIFA.

I lavori sono cominciati immediatamente, ma nonostante questo il lavoro ha comunque richiesto oltre un anno per essere portato a termine. Il progetto oltretutto è stato accorpato a quello che ha portato Konami ad avere il FOX Engine, tool di sviluppo creato da Kojima Production per Metal Gear Solid V. Un motore dalle grandi potenzialità, dunque, ma non creato appositamente per un gioco sportivo e che ha richiesto diversi cambiamenti per essere adattato.

I volti di PES sono sempre notevoli.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti, tanto che per essere un motore nato sulla corrente generazione di console Pro Evolution Soccer 2014 è davvero notevole, con un comparto di animazioni vario e fluido, una resa dei volti incredibilmente realistica (soprattutto per i campioni più celebri) e finalmente delle interazioni tra i corpi credibili che si traducono in scontri fisici spettacolari, sgambetti e strattonate. Niente più anti estetiche lotte per colpire i palloni di testa, finalmente in PES 2014 i giocatori si spintoneranno come nella realtà.

"Per essere un motore nato sulla corrente generazione di console, Pro Evolution Soccer 2014 è davvero notevole"

Pad alla mano dunque, si ha come prima impressione quella di trovarsi di fronte ad un gioco completamente nuovo, da imparare a domare da capo. Le diverse animazioni dei calciatori, infatti, saranno legate in modo molto fluido tra di loro, rendendoli dunque soggetti ad una certa inerzia che andrà valutata sia in fase di attacco, per calcolare un dribbling, sia in quella difensiva, per non andare a vuoto con una scivolata. La difesa è fondata sul pressing e sarà necessario premere due volte X per intervenire direttamente sulla palla.

Tenendo premuto il quadrato invece si chiederà ai compagni di marcare il portatore di palla, o di raddoppiare l'attaccante che state marcando in quel momento. Le traiettorie dei passaggi saranno inoltre meno precise e spesso intercettate dai difensori.

Lentamente, ma anche il gioco Konami si sta arricchendo di licenze.

Completamente rivisti anche i calci piazzati. Le punizioni o le rimesse dal fondo saranno gestite tramite un comodo puntatore che indicherà a spanne la traiettoria che stiamo per impartire al pallone. Un aiuto visivo utile soprattutto con le punizioni dal limite, che comunque deve essere modulato con la forza del tiro, non semplificando eccessivamente l'operazione.

"Si ha come prima impressione quella di trovarsi di fronte ad un gioco completamente nuovo"

I rigori, invece, non sappiamo se sono così per scelta di design, bug o mancanza della nuova interfaccia: in altre parole abbiamo dovuto pararne uno esattamente utilizzando la medesima telecamera utilizzata durante la partita. Non che fosse particolarmente scomodo come metodo, ci è sembrato solo privo di effetto scenico.

Prendendo confidenza coi controlli vedremo che alcune innovazioni dello scorso anno come il Dynamic First Touch, ovvero la possibilità di stoppare la palla in maniera creativa, i passaggi e i tiri manuali, attivabili attraverso la pressione dell'analogico sinistro, o la possibilità di lanciare un compagno di squadra negli spazi sono rimasti inalterati, tracciando una certa continuità con la serie Konami, oltre che rendendo più complesso il gameplay.

Similmente torna anche la grande facilità nell'eseguire dribbling spettacolari, vero marchio di fabbrica di PES, che ci ha consentito già dopo poche partite di lasciare sul posto i difensori avversari, incapaci di trovare delle contromisure. Qualcuno potrebbe obiettare che era anche facile farlo, dato che abbiamo utilizzato Neymar, Ozil, Robben e Ribery, ma era colpa nostra se nella demo provata c'erano solo Bayer Monaco, Santos (con la formazione dello scorso anno), Germania e Italia?

"I calci piazzati sono stati completamente rivisti"

Senza considerare De Rossi, talmente forte da farci sospettare sia l'uomo copertina italiano del 2014, capace di dribblare come Neymar, picchiare come Boateng (quello forte) e segnare come Balotelli. Forse alcuni centrocampisti con la propensione ad attaccare sono diventati persino troppo forti, dato che si avventeranno come falchi sui traversoni da fondo per segnare con precisione chirurgica di testa. Speriamo inoltre che le rose delle squadre siano aggiornate con una frequenza e una solerzia maggiore che in passato, per non ritrovarci a cominciare il campionato senza Tevez, Higuain e Gomez.

Da questa nostra prova abbiamo notato come PES 2014, oltre ad un'impostazione molto più realistica della fisica dei calciatori e ad un ritmo più compassato della partita, abbia in qualche modo carpito da FIFA anche alcuni difetti storici che oltretutto EA ha provato a minimizzare negli anni. Stiamo parlando della grande efficacia dei cross dal fondo e degli inserimenti di testa, con difensori e portieri incapaci di prendere il tempo agli attaccanti, o l'eccessiva precisione dei passaggi filtranti bassi, capaci di tagliare una difesa in due dal nulla, mettendo la punta sempre a tu per tu col portiere.

Rubare la palla a Robben è un'impresa titanica.

Più in generale sembrano ancora presenti delle forzature del gameplay necessarie per risolvere alcune situazioni complicate, come per esempio contrasti poco puliti che in un modo o nell'altro finiscono a favore di una delle due parti, difensori che frenano piuttosto che intercettare in scivolata un passaggio o attaccanti che rallentano la corsa per ricevere correttamente un pallone.

"Sembrano ancora presenti delle forzature del gameplay necessarie per risolvere alcune situazioni complicate"

Sembrano dunque mancare alcune animazioni complesse necessarie a descrivere alcune azioni piuttosto rare, come un colpo al volo o un tentativo di stop in controtempo, che però fanno sembrare strani i frangenti di gioco nei quali accadono o persino sembrano falsare il risultato di una partita nel caso di scontro con la CPU. Questo perché probabilmente Konami Production, dovendo partire da zero col nuovo motore grafico, ha proceduto ad integrare nel gioco le animazioni più comuni, tralasciando per il momento quelle più complesse.

Mancano ancora alcuni mesi di duro lavoro da parte del team di Masuda, nei quali si spera verranno corrette tutte queste cose, per fare in modo che non solo la parte offensiva, ma anche quella difensiva sia precisa e soddisfacente, dando la possibilità di interrompere un'azione avversaria semplicemente intervenendo al momento giusto e non solo ad animazione completata.

Anche quest'anno i portieri non dovrebbero fare grosse cavolate, vero Gigi?

Per far ciò è impossibile prescindere da una gestione della palla perfetta, che non consenta sbavature o letture delle traiettorie confuse. In alcuni trailer abbiamo notato come in alcuni dribbling la palla non sembra toccare il piede dell'attaccante pur muovendosi: speriamo vivamente che questa cosa non avvenga anche nel gioco completo, dato che potrebbe complicare notevolmente la lettura del volume della sfera, rendendo casuali i contrasti, oltre ad essere esteticamente brutta da vedere.

Con questi accorgimenti, Pro Evolution Soccer 2014 potrebbe già rappresentare un'ottima alternativa a FIFA, grazie al suo spiccato accento sulla spettacolarità del calcio e ad alcune licenze di impatto, come quella della Champions League o della Coppa Libertadores. Il gioco di Konami dovrà comunque convincere anche sotto il profilo delle modalità di gioco, soprattutto online, e magari sorprenderci con qualche ulteriore novità se vorrà riconquistare i milioni di fan persi in questi anni.

Come diciamo sempre durante i mesi estivi, le basi sembrano esserci, adesso aspettiamo la Gamescom di Colonia per un'ulteriore verifica dello stato di avanzamento dei lavori di PES 2014. La nuova stagione è già rovente, anche se non è ancora cominciata.