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Gamescom 2019: FIFA 20 - prova

L'EA business lounge di Colonia ci ha nuovamente portato sul terreno di gioco.

Puntuale come ogni anno, eccoci a poco più di un mese dall'appuntamento con il blockbuster del calcio videoludico. Dopo la consueta presentazione in quel di Los Angeles, EA si appresta ad azzannare nuovamente il mercato videoludico con FIFA 20, forte del successo commerciale straordinario di un predecessore che non ha comunque mancato di dividere i fan per alcune criticità.

Su tutte, lo spirito eccessivamente conservativo delle incarnazioni degli ultimi anni spesso ha fatto storcere il naso a parte dell'utenza appassionata. Lo strapotere commerciale derivato soprattutto da un'ampiezza dell'offerta senza pari e da una miniera d'oro come l'Ultimate Team sembrano aver portato Electronic Arts ad adagiarsi lievemente sugli allori, consci di una formula rivelatasi efficace in passato e dal successo commerciale perpetuo.

La Modalità Allenatore vedrà l'introduzione di alcune novità di contorno, quali le conferenze stampa impreziosite da sequenze animate.

Per quanto concerne la struttura e le modalità, questo FIFA si presenta parzialmente come un capitolo di rottura rispetto al passato, grazie all'abbandono delle vicende di Alex Hunter ed alla sostituzione della modalità Il Viaggio con un nuovo sottosistema ludico che si prospetta assai interessante, anche per quanto concerne l'offerta contenutistica: stiamo parlando, chiaramente, del ritorno al calcio da strada con la modalità Volta Football, una sorta di game in the game che porterà alla mente dei nostalgici la follia dei vecchi FIFA Street. Era sensato e quasi d'obbligato chiudere il cerchio della story mode, ed il resto dell'offerta contenutistica si presenterà nelle medesime vesti, non senza aggiunte interne di rilievo. Ultimate Team, che abbiamo già avuto modo di testare, Pro Club, tornei standard e personalizzati, Stagioni online ed offline, così come le amate Carriera Allenatore e Giocatore saranno ovviamente riproposte, e non mancheranno novità di contorno interessanti per alcune di esse, volte ad ampliare ancor più l'offerta a livello qualitativo.

La Carriera Allenatore, ad esempio, è una delle modalità di punta della produzione, tuttavia negli ultimi anni ha ricevuto migliorie quantomeno discutibili e piuttosto marginali, non sempre in linea con il feedback dell'utenza. Molto bello, per carità, condurre le trattative di persona, con una sequenza animata dal motore di gioco e da dialoghi (a patto che la console non decida di decollare, in questi frangenti) e sarà ancora più suggestivo quest'anno farlo al bar o sull'attico della nostra villetta. Se poi, tuttavia, permane l'assenza inspiegabile di meccaniche basilari di mercato quali prestiti onerosi, obblighi di riscatto ed una gestione in generale più ampia delle trattative (e non intendiamo rievocare gli abbozzi di feature gestionali presenti, ad esempio, in FIFA 2004), è lecito che qualche considerazione sulle strategie di EA la si faccia.

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Il mercato, dettato da noi consumatori, ha comunque dato ragione alla compagnia canadese, e questo è certamente un dato importante, assodato e non trascurabile. FIFA continua ad essere acquistato voracemente, ed ecco, allora, che anche quest'anno le novità in termini di gameplay non sono sostanziali. Squadra che vince, del resto, non si cambia.

La prova del titolo, nella suggestiva ed elegante cornice della business lounge allestita da Electronic Arts qui alla Koelnmesse, é avvenuta su PS4 e su di una build che ci ha permesso l'accesso alla sola modalità calcio d'inizio, ma con tutte le squadre dei vari campionati accessibili.

Partiamo da quello che viene chiamato Football Intelligence, un nuovo sistema con cui EA vuole affinare la gestione complessiva dei match. Il focus è principalmente sul ritmo, che viene ora abbassato rispetto al passato attraverso una serie di piccoli accorgimenti e limature invisibili all'occhio umano, ma sensibili e percettibili pad alla mano.

L'approccio ai match è lo stesso di sempre. Non abbiamo notate differenze impattanti rispetto alla passata versione, ma del resto con poche partite non è possibile saggiare a dovere l'efficacia delle migliorie.

La costruzione della manovra è visibilmente più ragionata, con una rinnovata gestione dell'IA della CPU che incentiva le giocate individuali e gli 1 contro 1, scongiurando le situazioni supereroistiche di FIFA 19 in cui i calciatori più performanti erano in grado di eseguire filtranti di 40 metri millimetrici, spaccando difese e partite. Anche la gestione dei passaggi è stata rivista nella stessa misura, con errori più frequenti e con i calciatori che ora saranno molto più "goffi" e meno precisi nella gestione della palla in situazioni critiche. Realizzare più di 3 passaggi di prima di fila, spalle alla porta o con un avversario a ringhiare sulle vostre caviglie sarà impresa ardua.

Per limitare l'efficacia e l'aggressività delle difese nelle passate edizioni, si è ora ribilanciato lo scontro tra difensori ed attaccanti, che in FIFA 19 spesso vedeva i primi avere la meglio (specie in recuperi in velocità fantascientifici di alcuni calciatori con valori a circa la metà del diretto concorrente). Ora l'impressione è che ci sia più equilibrio, ma si tratta di una considerazione mossa più da sensazione che da effettivo riscontro tecnico. Ad ogni modo, state sereni: non vedrete attaccanti partire a razzo e seminare il panico come nel calcio di EA di qualche lustro addietro.

Per quanto concerne il reparto offensivo, poi, è stata introdotta una miglioria importante denominata Composed Finishing. Si tratta, in sostanza, della rivisitazione della meccanica di tiro e di alcune animazioni nella preparazione e nell'esecuzione dello stesso che diminuiscono l'efficacia delle conclusioni da fuori area. A detta degli sviluppatori, questa è una delle modifiche funzionali a quell'abbassamento del ritmo di gioco che vuole ora premiare le azioni corali e manovrate, che dovrebbero portare alla realizzazione di più reti dall'interno dei 16 metri. Nello specifico, è stato proprio predisposto un tasto - il trigger sinistro - ad una manovra di preparazione al tiro che vedrà il calciatore posizionarsi con il corpo nella migliore delle maniere, per cercare la giusta coordinazione ed ottenere un tiro efficace. Naturalmente, l'animazione richiederà qualche secondo prezioso, e vi garantiamo che non sarà così frequente riuscire nell'impresa.

L'interfaccia dei menu di gioco sembra praticamente identica al passato.

Sono stati rivisti anche i calci di rigore e di punizione nella loro gestione, che viene ora affidata al mirino alla stregua dei corner. Sebbene non ci siamo potuti soffermare troppo su di essi, l'impressione è stata quella di un innalzamento della difficoltà di riuscita nell'esecuzione, con però un sensibile incremento anche nella gestione, soprattutto, dell'effetto da imprimere al calcio.

In generale, ciò che si ottiene da queste modifiche porta ad un lieve nerf delle difese rispetto alla passata edizione, compensato da una gestione molto più punitiva delle giocate "al limite", come passaggi consecutivi, controlli di palla in situazioni di pressing o colpi al volo.

Anche il dribbling è stato rivisto, specie nella performance delle skill abilità. Non sarà più possibile, infatti, eseguire serie improbabili di sombreri, doppi passi o finte, giacché anche con i calciatori con il massimo delle stelle la tendenza sarà quella a perdere il controllo del pallone al massimo dopo la seconda o terza giocata. Anche qui, tutto funzionale ad incrementare la tendenza a manovre ragionate, più lente e meno "spaccapartite" o semplicemente poco verosimili.

Non c'è molto da segnalare sul fronte tecnico, al di là di qualche visibile miglioria nei volti di alcuni calciatori tra i più celebri. Per il resto, l'impatto visivo ci è parso il medesimo di FIFA 19, senza nessun tipo di guizzo sostanziale. Piuttosto francamente, crediamo che possa essere pretenzioso chiedere di più a questa generazione, ed i margini di lavoro ed implementazione tecnica hanno raggiunto già una discreta saturazione.

In generale, l'impressione che lascia questo FIFA 20 è la stessa che ormai accompagna chi scrive - e di certo molti altri - da qualche edizione: ci troviamo di fronte ad una riproposizione sostanziale di una formula che funziona e trova riscontro, con l'aggiunta di interessanti elementi marginali in alcune modalità e di migliorie in termini di gameplay sottili, ma presenti, che certamente richiederanno qualche partita in più per poter essere inquadrati a dovere. La modalità Volta sembra davvero l'integrazione più corposa di questa edizione, con cui FIFA é pronto a mostrare nuovamente i muscoli al mercato.