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Ring Fit Adventure - prova

Com'è dura l'avventura.

Con gamification si intende l'utilizzo di tecniche ed elementi presi di peso dai videogiochi per rendere più divertenti alcune mansioni che apparentemente non lo sono. Queste tecniche sono utilizzate quotidianamente in una moltitudine di attività che non hanno nulla a che vedere col nostro hobby preferito, ma che in questo modo riescono ad essere più attraenti, un elemento chiave per spingere ad avere una maggiore costanza.

L'attività fisica è sicuramente una di quelle attività che beneficia enormemente di queste nuove prassi. Porre tutta una serie di obiettivi facilmente raggiungibili, premiare l'impegno quotidiano, mascherare l'esercizio all'interno di un gioco e mettere in competizione con gli amici sono tutti elementi ormai alla base di qualunque programma di fitness che si rispetti.

Nintendo aveva capito le potenzialità dell'abbinamento fitness/videogioco già nel 2007, anno nel quale uscì Wii Fit. A distanza di due lustri la grande N ci riprova, questa volta spostando ulteriormente l'asticella verso la componente ludica.

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Se Wii Fit era un software per fare ginnastica interattivo, Ring Fit Adventure è un'avventura da giocare in maniera fisica. Per farlo il software ha bisogno di due cose: il Ring-Con, ovvero un anello di plastica resistente, e due Joy-Con separati dalla console. Possessori di Switch Lite siete quindi avvisati.

I due Joy-Con funzionano come sensori di movimento: quello blu si fissa alla coscia sinistra e legge i movimenti delle gambe, mentre quello rosso dovrà essere attaccato alla parte superiore del Ring-Con. In questo modo Ring Fit Adventure non solo capirà la posizione dell'anello di plastica o le sue rotazioni, ma riuscirà anche a capire se e con quanta forza lo stiamo comprimendo. Come se non bastasse la telecamera ad infrarossi è in grado di misurare il battito cardiaco: basta posizionare il polpastrello del pollice sulla parte inferiore del Joy-Con rosso e il gioco è fatto.

Prima di cominciare Ring Fit Adventure chiederà di eseguire qualche test per capire il nostro livello di preparazione fisica. Il primo è basato sulla capacità di compressione ed estensione del Ring-Con. Questo cerchio di plastica non è nient'altro che una rielaborazione di uno strumento similare utilizzato nel pilates ed è capace di offrire una buona resistenza senza per questo distruggersi dopo due sessioni intense. Premerlo una volta sembra semplice, ma farlo decine di volte in pochi secondi comincia ad essere un esercizio piuttosto impegnativo.

Questi sono i due accessori fondamentali per giocare a Ring Fit Adventure. Maneggiare il Ring-Con, a destra, è più faticoso del previsto.

Il secondo test è più semplice. Due corsette, una sul posto e una con le ginocchia alte, servono a comprendere il nostro livello di allenamento, oltre che la nostra capacità di movimento.

Il resto dei dati Ring Fit Adventure lo chiede in fase di settaggio del nostro alter ego. Non potendosi (perlomeno per ora) interfacciare con altre periferiche o app di fitness, il gioco dovrà fidarsi di quanto gli diremo in fase di impostazioni. Occhi a non barare sul peso e sull'età: mettendo dati poco veritieri il software si tarerà in modo da essere più impegnativo. A quel punto auguri a terminare una sessione!

Una volta impostati i propri dati sarà possibile partire per l'avventura. Lo diciamo subito, la trama sembra più un pretesto che la vera motivazione per andare avanti, ma fa da collante ad una serie di sfide fisiche da non sottovalutare.

Per muoversi -i livelli sono lineari- occorre ovviamente correre sul posto. Per sparare agli oggetti posti ai lati bisogna comprimere il Ring-Con, mentre per aspirare i bonus bisogna allargarlo. E così facendo, senza rendercene conto, si stanno facendo lavorare gambe, schiena e petto.

Le fasi di combattimento sono a turni, come nei classici giochi di ruolo. Solo che la forza dei nostri colpi dipenderà da come eseguiremo determinati esercizi fisici.

Quando si arriva ai combattimenti la struttura ruolistica di Ring Fit Adventure emerge prepotente: gli scontri sono rigorosamente a turni e i nemici sono sensibili ad un determinato "elemento", che in questo caso corrisponde ad una famiglia di esercizi specifica: braccia, gambe, addominali o yoga. Scegliendo di fare gli esercizi del genere corretto consentirà di infliggere molti più danni ai nemici e di conseguenza di far durate meno lo scontro. Ovviamente non potremo sempre fare lo stesso tipo di esercizio: il classico cooldown impedisce di fare sempre e solo un movimento. In questo modo Nintendo spinge a lavorare su più regioni del proprio corpo, così da rendere ogni sezione più equilibrata. Anche i nemici attaccheranno: per difenderci occorrerà schiacciare il Ring-Con contro la pancia, così da evocare gli Scudaddomonali e smorzare l'offensiva nemica.

Alla fine di ogni battaglia saranno ricapitolate le nostre performance fisiche e saranno comparate con quelle ottenute in passato e quelle degli amici. Finita l'avventura, che dovrebbe tenere impegnati per circa tre mesi se affrontata con cadenza quotidiana, sarà sempre possibile tenersi in forma facendo gli esercizi proposti e provando in questo modo a battere i propri record. Sarà anche possibile sfidare i famigliari in prove di forza singole grazie al gameplay asincrono. Attenzione, però, a non esagerare, un collega stava pagando cara la troppa foga messa in un esercizio: nonostante lo stile leggero e colorato, Ring Fit Adventure è molto impegnativo per il fisico, soprattutto se non si è abituati a fare dello sport.

Seguendo i suoi consigli (riscaldamento iniziale e stretching finale) e con un po' di costanza, però, questa avventura potrebbe aiutarci a ritrovare un po' della forma perduta divertendoci e in maniera progressiva. Ring Fit Adventure potrebbe quindi essere il primo passo verso il ritorno di quella Nintendo capace di essere la più trasversale tra le produttrici di hardware, colei che è stata capace di portare le famiglie a giocare insieme in maniera sana, migliorando la forma fisica o togliendo un po' di ruggine al nostro cervello.

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Ring Fit Adventure

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Luca Forte

Contributor

Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.

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