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Parabellum

Ogni guerra ha il suo business…

In molti, tra critici ed analisti, ritengono che l’MMO sia il genere del futuro. Le sue caratteristiche socializzanti e un modello di business che si sposa perfettamente con le prospettive di guadagno dei vari publisher, rappresentano dei punti di forza assoluti che spingeranno diverse categorie di giochi a spostarsi sempre più massicciamente all’interno di uno scenario online persistente.

Parabellum è l’esempio calzante di questa potenziale migrazione sulla Rete. In un panorama in cui lo scenario degli shooter in prima persona è abbondantemente sovraffollato, può risultare allettante il progetto di dare a un classico FPS un’impronta da MMO. Ribattezzato come un gioco “free to play”, Parabellum è ambientato in un futuro prossimo (più precisamente nel 2018) in cui la tecnologia e la vecchia concezione delle armi si fondono per creare degli arsenali dagli effetti devastanti.

L’aspetto da massive di Parabellum può riscontrarsi innanzitutto nella presenza di avatar completamente personalizzabili, per cui aspettiamoci un editor dettagliato per la creazione del nostro soldato digitale sul livello di quello presente in City of Heroes. Customizzazione che non potrà fare a meno dei clan, con la possibilità di uploadare il proprio logo e di condividerlo sulla mimetica insieme al resto della truppa. Attenzione, però, perché tutto questo avrà un suo prezzo!

Parabellum è anche il termine che si usa per indicare i proiettili a 9mm.

Già, perché le microtransazioni saranno uno degli aspetti principali del gioco. Dovremo sborsare denari reali per acquisire dei bonus o, per esempio, per ottenere una riparazione completa della nostra arma.

L’investimento riguarderà soldi ma anche tempo, e starà a noi decidere come muoverci, anche se non ci sarà l’opportunità di acquistare oggetti o elementi che possano provocare uno squilibrio nel gioco.

Le nuove armi potranno essere sbloccate soltanto giocando e determineranno la classe del nostro alter ego: vogliamo fare il cecchino? Sarà sufficiente dotarsi di un apposito fucile per colpire dalla distanza!

Dal punto di vista grafico si cercherà di mantenere un livello di qualità accettabile ma non esagerato come tipo di richieste hardware, per permettere a tutti di giocare senza dover ricorrere a una configurazione spropositata. Analizzando invece il gameplay, notiamo come accanto alle modalità classiche e all’immancabile Deathmatch, il team di sviluppo abbia pensato di rinnovare la struttura delle partite multigiocatore.

Il gioco supporterà scontri a fuoco in grado di reggere al massimo 32 giocatori in contemporanea. Non è prevista la presenza di bot controllati dalla CPU.

Le caratteristiche? Un tempo prefissato che passa inesorabile e due fazioni con due diversi compiti: disinnescare un ordigno nucleare piazzato a New York oppure rallentare l’intervento di disinnesco con conseguente attentato terroristico… Ma non è tutto.

I due obiettivi finali potranno essere centrati soltanto superando le diverse prove che ci si presenteranno durante il tragitto, come quella di proteggere un politico che si ritrova improvvisamente senza scorta.

Variabili che ci costringeranno a rivedere strategie e composizione della nostra squadra, a preferire determinate zone della città rispetto ad altre, insomma ad affrontare la missione sempre con l’ottica di dover adeguare la tattica all’evolversi delle situazioni.

La beta “chiusa” di Parabellum, iniziata a maggio, è ancora in corso e soltanto dopo la fine del periodo di test sapremo qualcosa in più sulla sua data d’uscita, che per ora rimane inesorabilmente inchiodata su un fantomatico TBA…