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Driver: San Francisco

Reflections riporta la serie sulla strada giusta.

È ancora lui a dire che “abbiamo cercato di dargli lo stesso feeling del primo episodio. Naturalmente il codice è completamente diverso ma è stato ottimizzato per dare quella sensazione”. L'obiettivo può dirsi raggiunto con macchine che non chiedono altro che sbandare, correre a tavoletta e far fumare le gomme.

C'è anche attenzione ai dettagli, però. Basta entrare in un'auto a trazione anteriore e si percepisce chiaramente la differenza nello stile di guida rispetto a quelle che scaricano la potenza nel retrotreno. Niente di nuovo ma è qualcosa che non sempre è lecito aspettarsi da un gioco la cui impostazione è tipicamente arcade.

“L'approccio che utilizziamo in Driver: San Francisco è quello della fisica reale con un paio di aiuti. È un po' come il controllo di trazione e l'ABS nella realtà. Li aggiungiamo al motore fisico per fare in modo che la macchina risponda in modo prevedibile, ma lasciando abbastanza spazio al giocatore per sperimentare. E gira alla perfezione a 60 fps”.

“È così che i giochi dovrebbero girare. I vecchi arcade come SEGA Rally e Daytona giravano a 60 fps. È ridicolo che oggi, con tutta la potenza che abbiamo, la maggior parte dei giochi vada a 30 fps, con le notevoli eccezioni di Gran Turismo, Burnout o Modern Warfare. Per me questo cambia l'esperienza di gioco completamente”.

A sostenere le affermazioni di Edmonson c'è la sensazione di guida offerta dal titolo: è liscia come la seta e i comandi rispondono alla perfezione. Driver: San Francisco è uno dei pochi giochi a girare inchiodato ai 60 fps, con qualche raro calo.

Il ritorno dei Reflections avviene quindi sotto i migliori auspici, con un prodotto che rinnova il prestigio del team e si concede anche delle innovazioni. Tuttavia, con concorrenti del calibro di Forza Motorsport, Need for Speed e Gran Turismo, servirà qualcosa in più per sfondare nell’ambito dei racing.

Oltre alla concorrenza dei simulatori “puri”, i fallimenti di prodotti come Split Second e Blur rappresentano una fonte di preoccupazione per i publisher, che hanno già notato il calo di interesse verso i giochi di guida. Reflections sembra relativamente al sicuro, grazie al supporto incondizionato di Ubisoft, ma i dubbi esistono.

“L'innovazione non ripaga sempre”, conclude il nostro prode game designer. “Questo è in qualche modo preoccupante. Stiamo cercando di vendere qualcosa che è difficile da vendere, perché la gente tende a volere versioni leggermente migliori di ciò che già possiede. Quando provi a fare qualcosa di diverso, sai che stai correndo dei rischi”.

La speranza è che il rischio verrà ripagato, un po' per l'impegno che i Reflections ci stanno mettendo, un po' per il futuro dei giochi di guida e un po' per il ritorno di una serie che un tempo era al vertice e ora tenta di riconquistare la sua posizione.

Driver: San Frncisco è previsto su PC, PlayStation 3, Xbox 360 e Wii a Settembre