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Dead Rising 2

Partita a poker con il morto...

Keiji Inafune è un giapponese atipico. E’ stato uno dei primi nomi storici dell’industria videogiocosa del Sol Levante ad augurarsi una completa apertura del suo Paese al mondo occidentale. Per questo non sorprende come il seguito di un nuovo brand Capcom così importante sia stato affidato ad un team americano, naturalmente sotto l’occhio vigile e attento dello stesso Inafune.

Dead Rising 2 ha quindi il compito di creare la giusta connessione tra Oriente e Occidente, con Fortune City, come nuovo centro della nostra sopravvivenza. In questa sorta di Las Vegas, tutta zombi e luci al neon, Chuck Greene, il protagonista, avrà l’ingrato compito di sfuggire alla fame di cervello umano che si è scatenata per le strade (e non solo) di questa location apparentemente spensierata.

Naturalmente, trattandosi di un seguito, l’ammontare delle cose da fare e di quelle da poter utilizzare ha subito un bel restyling oltre ad essere numericamente superiore rispetto al passato. Armi da fuoco, oggetti affilati, bottiglie, carrelli della spesa e combo di motoseghe urlanti allieteranno il nostro dimenarci tra braccia desiderose di farci a pezzi e l’acquolina in bocca di centinaia di non-morti…

Blue Castle Games, il team a cui è stato affidato lo sviluppo di Dead Rising 2, è conosciuto per aver realizzato la serie The BIGS, gioco di baseball molto apprezzato negli States. E allora una mazza da gioco per far “partire” le teste degli zombi, ci sembra il minimo...

Quello che infatti stupisce in queste prime dimostrazioni di gioco di Dead Rising 2 è l’impressionante quantità di zombie presenti contemporaneamente sullo schermo. Inafune stesso ne parla quasi sconvolto, anzi, sottolinea come non si possa dare un numero definitivo su quanti sia in grado di gestirne il motore grafico. In questo senso giocherà un ruolo importantissimo l’Intelligenza Artificiale che andrà a muovere queste orde di morti viventi, perché sì, non ce li aspettiamo con riflessi fulminanti, ma nemmeno così poco attenti da non farci prendere l’ansia da sopravvivenza!

Il primo acclamatissimo capitolo, venne criticato in gran parte per il metodo di salvataggio (“Lo abbiamo completamente rivisto”, assicura Inafune, senza scendere troppo nei dettagli…) e per la mancanza della modalità multiplayer. Ma il producer giapponese non ha voluto lasciare delusi i fan del gioco.

Come il Frank West del primo episodio, anche il nostro Chuck non è invincibile e nel recuperare il suo stato di salute dovrà fare molta attenzione a non abusare con l’alcol: vista e stomaco potrebbero risentirne!

Ecco perché tutto l’impatto irriverente e splatter di Dead Rising si trasferirà all’interno di una modalità multiplayer online che si preannuncia particolarmente originale. Il “multi” verrà infatti ricondotto in una sorta di reality dal sapore zombesco in cui saranno protagonisti quattro giocatori, pronti a tutto pur di risultare gli ammazza zombie DOC della serata. Una serie di prove, condite da penalità più o meno condizionanti, rappresenteranno il fulcro delle sfide in Rete, con il recupero di alcune situazioni già sperimentate nell’avventura in singolo: che ne dite di una spericolata corsa in sella ad una moto equipaggiata con una doppia lama affettante?

Al di là, quindi, di tutti i discorsi “territoriali”, del concetto di videogames made in Japan che secondo Inafune sarebbe in netta crisi, quel che conta è la sensazione che ancora una volta il papà di Mega Man ci stia per regalare qualcosa di assolutamente frizzante. Sanguinolento, divertente e minacciosamente a rischio di censura, Dead Rising 2 arriverà in Europa non prima degli inizi del 2010. Voi intanto preparate tutto l’occorrente. Destinazione? Fortune City, ci pare ovvio!