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Deus Ex: Human Revolution

Due ore nei panni di Adam Jensen…

Ai posteri l'ardua sentenza, ma nel frattempo l'incontro con Pritchard mette in mostra un'altra finezza. Girando per la mappa, poco prima, eravamo entrati nei bagni delle donne e avevamo origliato la conversazione tra due signore, ognuna chiusa nel rispettivo gabinetto, che sparlavano di noi. Ebbene, conclusa la riparazione dell'HUD, il tecnico ci ricorderà che sarebbe meglio se andassimo nei bagni del nostro sesso. Un tocco di classe che ci ha fatto piacere riscontrare, anche se del tutto ininfluente ai fini della missione.

Dopo avere bighellonato ancora un po' per l'atrio degli uffici di Sarif, avere letto i quotidiani sparsi in giro per il livello e notato affissi al muro dei poster che reclamizzano Final Fantasy XXVII (il che, a ben guardare, vuol dire quasi un episodio all'anno, essendo il gioco ambientato nel 2027), riceviamo una chiamata delle stesso Sarif che ci invita a fare in fretta. Volendo potremmo attardarci ulteriormente, con effetti tangibili sullo svolgimento della storia...

Noi comunque decidiamo di non fare aspettare troppo il nostro datore di lavoro, che raggiungiamo a bordo di un elicottero. Qui veniamo informati che degli attivisti contrari all'implantologia cibernetica hanno fatto irruzione in un suo stabilimento e che la situazione va risolta velocemente e con discrezione. Superato il "briefing", ecco la prima sorpresa, col gioco che ci chiede se vogliamo affrontare il livello in maniera letale (quindi ad armi spianate) o non letale (stealth), e successivamente se vogliamo iniziare la mappa con in dotazioni armi per combattimenti ravvicinati o dalla distanza.

Prima di affrontare i terroristi, poi, dobbiamo allocare i primi punti che abbiamo a disposizione. Le "augmentation" disponibili sono 8 per il cranio, 4 per il busto, 2 per le braccia, 2 per gli occhi, 2 per la schiena, 2 per la pelle e infine 1 per le gambe. I punti, inutile dirlo, li si guadagnerà accumulando esperienza o trovando degli speciali oggetti disseminati per le mappe.

Tra le tante opzioni a disposizione segnaliamo rigeneratori di salute, filtri per i polmoni contro i gas tossici, dispositivi stealth, capacità di hacking, stabilizzatori della mira, caduta dall'alto, pelle antiproiettile e molto altro ancora. La mia preferenza è andata sulla capacità di vedere i nemici attraverso i muri, utilissima per evitare quanto possibile gli scontri a fuoco.

Arrivando alle loro spalle, infatti, qualora si voglia propendere per un approccio stealth è possibile ammazzarli o metterli KO silenziosamente. In tal caso, è sempre consigliabile occultarne i corpi trascinandoli per un braccio, così da non farli trovare alle pattuglie. Volendo, possiamo anche derubarne gli averi, manco fossimo in Thief.

Il fatto di lasciarci la scelta se uccidere o meno i nostri avversari non è una questione accessoria, in quanto Jean Francois Dugas ha affermato che l'intero gioco sarà completabile senza uccidere nessuno, eccezion fatta per alcuni boss di fine livello. Qualora ciò fosse vero, vorrebbe dire che ci troveremmo di fronte a un titolo perfettamente calibrato, le cui mappe possono essere affrontate sia armi in pugno che nascosti nell'ombra. Un obiettivo questo davvero ambizioso, che siamo curiosi di provare più approfonditamente non appena il gioco sarà recensibile.

Vero o meno che sia, comunque, è comunque da segnalare che ogni volta che useremo i nostri impianti cibernetici consumeremo dell'energia che si ricaricherà col tempo. Questo ci impedisce di essere delle inarrestabili macchine da guerra, e anzi ci costringe a calibrare con attenzione come e quando usare i nostri super-poteri, perché ritrovarsi "scarichi" nel bel mezzo di una sparatoria non è proprio il massimo.

Il trailer integrale da 5 minuti di Deus Ex: Human Revolution.