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House of the Dead: Overkill

Immortale.

"Sembra un VIDEOGAME!" recita uno strillo sulla fenomenale copertina ispirata ad un certo cinema di serie B di House of the Dead: Overkill, il nuovo capitolo della popolare saga shooter tutto dedicato al Wii. L'ironia (ovviamente voluta) è che la prima cosa che penserete una volta avviato il gioco sarà "Sembra un film!". E non un film a caso, ma nella fattispecie il pastiche trash di Tarantino e Rodriguez: GrindHouse.

E infatti addirittura una parte dell'opera anticonformista dei due registi, per la precisione il finto trailer di Machete, è stata presa come syyle guide da Headstrong Games. Ora, se consideriamo che Machete diventerà davvero un film (e non vediamo l'ora!!!), capirete il genere di spirito autoreferenziale, cross mediale e dichiaratamente ironico che contraddistingue questa produzione Sega.

Non si parla solo dello script del trailer, o della stripper che si agita con un Wiimote in mano su pellicola rovinata a 16mm. Anche durante il gioco vero e proprio House of the Dead: Overkill è colmo di riferimenti e situazioni tipiche di una cinematografia di genere ormai purtoppo morta e sepolta. I colori sono slavati come negli anni '70, in netto contrasto con la brillantezza dei videogame di oggi. I due protagonisti, il Detective Washington e l'ormai mitico Agente G, si scambiano battute brevi e spesso sporche invece di lanciarsi in sobri dialoghi. La soundtrack è composta da un surreale funk da ascensore che stride vigorosamente con il grandguignol dell'azione. E c'è persino una scusa ragionata dietro a tutta questa meraviglia: questo è un prequel, un flashback del primo caso di G, ambientato a Bayou City, in Louisiana.

Gli zombie sono sempre e comunque incazzati neri...

Nessuno -neanche Sega o Headstrong (fino a poco fa nota come Kuju London, quelli dei due Battalion Wars per intenderci...)- vuole far finta di credere che questo si proponga di essere qualcosa di diverso dal classico vecchio House of the Dead con un vestito nuovo. Certo, il gore è se possibile aumentato (è davvero una trionfale festa dello splatter duro e puro) e il livello dell'ospedale che abbiamo giocato pareva seriamente preso di peso da Planet Terror, ma alla fine si tratta sempre di puntare la pistola (o meglio il Telecomando Wii) allo schermo per sparare a qualsiasi cosa. Molte cose, a dire il vero. Circa 500 per livello.

Ovviamente il gioco funziona alla grande con la Wii Zapper, ma anche con tutta la serie di alternative terze parti disponibili sul mercato (pure quelle senza alloggiamento per il Nunchuck, visto che non è necessario nella fattispecie...). I controlli sono di una semplicità disarmante: con B si spara, + e - servono per cambiare arma (nella nostra prova avevamo una pistola automatica ed uno shotgun) e A per ricaricare, benché sia molto più immediato, veloce e divertente ricaricare muovendo verso l'alto il Wiimote. Nulla più di questo, quindi sedetevi comodi e godetevi il giro.

La struttura non è comunque rigida come nei precedenti House of the Dead. Una delle novità inedite di Overkill sta infatti nella possibilità di muovere leggermente la visuale -la telecamera verrà orientata nelle quattro direzioni semplicemente puntando il cursore verso i bordi dello schermo, in maniera non troppo dissimile da quanto visto in Metroid Prime 3. Qualche problemino con la gestione dei puntatori rendeva però il tutto pressoché inutilizzabile nell'eccellente modalità co-op a due giocatori, e anche nel single player la sensibilità dei movimenti della visuale non era certo impeccabile. Ma siamo sicuri che Headstrong si focalizzerà sulla questione nei mesi a venire, e che i difetti verranno risolti a tutto vantaggio della sanguinaria esperienza.