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I joypad next-gen: una vera evoluzione?

Il Digital Foundry mette a confronto il Dual Shock 4 e il pad dell'Xbox One.

Siamo soddisfatti dei controller dell'attuale generazione di console? Dopo un periodo definito da un continuo cambiamento di periferiche che ci hanno portato da bacchette sensibili al movimento a telecamere ad infrarossi, è abbastanza chiara la necessità di realizzare sistemi di controllo innovativi come presupposto basilare per realizzare videogiochi altrettanto rivoluzionari.

Mentre la prossima generazione si avvicina a grandi passi grazie alla competizione tra Sony e Microsoft, la rifinitura nei minimi dettagli dei sistemi di controllo preesistenti è stata un'operazione fondamentale per il successo di Xbox One e PlayStation 4. Si è sicuramente trattato di un compito non certo invidiabile per i reparti di ricerca e sviluppo: la resistenza al cambiamento rischiava di lasciare le due aziende indietro sotto il profilo dell'evoluzione tecnica, mentre la decisione di cambiare radicalmente eccessivamente una formula vincente rischiava di trasformarsi in un boomerang difficile da gestire.

Per quanto possa sembrare banale, le decisioni di design relative a un sistema di controllo sono sempre molto difficili da prendere, sopratutto quando il pubblico è abituato da ormai sette anni a standard ormai affermati in termini di funzionalità ed ergonomia. Nonostante questo, possiamo affermare con una certa sicurezza che entrambe le versioni attuali dei pad di Sony e Microsoft soffrono di piccoli difetti di design che infastidiscono ancora i giocatori. Nessuno dei due è perfetto: il curioso design dei grilletti del Dual Shock spesso ha costretto gli utenti Sony a usare i pulsanti dorsali R1 e L1 come controlli primari in molti FPS. Allo stesso modo, la croce direzionale presente sul pad dell'Xbox 360 non è mai stata particolarmente amata, nonostante numerose rielaborazioni nel corso degli anni.

p>Per iniziare, i nuovi stick analogici del pad Microsoft sono più piccoli di diametro e più bassi in altezza rispetto al passato, con una superficie zigrinata intorno alla parte concava che troviamo nella parte superiore quando in precedenza erano presenti solo quattro tacche per guidare i pollici. Ora anche l'appoggio del pollice stesso è più stabile vista la maggiore profondità del recesso superiore, permettendo un migliore controllo delle levette analogiche quando si eseguono movimenti circolari. Il ridimensionamento della lunghezza degli stick analogici ci ha fatto preoccupare in un primo momento, ma in ultima analisi il controllo è reattivo esattamente come prima, anche grazie a una leggera riduzione della zona morta che, in giochi come Forza Motorsport 5 permette di influenzare la traiettoria della vettura anche con minime correzioni dello stick.

"Sessioni prolungate di gioco rivelano differenze chiave nel funzionamento del pad dell'Xbox One"

Il nuovo controller dell'Xbox One è caratterizzato da una superficie simile a quella del suo predecessore: il compartimento batterie è ora meglio integrato nella parte posteriore ed è in grado di ospitare normali pile AA o pacchetti ricaricabili al litio. L'alimentazione e i dati transitano attraverso l'interfaccia mini-USB presente nella parte superiore.

Lo scenario è abbastanza simile per il Dual Shock 4 di Sony. Una zona morta centrale meno ampia significa che giochi come DriveClub diventano più facili da controllare. La vera novità in questo caso è però la resistenza della molla dei due stick analogici, leggermente aumentata e decisamente più simile a quella montata sui pad della concorrenza. Le vecchie levette analogiche della PS3, caratterizzate da una testa della levetta di forma convessa, erano state spesso criticate per mancanza di grip nei movimenti rapidi. Questo difetto dovrebbe essere stato risolto grazie all'implementazione di un lieve recesso nella parte superiore di ogni levetta, allo stesso modo di quanto fatto da Microsoft con la versione originale del pad per Xbox. Complessivamente colpiscono le similitudini tra i due controller in questo senso, come se gli studi di ricerca dietro ad entrambi i pad siano andati stessa direzione per quanto riguarda grip e resistenza.

Spostando l'attenzione sui pulsanti, il Dual Shock 4 mete in mostra un d-pad più compatto del solito con una superficie liscia che diventa più consistente nella parte centrale. La scarsa aderenza al tocco obbliga a un minimo di pratica dopo tre generazioni di pad meno raffinati usati per eseguire movimenti a novanta gradi nei picchiaduro. Sul lato destro del pad, i pulsanti analogici a 8-bit del Dual Shock 3 fanno posto a versioni digitali degli stessi a causa della scarsa praticità dimostrata in alcuni giochi ma anche per migliorare i tempi di risposta. Questo cambio d'approccio non rende percepibile la riduzione della latenza ma ora pulsanti si abbassano con un click facilmente percepibile al tatto che segnala la registrazione del comando.

Per quanto riguarda il d-pad dell'Xbox One, siamo finalmente davanti a una rielaborazione della prima versione, mai troppo amata dagli utenti, da cui non si tornerà indietro. Una croce direzionale in stile Nintendo sostituisce il vecchio d-pad circolare inclinandosi nella parte interna: ogni tasto digrada verso il centro senza che il bordo vada a toccare la parte interna del telaio in cui sono alloggiati. La demo di Killer Instinct all'E3 si poteva giocare solo con le levette analogiche e questo ci ha impedito di testare la croce direzionale con un picchiaduro. Il test con FIFA 14 modificando le tattiche offensive e difensive è andato molto meglio; sembra proprio che gli input errati della vecchia croce direzionale diventeranno solo un ricordo.

Osservando la parte alta del pad dell'Xbox One abbiamo notato che i due grilletti sono caratterizzati da un design più angolare rispetto al passato, creando una zona di piegamento dell'indice più accentuata. Questo accorgimento rende più agevole la pressione, anche tenendo in considerazione la discreta resistenza delle molle presenti nella versione Xbox 360. In quest'area è stato tuttavia il controller di Sony ad essere stato fatto oggetto delle modifiche più consistenti: il design dei nuovi grilletti denota un prolungamento del tasto, modificato con un'inclinazione più accentuata per accogliere più confortevolmente l'indice. Effettivamente è difficile apprezzare con cognizione di causa questo nuovo approccio di Sony: per quanto non si tratti di un vero e proprio "grilletto" nelle forme come quello montato sul pad di Microsoft, bisogna dire che funziona meravigliosamente bene nel assicurare una buona presa ad entrambi gli indici. Anche in questo caso la pressione necessaria per portare il grilletto a fondo corsa sembra essere stata allineata alla soluzione pensata da Microsoft.

"Nel Dual Shock 4 la pressione necessaria per portare levette e grilletti analogici a fondo corsa sembra essere analoga a quella richiesta dal pad dell'Xbox 360"

Il Dual Shock 4 di Sony è caratterizzato da cambiamenti piuttosto rilevanti e tutti positivi. Sul fronte dell'ergonomia le 'corna' sono più arrotondate e caratterizzate da una parte inferiore in gomma, che rende molto efficace la presa senza risultare ingombrante. Il peso di 210 grammi è stato aumentato rispetto al Dual Shock 3.

I progettisti di entrambi i pad hanno aggiunto alcune caratteristiche supplementari per aiutare gli utenti a distinguere tra due standard di controllo altrimenti troppo omogenei. I "grilletti a impulso" sull'Xbox One sono una scelta particolarmente indovinata in quanto ad ogni pulsante dorsale è collegato un motore supplementare. Gli FPS passeranno oltre questa feature, ma giochi come Forza Motorsport 5 dovrebbero prestarsi molto bene a una serie di nuove ottimizzazioni pensate per restituire vibrazioni extra in concomitanza con l'accelerazione e la frenata del mezzo. L'effetto è intrigante ma come conseguenza potrebbe avere un consumo molto elevato delle batterie, una speculazione questa confermata dalla possibilità di usare il pad in modalità basso consumo. Sarà infatti possibile disattivare alcuni elementi del controller non utilizzati, inclusi gli effetti di vibrazione, per risparmiare energia durante le pause di gioco evitando continue sincronizzazioni con la console.

Anche il gamepad di Sony ha qualche asso nella manica: al centro del Dual Shock 4 è presente un dual point touchpad posizionato tra lo speaker mono, il tasto home e i pulsanti di share e opzioni presenti su entrambi i lati. La barra illuminata nella parte superiore è stata poco usata durante le demo dell'E3, ma in multiplayer potrebbe rivelarsi un'alternativa efficace agli indicatori LED dell'attuale Dual Shock 3.

Quello che spicca è tuttavia il touchpad che presenta un modo più raffinato per interagire col mondo di gioco. È cliccabile come un qualsiasi touchpad per laptop e anche il più semplice sfioramento rivela un'eccellente risposta. In teoria gli strategici basati su rotazioni, spostamenti e zoom della visuale potrebbero trovare un interessante alleato in questo dispositivo. Per il momento, l'uso più efficace che si può fare del touchpad nei titoli attualmente disponibili riguarda la possibilità di ruotare punti cardinali per attivare funzioni predefinite in Warframe e Killzone: Shadowfall. A parte il giroscopio integrato, questo sistema è veramente un salto nel buio per quanto riguarda il mercato console e, per quanto innovativo, dovremo vedere come verrà implementato nei titoli di futura concezione.

"L'uso più efficace che si può fare del touchpad nei titoli attualmente disponibili riguarda la possibilità di ruotare punti cardinali"

I titoli di lancio della next-gen come Forza Motorsport 5 e Killzone: Shadow Fall si avvantaggeranno non poco delle caratteristiche esclusive di ogni joypad. Un ventaglio di nuovi effetti force feedback sarà disponibile sul pad di Microsoft, dalle sbandate leggere agli incidenti più devastanti. Sul controller di Sony il touchpad fa presupporre un modo completamente diverso di gestire le torrette automatiche o le zipline di Killzone.

Dual Shock 4 e controller Xbox One: il verdetto preliminare del Digital Foundry

Complessivamente i progettisti di Microsoft e Sony hanno saggiamente preso nota dei difetti congeniti nei controller dell'attuale generazione e apportato le giuste correzioni senza esagerare in una direzione o nell'altra. Inevitabilmente, sono arrivati a compromessi molto simili sul fronte dell'ergonomia. Microsoft è solita evolvere il design del suo pad a ogni cambio di generazione andando dal "leggendario" Duke dell'originale Xbox alla minimale versione S che ha formato la base di sviluppo per il pad attuale. La nuova iterazione per Xbox One continua questa tradizione, con una serie di rifiniture minimali ma azzeccate, a cui si aggiungono nuove opzioni di vibrazione in grado di fare una differenza sorprendente: il risultato finale dovrebbe comunque essere molto familiare nell'uso complessivo a tutti i fan dell'Xbox 360.

Nel contempo l'arrivo del DualShock 4 indica un cambio di filosofia più radicale nell'evoluzione del design Sony, che non aveva visto grossi cambiamenti nel corso delle tre generazioni precedenti. L'annuncio che né PlayStation 4Xbox One saranno compatibili con i joypad della generazione attuale conferma quanto siano diffusi e importanti i miglioramenti incrementali che i due produttori hanno apportato ai design preesistenti. In entrambi i casi l'impressione di trovarsi di fronte a un miglioramento evidente è maggiore di quanto avessimo intuito in prima battuta al momento della presentazione delle console.

Sicuramente il comfort sarà sempre una questione di gusto personale ma in entrambi i casi è stato trovato un buon compromesso tra tradizione ed evoluzione che non dovrebbe mancare di soddisfare appieno gli acquirenti di entrambe le console.

Traduzione a cura di Matteo "Elvin" Lorenzetti