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Lost Judgment: I Dossier di Kaito Recensione – La Yagami Detective Agency è in buone mani

Il passato ritorna, in un modo o nell'altro!

Il Dr. John Watson, Samwise Gamgee, Obelix, Groucho, Chewbacca, Silent Bob, Spock... letteratura, cinema, televisione e fumetti sono letteralmente farciti di “spalle” che con il tempo hanno affiancato e a volte superato la popolarità dei protagonisti delle opere di riferimento. Anche nei videogiochi è stato spesso così, basti pensare a Luigi, Knuckles/Tails, Aku Aku, Clank, Daxter e Claptrap che spesso sono diventati i veri frontman dei rispettivi franchise o addirittura si sono guadagnati un gioco tutto loro.

Dubitiamo che lo stesso destino sarà condiviso anche da Kaito Masaharu, la cui muscolare presenza al fianco di Takayuki Yagami nei due capitoli di Judgment non è però passata inosservata, anzi è stata apprezzata al punto da convincere il team RGG Studio a dargli un'opportunità stand-alone che permetta ai fan di approfondire la sua storia e personalità. Sappiamo già che si tratta di un ex-membro della Yakuza, la cui affiliazione alla famiglia Matsugane risale addirittura al periodo dell'adolescenza. L'espulsione dalla famiglia avvenne dopo circa 20 anni, in seguito ad un suo fallimento “professionale” che quasi gli costò una molto disonorevole amputazione. La pratica dello Yubitsume (letteralmente “accorciamento del dito) gli venne risparmiata in seguito all'intervento dello stesso Yagami, con cui Kaito strinse un'amicizia profonda che si trasformò in seguito in collaborazione professionale.

I due nuovi stili di attacco di Kaito lasciano poco spazio alle raffinatezze. Preferite la mortale stretta dell'orso o uno scooter spiaccicato in testa?

In realtà i suoi primi incontri con Tak non furono proprio amichevoli e vennero spesso conditi da risse nelle quali ovviamente Kaito aveva facilmente la meglio. Proprio questa sua estrema forza viene espressa nel DLC Lost Judgment: I Dossier di Kaito attraverso due nuovi stili di lotta decisamente “pesanti”: Incursore (Bruiser) e Maciste (Tank), capaci di sistemare folti gruppi di nemici. La dove la prima, disponibile fin dall'inizio, è contraddistinta da aggressive combo di pugni alternate a tecniche evasive, la seconda si basa sull'utilizzo di vari oggetti come armi, difese impenetrabili e prese capaci poi di sbatacchiare gli avversari come fossero stracci bagnati. Pensate ad un orso inc***ato nero e avrete un'idea del tipo di trattamenti che il giovanotto riserverà ai suoi nemici.

La storia di questa espansione si svolge poco dopo il secondo capitolo della serie. Approfittando dell'assenza di Yagami, Kaito prende sulle sue spalle la gestione dell'agenzia investigativa e gongola al pensiero di poter incassare un bel gruzzolo per un caso apparentemente semplice: il CEO di un'importante società gli chiede di indagare sulla scomparsa della moglie, presumibilmente morta. “Presumibilmente” perché di lei è rimasto solo un biglietto che ne annunciava il suicidio e un oggetto, una foto rinvenuta sei mesi dopo insieme ad un corpo in un tale stato di decomposizione da renderne impossibile l'identificazione certa. Le poche analisi fatte sul cadavere avvalorarono la tesi che si trattasse di lei, sebbene non al 100%. A due anni di distanza però una donna praticamente identica è stata vista a Kamurocho e il marito ha bisogno di sapere cosa è realmente accaduto.

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Un caso strano che si complica terribilmente quando Kaito scopre che la donna in questione è una sua vecchia fiamma a cui era molto legato, ma soprattutto che il figlio della stessa potrebbe in realtà essere SUO figlio. L'indagine si trasforma così in un delicato affare che lo costringerà a scavare nel suo passato con il rischio di trovare dolorosi brandelli. Tranquilli, ci fermiamo qui e vi lasciamo il piacere di scoprire da soli gli ulteriori dettagli della storia, ma avrete già intuito che una faccenda del genere richiede un approccio leggermente diverso da quello che Kaito avrebbe con qualsiasi altro caso.

Con brutalità e violenza a volte non si ottengono i risultati sperati ed infatti il risoluto sidekick ha a disposizione altre “armi”. L'approccio stealth è ancora possibile, specie quando bisogna infiltrarsi in edifici altamente sorvegliati e molti degli elementi investigativi appresi in Lost Judgment vengono qui riproposti senza alterazioni di sorta. Ancora una volta dovrete tenere d'occhio la mappa per monitorare i movimenti dei nemici e in caso utilizzare qualche monetina per distrarli, in altri casi dovrete seguirli e stare attenti a non farvi scorgere. Il lockpicking invece non è nelle corde di Kaito e neanche l'utilizzo della tecnologia. Se avete giocato i due precedenti Judgment saprete che Yagami amava utilizzare una serie di giocattolini tecnologici per scoprire indizi e seguire le tracce. Il suo assistente invece si affida al puro istinto animalesco, che gli ha permesso di sviluppare “poteri” primitivi grazie ai quali può vedere cose invisibili, ascoltare voci appena percettibili e trarre informazioni dagli odori come un lupo.

Udito, vista e olfatto primordiali di Kaito saranno il vostro pane quotidiano sui luoghi di indagine, ma non sempre sarà facile trovare tutti gli indizi.

Queste specifiche abilità saranno il vostro pane sui luoghi di indagine ma anche mentre ve ne andate in giro per le strade di Kamurocho a caccia di segreti e collezionabili. Alcuni semplicemente sbloccheranno nuove skill mentre altri attiveranno sinapsi bloccate di Kaito, facendogli ricordare pezzi del suo passato che prenderanno posto come pezzi di un puzzle permettendo ai giocatori di avere un quadro più chiaro della sua storia. Tranquilli però, anche se non doveste riuscire a trovarli tutti la comprensione della trama presente e passata non sarà preclusa... semplicemente vi perderete alcuni dettagli che però in certi casi saranno piuttosto interessanti.

Tecnicamente parlando questo DLC non si discosta molto dal buon livello raggiunto dal gioco di base, anche se la modellazione dei personaggi principali ci è sembrata leggermente più raffinata. Rimangono intatte alcune “ruvidità” nelle animazioni, tuttavia comprensibili vista la brutalità e velocità dei combattimenti, mentre il colpo d'occhio generale delle location ha retto il passare del tempo e ci ha restituito una Kamurocho ancora molto piacevole da navigare e scoprire. Rispetto al gioco principale I Dossier di Kaito indulgono un po' meno sui passatempi, anche perché stavolta l'area esplorabile non include Yokohama, ma è comunque possibile giocare svariati classici SEGA nelle sale giochi, tirare due home-run nel club di baseball o provare a capire qualcosa del tradizionale gioco Shogi. Non esistono purtroppo missioni secondarie degne di nota o side-stories che approfondiscano personalità e storie di alcuni NPC ed è un peccato perché in particolare Higashi è un personaggio che avrebbe meritato maggiore attenzione.

Il download di Lost Judgment: I Dossier di Kaito è totalmente gratuito per i possessori della Ultimate Edition o del Season Pass. Chi invece ha acquistato la versione “liscia” del gioco dovrà sborsare 30 Euro, un prezzo francamente un po' alto per un DLC la cui durata media si aggira intorno alle 6 ore, che salgono a 7/8 nel caso abbiate voglia di scovarne i segreti. Molto meglio a questo punto aggiungere i 5 euro in più richiesti dal Pass Stagionale, che include però un bel po' di contenuti extra: ragazze aggiuntive, nuove ricette, quattro giochi extra per il SEGA Master System ed espansioni per gli stili di lotta, equipaggiamento e altro ancora.

7 / 10