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Might & Magic Heroes 6

Mostri, magie e liti familiari.

Vivere in una famiglia numerosa non dev'essere facile: turni per il bagno, turni per le console, turni per la macchina, indossare i vestiti di tuo fratello più grande, lotte senza quartiere per l'ultima patatina nel sacchetto... immaginate quindi che tipo di vita condurreste se voi foste il leader della fazione umana, vostro fratello comandasse i negromanti e vostra sorella fosse la regina dei demoni. In questo caso la semplice lotta per il telecomando provocherebbe più morti di un terremoto in Cina, perciò provate a pensare a cosa succederebbe se in ballo ci fosse il dominio di cinque regni, come in Might and Magic Heroes IV.

Nonostante il cambio di titolo, avvenuto secondo Ubisoft per unificare una volta per tutte i vari giochi che portano il nome di Might and Magic, questa sesta incarnazione è collegata alla storyline di Might and Magic V pur svolgendosi 400 anni prima degli eventi giocati nel quinto capitolo.

Io manderei avanti il grifone...

Al centro della storia sviluppata dai Black Hole Entertainment ci sono cinque ambiziosi gemelli, legati a cinque razze diverse, divisi dalla morte del padre e decisi a regnare su tutto l'universo conosciuto sconfiggendo il sangue del proprio sangue.

Questo comporterà non solo cinque diversi reami, ognuno con il proprio bestiario, la propria architettura e la propria ambientazione, ma cinque diverse campagne di gioco che vi faranno vivere la conquista del trono dal punto di vista dei vari pretendenti, ognuno dei quali sarà ovviamente dotato di poteri completamente diversi rispetto ai suoi avversari.

Per adesso sono note solo tre delle cinque fazioni: gli Heaven, angelici e corazzati, gli Inferno, legati al potere del fuoco e dei demoni, e i Necropolis, che possono far tornare in vita le unità cadute. Un bel salto in avanti per un gioco che ha storicamente primeggiato sotto gli aspetti tattici ma che non ha mai offerto trame particolarmente elaborate.

Detto questo, al di là dei cambi di nome, dell'infittirsi della trama e delle ovvie migliorie dal punto di vista grafico, il gioco si regge sulle solide basi di quello stesso gameplay che ha fatto la fortuna di Might and Magic: grandi mappe da esplorare (adesso ancora più grandi) per accumulare risorse e costruire un esercito in grado di conquistare le città sparse per la mappa.

Ecco la sobria architettura della citta degli Haven.

Ovviamente una mappa più grande vuol dire una porzione di territorio più ampia da difendere, ed in questo senso i giocatori di vecchia data ricorderanno quanto fosse fastidioso e difficile tenere sotto controllo gli edifici delle risorse - bastava che una unità nemica passasse per caso in zona, e si era costretti a tornare indietro per riprenderne il controllo, e alla fine si passava più tempo a tenere sgombre le retrovie che a conquistare nuovi territori.

Fortunatamente gli sviluppatori hanno ascoltato i suggerimenti dei fan e hanno introdotto il sistema dei Focus Point, che permettono di controllare una determinata area di gioco senza dover gestire i singoli edifici. Di solito i Focus Point saranno le città o gli avamposti: controllateli e fortificateli, e non dovrete più occuparvi personalmente della difesa di ogni singolo edificio del vostro territorio.

Per gestire i castelli non sarete più costretti a entrarvi, poiché vi basterà starci vicino per accedere agli edifici disponibili o crearne di nuovi grazie ad un menù laterale, senza dover sopportare alcuna schermata di caricamento. Inoltre, un castello conquistato non dovrà necessariamente riflettere lo stile e la linea di produzione del possessore.