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Motion Sports

Una visita agli Ubi Studios di Milano per provarlo.

Guadagnando punti nelle varie competizioni si sale progressivamente di livello e si passa dall'essere sportivi locali fino alle soglie della celebrità, raggiungendo lo status di Icona e persino di Leggenda, con tanto di offerte di comparire sulla copertina delle riviste o sulle prime pagine dei quotidiani sportivi.

Nelle scorse settimane si era vociferato anche di un possibile collegamento ai social network. Pareva, infatti, che fosse possibile esportare tutto questo su Facebook. Questa caratteristica, che ci assicurano essere pronta e funzionante, non è in realtà presente nel gioco a causa di complicate questioni di diritti.

In compenso possiamo testimoniare che la qualità della grafica può tranquillamente reggere il confronto con quella di produzioni più blasonate. Il livello di dettaglio è pienamente soddisfacente e offre il meglio di sé nelle aree spaziose, come per esempio quelle dedicate alle gare in deltaplano, senza sfigurare nei contesti più raccolti, come gli stadi.

Guido Meda commenterà Motion Sports.

Tra tutte le caratteristiche positive merita una menzione a parte il commento di Guido Meda. Quella che è la voce per antonomasia delle cronache della MotoGP offre qui un contributo memorabile che comunica entusiasmo e simpatia a ogni commento e che strappa ben più di un sorriso in diverse situazioni.

Ben riuscita ci è parsa anche la disciplina sciistica, che davvero trae giovamento da Kinect nel modo in cui permette di affrontare le discese ad alta velocità, ma nel complesso ogni specialità è in grado di offrire una buona dose di divertimento: lo testimonia anche il fatto che la seriosa presentazione è poi debordata in una serie di sessioni di gioco dove gli sfottò non sono mancati.

Dunque, è davvero l'inizio della fine per i giocatori che vogliono starsene in panciolle sul divano con un controller tra le mani? A questa e altre domande ha risposto Davide Soliani nel corso della chiacchierata successiva alla presentazione: "No, direi di no. I controller tradizionali secondo me continueranno a esistere, ma è auspicabile che Kinect possa integrarsi nell'esperienza di gioco per creare qualcosa di nuovo".

Nella nostra mente, lo confessiamo, è passata all'istante l'immagine di un livello di Assassin's Creed 2 in cui la macchina volante di Leonardo veniva sapientemente pilotata come il deltaplano di Motion Sports.

Sembra comunque evidente che la piattaforma avrà bisogno di un po' di tempo per imporsi e raffinarsi, oltre che per essere esplorata a fondo dagli autori di giochi. "Sviluppare un gioco controllato da Kinect è molto più difficile rispetto a un gioco tradizionale con il controller, perché il movimento di un braccio, diversamente dalla pressione di un tasto, cambia da persona a persona ed è quindi più complesso prevedere cosa succederà in una certa situazione", ci ha detto ancora Davide.

In chiusura della chiacchierata, non abbiamo saputo resistere alla tentazione di chiedere come fosse stato recepito all'esterno il fatto che fosse un team italiano a occuparsi di un titolo tanto importante. "Inizialmente c'è stato un certo scetticismo, più che altro dovuto al fatto che l'Italia non è una nazione storicamente riconosciuta per lo sviluppo di videogiochi. Superato il primo impatto, però, abbiamo ricevuto il miglior supporto che si possa immaginare e non c'è stata praticamente alcuna nostra richiesta che non sia stata soddisfatta".

Ancora pochi giorni e potremo mettere le mani, fisicamente, su Kinect e su Motion Sports. Possiamo cominciare a guardare il morbido divano con nostalgia oppure iniziare a sgranchirci un po' in attesa di darci da fare con le sfide e i tornei in una di quelle avventure che solo i videogiochi possono ancora regalare.