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Per un pugno di dollari

Il punto sul "Project Ten Dollar".

In altre parole, nonostante lo status VIP sia qualcosa di essenzialmente trascurabile, molti giocatori potrebbero sentirsi obbligati a ottenerlo per non impoverire la propria esperienza online, e il risultato potrebbe essere una perdita di fiducia e interesse verso il franchise per quanto riguarda le sue future iterazioni.

Tra gli svariati titoli ad aver abbracciato la filosofia del "Project Ten Dollar", l'unico ad averla messa in atto in maniera giusta, almeno dalla prospettiva dei videogiocatori, è Skate 3. I contenuti extra di questo titolo sono infatti di natura social piuttosto che strettamente legati al gameplay: utilizzando il codice è infatti possibile accedere a una vasta gamma di feature pensate per la community con cui poi condividere le proprie creazioni e fare l'upload di video e immagini (e osservare, eventualmente, anche quanto messo online da altri utenti).

Nulla di essenziale, dunque, ma pur sempre una serie di feature che, complessivamente, arricchiscono il prodotto e l’esperienza che questo è in grado di proporre. Inoltre, visto che il prezzo d'acquisto dello Skate Share Pack è di soli 800 Microsoft Point, chiunque desideri portarsi a casa una copia usata del gioco non dovrà investire chissà quale cifra per rendere la propria versione completa sotto tutti i punti di vista. In questo caso, quindi, l’acquisto di una copia a prezzo pieno risulta fondamentalmente marginale.

Una cosa simile è stata fatta anche da THQ, anche se in maniera molto più significativa e discutibile. UFC Undisputed 2010 preclude infatti la possibilità di andare online a chiunque non possegga un codice di attivazione, ma fortunatamente i possessori di una copia usata possono ovviare al problema con un ulteriore investimento di soli 400 Microsoft Point. Isolare una parte del un prodotto in maniera così evidente e significativa è senza dubbio una scelta azzardata e poco “cortese” nei confronti dei videogiocatori, ma considerando le numerose feature legate all'esperienza online, il prezzo richiesto per lo "sblocco" risulta fondamentalmente onesto (seppur difficile da digerire in ogni caso).

Lo Skate Share di Skate 3 rappresenta un'ottima aggiunta all’esperienza di base.

Concludendo, è alquanto improbabile che le iniziative legate al "Project Ten Dollar" possano cessare nel prossimo futuro. Il costo di implementazione per i publisher è a dir poco irrisorio e i vantaggi che derivano dalla lotta al mercato dell'usato sono più che evidenti. Ciò che resta ancora da capire è ciò che questo cambio di tendenza comporterà per noi videogiocatori.

In alcuni casi i DLC in offerta si dimostrano una valida aggiunta all'esperienza di base senza mai risultare essenziali, mentre in altre occasioni, come nel caso di UFC, ci si sente messi con le spalle al muro e costretti a procedere con un ulteriore investimento per non percepire come incompleto il prodotto usato appena acquistato.

Una cosa è però certa: finché esisterà un mercato dell'usato, le persone continueranno a comprare prodotti di seconda mano. La domanda è piuttosto un'altra. Siamo sicuri che i giocatori continueranno ad acquistare dei contenuti extra nel caso in cui cominciassero a sentirsi trattati come dei consumatori di serie B?

Allo stato attuale non possiamo far altro che attendere e sperare che i grandi publisher si possano accorgere dei reali rischi legati a una politica incentrata solo guadagno, piuttosto che sulla fidelizzazione. In fin dei conti, indipendentemente dall'ambito di riferimento, il modo migliore per agire non è forse quello di alternare l'uso del bastone a quello della carota?