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Pro Evolution Soccer 2010

Provata la nuova versione del gioco Konami.

Un’insieme di indicatori (sotto forma di barre) permetterà così di decidere l’incidenza del pressing, la compattezza della squadra, quindi se giocare in spazi stretti o con una manovra maggiormente ariosa e ancora decidere l’altezza della linea difensiva, lo stile d’attacco e di difesa, la strategia difensiva (giocare o meno con il libero) e infine lo Switch, ovvero la possibilità di far invertire la posizione di due giocatori in determinate situazioni di gioco, ad esempio facendo inserire un centrocampista in avanti o scambiando la posizione di un attaccante con quella di un esterno.

Quest’ultimo aspetto favorirà in particolare le sovrapposizioni e i cambi di velocità negli spazi, permettendo fraseggi ad ampio respiro. Muovendo ciascuno di questi valori verso il massimo o il minimo si potranno osservare i differenti comportamenti che terrà la propria squadra direttamente sullo schema del modulo adottato, in modo tale da scegliere con la massima libertà la propria strategia da applicare.

La modellazione dei volti per i calciatori più famosi è migliorata rispetto a PES 2009, come potete notare nell'immagine.

Ma c’è di più, infatti ad affiancare la personalizzazione globale del proprio team ci sarà anche un’ulteriore feature, questa volta di carattere individuale, denominata “Card System”. Ogni giocatore del database si vedrà associate determinate carte che, se attivate, modificheranno il suo comportamento in campo. Alcune saranno disponibili di default e vanno a sostituire le stelline delle abilità che in precedenza si potevano osservare nei dettagli del giocatore, altre invece si potranno “accendere” o meno nel caso si desideri da quell’atleta un determinato tipo di lavoro, sia dal punto di difensivo che sul piano offensivo.

Abbiamo ad esempio provato a selezionare una delle carte attribuite a Fernando Torres ed esaminato nel dettaglio il movimento personalizzato, ovvero prendere posizione al limite dell’area, tenere palla spalle alla porta, aspettando l’inserimento di uno dei centrocampisti, e infine smistare il pallone. O ancora Xabi Alonso che, per mezzo della carta Pint Point Pass, servirà il pallone in direzione delle punte, con il conseguente movimento adeguato di queste ultime.

I completi meccanismi alla base di questo sistema non sono ancora stati svelati del tutto, infatti è presumibile che alcune abilità vadano in conflitto tra di loro escludendosi a vicenda in fase di selezione, così come non sappiamo effettivamente come saranno gestite tali dinamiche all’interno della Master League. Per rendere le statistiche più immediate sarà anche introdotto un punteggio globale per identificare ogni calciatore, esattamente come avviene da sempre in FIFA, che permetterà anche di valutare meglio la resa di un determinato atleta in un ruolo diverso da quello primario, evitando così di compiere scelte rischiose o cambiamenti di ruolo avventati in caso di necessità.

La prova pad alla mano è stata positiva, peraltro ci sono ancora diversi aspetti che vanno corretti, tra cui alcune animazioni ancora poco fluide e un leggera latenza tra la pressione dei pulsanti e l’esecuzione dei movimenti a schermo. I giocatori avversari non si limitano a tenere palla o a svolgere incursioni fini a sé stesse ma cercano di costruire la manovra fraseggiando ripetutamente, sfruttando il gioco sulle fasce e gli uno due.

Il livello sembra essersi alzato, anche in funzione della diminuzione di velocità, e il ritorno verso un gameplay di impostazione simulativa sembra molto più probabile rispetto al passato. Va detto comunque che nella demo in questione non erano ancora stati implementati elementi rilevanti come la nuova IA dei portieri, che è stata finalmente rifatta da zero, così come la struttura dei calci piazzati, particolari che ci riserviamo di giudicare in uno dei nostri prossimi hands on.