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PES 2013 - prova

Un capolavoro in gabbia?

Quanto gli voglio bene a PES, e non sono fortunatamente il solo. Il gioco Konami ha accompagnato i pomeriggi di milioni di videogiocatori nell'epoca d'oro della PlayStation, faticando in un primo momento a imporsi, visto che tutti sembravano avere occhi solo per le licenze di FIFA.

Ciò nonostante PES ce l'ha fatta, i giornalisti ce l'hanno fatta, entrambi sono riusciti a convincere il mondo che nel titolo Konami si nascondeva qualcosa di magico, superiore, qualcosa che non si poteva trovare nei titoli della concorrenza.

Concorrenza che oggi non esiste quasi più. Ricordate di David Beckam Soccer di Rage? E This is Football di Sony che aveva anche i falli di mano? Il nome Actua Soccer vi dice nulla? Poco importa perché da quasi dieci anni il calcio virtuale è in mano a due soli brand, FIFA e naturalmente PES.

I volti di PES2013, costruiti in modo molto semplice, mostrano spesso un espressività davvero convincente.

Il gioco Konami e quello EA hanno fatto piazza pulita, sono gli unici rimasti, a riprova che non è facile al giorno d'oggi raggiungere i livelli di questi due pesi massimi.

Ma anche tra FIFA e PES i rapporti di forza sono cambiati, e radicalmente. Se state leggendo quest'anteprima lo saprete bene e forse persino meglio di chi vi scrive: durante quest'ultima generazione di console il calcio "Made in Japan" a firma Konami ha dovuto cedere lo scettro di miglior gioco calcistico. FIFA ha raggiunto e superato il maestro che per nostra grande fortuna non è rimasto con le mani in mano, lavorando duramente, per risolvere, migliorare e continuare a stupire.

Il peggio? È sicuramente passato. Ce ne accorgiamo subito, appena la copia inviataci da Konami inizia a girare nella fida PlayStation redazionale. Il gameplay era già tornato a migliorare nell'edizione 2012 e ora moriamo dalla voglia di scoprire in che modo gli sviluppatori siano riusciti a spremere l'impianto di gioco che ben conosciamo.

"Il PES 2013 sui nostri schermi è ancora work in progress"

Il PES 2013 sui nostri schermi è ancora "work in progress": mancano modalità, la maggior parte delle divise, e alcuni roster non sono aggiornati come dovrebbero. È destinato a migliorare, a cambiare ancora, ma è abbastanza per farsi un'idea di quel che sarà una volta completo, nei negozi, pronto per essere recensito/acquistato/apprezzato/maledetto.

La demo è già disponibile: l'avete provata?

Non si tratta però di una rivoluzione, su questo possiamo già scommetterci i baffi. D'altronde c'è solo un terremoto che un appassionato di calcio vorrebbe vivere in prima persona, ed è quello che spazzerà via una volta per tutte il motore grafico di PES e i suoi vetusti meccanismi. E questo terremoto ancora non c'è stato, lo dicono i sismografi di Eurogamer e lo avevano anticipato gli Aztechi.

PES 2013 gioca sul sicuro, ancora una volta, è costretto a farlo perché il PES del futuro necessita di molto altro a cui Konami sta già lavorando, con un nuovo studio satellite in Inghilterra e nuovi motori grafici che sembrano avere tutte le carte in regola per riportare il Giappone in Serie A. Solo che... non ora.

Nei replay di PES2013 sono al lavoro un bel po' di filtri grafici capaci di rendere l'immagine estremamente realistica.

"PES 2013 gioca sul sicuro, ancora una volta"

Ora dobbiamo "accontentarci" del mestiere di Konami, visto che Shingo "Seabass" Takatsuka non è più a capo del team di sviluppo di PES, team che pare estremamente rispettoso di tutto ciò che ha reso la serie così popolare nel corso degli anni. Col pad in mano le differenze ci sono, come anche vecchie cattive abitudine legate sopratutto alla fisica della palla e al comportamento dei portieri, molto più bravi delle scorse edizioni ma ancora capaci di incredibili nefandezze.

Gli estremi difensori di PES sulla parata sono sempre agili, reattivi, ma una palla inattiva che rotola veloce verso la porta gli può causare improvvise crisi di nervi, anticamera di un gol e di una secchiata di parolacce rivolte all'incolpevole televisore. Al contrario l'11 avversario appare più in gamba che mai, con attaccanti che si affidano a finte e accelerazioni improvvise, lasciando intravedere un'ottima comprensione delle azioni in corso, sorprendente per una IA videoludica a cui non a caso la Konami ha voluto dare un nome: ProActive AI.

Lampi di genio a parte PES 2013 trasmette subito un buon feeling, sopratutto quando si è chiamati a tirare in porta. Le "bombe" sono davvero ben calibrate quest'anno, peccato che non siano accompagnate da un effetto sonoro più galvanizzante; vogliamo sentire quello scarpino colpire duro sul pallone: Konami, questo è un consiglio.

Vediamo all'opera la Player ID di PES 2013.

"Sul campo non c'è quella fisicità che ci si potrebbe aspettare di ritorno da una partita a FIFA"

Sul campo i giocatori sembrano un po' leggerini, non c'è quella fisicità che ci si potrebbe aspettare di ritorno da una partita a FIFA, ma PES continua ad avere il suo stile, anzi si può dire che sembri averlo ufficialmente ritrovato, puntando a ritmi di gioco oramai davvero molto diversi da quelli della concorrenza. PES 2013 è più veloce e, ponendo l'accento sul singolo giocatore, è capace di una spettacolarità che difficilmente si vede in un contesto più puntigliosamente realistico.

Quest'anno grazie al FullControl si potrà andare di "manual" a tutto spiano: oltre a poter settare tra le opzioni la possibilità di gestire manualmente ogni singolo aspetto di un tiro, un passaggio o un cross, nel corso del gioco basterà premere il grilletto sinistro del pad per avere lo stesso risultato senza per questo rischiare la partita. Certo, manualmente tutto è più difficile, ma a volte è la cosa migliore da fare in nome del calcio spettacolo e della libertà di espressione.

Una panoramica dei vari stadi presenti nel gioco.

Graficamente il gioco non è molto diverso dall'edizione passata, ma in movimento le nuove animazioni arricchiscono ulteriormente l'azione, come anche i filtri grafici utilizzati per i replay e le riprese ravvicinate, che strizzano l'occhio al fotorealismo. C'è poi quel che Konami chiama Player ID, ovvero un modo come un altro per dare un nome alla cura con cui sono realizzate le animazioni dei calciatori più famosi, una cura che la serie ha sempre avuto ma che qui sembra andare oltre, come nel caso di Cristiano Ronaldo, Xavi, Pirlo e le tante stelle stelle del calcio contemporaneo presenti nel gioco.

Ottimi poi i menù di gestione della squadra, con la consueta abilità di cambiare posizione ai singoli giocatori con estrema facilità, come anche le strategie generali (alla faccia dei caricamenti per visualizzare ogni volta la formazione nell'altro gioco di cui conosciamo tutti il titolo).

PES 2013, insomma, promette bene. Sicuramente è molto meglio dei suoi diretti predecessori ma i punti deboli rimangono ancora ben in vista, e chissà quali e quanti di questi verranno limati o risolti nelle settimane che ci separano dall'uscita del gioco nei negozi.

Ecco le modalità di gioco di PES 2013.

Dubbi che ci riportano con i piedi per terra, ancora più curiosi di provare la versione definitiva di un gioco che mostra tutta il peso degli anni ma ancora lo splendore dell'era d'oro dei videogiochi giapponesi.

Non ci credete? La pensate diversamente? Di PES 2013 è anche appena uscita la demo, scaricatela, provatela e non dimenticate di ripassare da queste parti per raccontarci cosa ne pensate.