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Saga Online

Un nuovo MMO gratuito? Sì, grazie!

Il panorama dei MMO è sicuramente uno dei più affollati e al tempo stesso competitivi tra quelli dell’industria videoludica contemporanea, e proprio alla luce di questo è facile andare incontro a esperienze molto simili l’una con l’altra, oltre che poco entusiasmanti. Ciononostante, di tanto in tanto, ci si ritrova di fronte a prodotti particolarmente interessanti e meritevoli di grande attenzione… prodotti come Saga Online.

Negli ultimi giorni abbiamo avuto l’opportunità di accedere alla closed beta del gioco, e quello che abbiamo scoperto durante il nostro hands-on ci ha davvero colpito. Volete scoprire il perché? Allora non vi resta che continuare a leggere!

Nel caso in cui non abbiate mai sentito parlare di questo titolo, vi starete senz’altro ponendo una sola, semplice domanda: “cos’é Saga Online?”. La risposta è però tutt’altro che scontata perché Saga Online è molte cose: essenzialmente si tratta di un classico MMO, ma dopo una rapida occhiata non si può non notare l’influenza esercitata dai giochi di ruolo, dai city builder e, soprattutto, dagli RTS. Un prodotto complesso dunque, ma non per questo poco stimolante o gratificante.

Con un numero sufficiente di CP potrete mettere in piedi armate praticamente inarrestabili.

La prima cosa da fare prima di lanciarsi nel mondo di Saga Online è ovviamente fondare una propria nazione, scegliendo prima di tutto una fazione tra l’Ordine e la Fratellanza, e in seguito una delle razze che le compongono. Le fazioni presentano infatti tre schieramenti per parte, ognuno con unità e caratteristiche distintive: da una parte troviamo Umani e Giganti (un unico esercito), Elfi e Nani, mentre dall’altra Orchi e Ogre (anche in questo caso un singolo schieramento), Elfi Oscuri e Sacerdoti Funerei.

All’inizio, indipendentemente dalla fazione scelta, potrete contare solo su quattro strutture, ognuna con una specifica utilità: lo “Stronghold”, ovvero la base operativa da cui sarà possibile gestire ogni aspetto della nazione creata; il “Market”, un mercato libero da cui si potrà comprare o vendere truppe, risorse, carte o addirittura incantesimi sfruttando anche l’apposita casa d’aste; il “Pigeon Roost”, ovvero la voliera, grazie a cui si potrà ricevere o mandare messaggi; e infine la costruzione più importante, il Temple, che permetterà di accedere alle numerosissime quest proposte dagli sviluppatori.

Ecco una rapida occhiata a quello che potrebbe essere il territorio iniziale della vostra nazione!

Con il passare del tempo e l’aumentare delle popolazione e delle risorse sarà poi possibile costruire nuovi, utilissimi edifici, tra cui l’Università le case e le fattorie (fondamentali per ospitare e sfamare i propri cittadini ed evitare dunque delle rivolte) ma tutto, come detto, avrà un prezzo e soprattutto una tempistica di sviluppo. L’edificazione di una qualsiasi struttura, che sottolineiamo, sarà libera come nel più classico dei city builder, richiederà infatti un bel po’ di tempo ma, fortunatamente, trattandosi di mondo persistente, i vostri “braccianti” lavoreranno anche quando voi sarete occupati in altre attività.

Ma passiamo alle quest. Il titolo, come anticipato all’inizio di questo articolo, proporrà un altissimo numero di missioni, suddivise tra secondarie, e dunque all’insegna del grinding per incrementare il proprio livello e quello delle truppe, e primarie legate alla storyline.

Ogni quest avrà tre diversi livelli di difficoltà (contrassegnati da una moneta di bronzo, d’argento o d’oro) che determineranno la quantità e la qualità degli oggetti e delle risorse ottenibili, e di conseguenza sarete costretti a sudare le proverbiali sette camice se vorrete mettere le mani sui bottini migliori.