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Sébastien Loeb Rally Evo - prova

La prova di maturità di Milestone.

Milano - Se per molti la perdita della licenza ufficiale WRC poteva essere un brutto colpo, per Milestone, storico sviluppatore indipendente italiano, si è trasformata in un'opportunità molto interessante.

Perché creare un videogioco ispirato al campionato del mondo di Rally da una parte garantisce tutti i contenuti della stagione in corso, come i tracciati e i team ufficiali, ma dall'altra è limitante sotto il punto di vista creativo. Non si possono utilizzare infatti gare storiche e affascinanti come il Rally di San Remo, fuori dal calendario ormai da qualche anno, così come non è possibile utilizzare leggende di questa disciplina, come Sébastien Loeb, perché non sono iscritte al campionato in corso.

Per superare quelli che ormai erano considerati da Milestone dei limiti del WRC, dunque, lo sviluppatore milanese ha deciso di affrancarsi dal World Rally Championship e legarsi al fortissimo pilota francese, così da creare un videogioco vario e possibilmente più divertente di quello che sarebbe stato possibile ottenere proseguendo con la serie ufficiale FIA.

Perché Loeb, similmente a Valentino Rossi, l'altro grande personaggio avvicinato da Milestone per fare da testimonial ai suoi giochi, è sì un grande pilota di rally ma è anche una personalità a 360°, con una storia interessante alle spalle e tanti interessi diversi.

Sono oltre 300 i Km di pista reale riprodotti nel gioco.

In questo modo è stato possibile immaginare una modalità Scenario incentrata sulla vita del pilota francese, in grado di puntare i riflettori sui momenti più importanti della sua carriera, introdotti attraverso esclusivi filmati commentati dallo stesso Loeb, prima di viverli direttamente nel videogioco. Si andrà dalle prime vittorie nel campionato francese, fino ad arrivare al nuovo record nella Pikes Peak del 2013, passando ovviamente ai nove campionati vinti in WRC.

Milestone ha coperto un arco temporale piuttosto ampio che le ha consentito anche d'introdurre un nuovo elemento nel suo gioco, i veicoli storici. Guidare gli ultimi e potentissimi bolidi da Rally è molto divertente ed esaltante, ma lo è anche tornare a pilotare la Lancia Delta o la Stratos, due macchine che hanno segnato indelebilmente l'evoluzione di questo sport.

Saranno 58 i veicoli disponibili in Sébastien Loeb Rally Evo, divisi in categorie omogenee in base alle prestazioni. Lo stesso Loeb ha aiutato Milestone a ricostruire il feeling che queste macchine sanno restituire in pista, aggiustando la lunghezza della marce o la loro manovrabilità, così da essere meno perfette sulla carta e più simili a quelle che realmente corrono sui tracciati di tutto il mondo.

Pad e volante alla mano la differenza sembra esserci tutta, coi bolidi che mostrano una personalità più marcata che in passato, grazie a prestazioni molto diverse oltre che una a una differente manovrabilità e aderenza. Tenere in pista una macchina con due ruote motrici è un'impresa non da poco, soprattutto quando poco prima abbiamo portato in cima a una montagna la Peugeot 208 T16 Pikes Peak, che si guida come una Formula 1.

Le condizioni climatiche saranno fisse per ogni speciale ma diverse tra un rally e un altro.

L'abbandono di piattaforme remunerative ma ormai limitate come PS3 e Xbox 360 ha poi consentito agli sviluppatori di evolvere il proprio motore fisico, ora in grado di calcolare più puntualmente il comportamento delle sospensioni e dei differenziali, entrambi fondamentali per la buona riuscita di un gioco di Rally. Un passo in avanti che dovrà essere maggiormente approfondito in sede di recensione, ma che comincia a rendere giustizia al salto generazionale avvenuto in questi anni. Le diverse superfici presenti, una per ogni tracciato, offrono inoltre una buona varietà di grip e situazioni, e le differenti ore nelle quali ogni speciale è ambientata rendono sensibilmente differente la lettura di ogni percorso. Per questo sarà importante l'aiuto del navigatore.

Milestone ha deciso di registrare nuovamente tutte le tracce audio in modo da avere una voce e un'esposizione più organica, credibile e meno simile a quella che otteniamo da un qualsiasi TomTom. Imparare a decifrare quello che vi viene detto è fondamentale perché lo sviluppatore milanese ha inserito nel gioco oltre 300 km di piste perfettamente riprodotte, dalla posizione delle case alla larghezza del battistrada.

Anche i percorsi più stretti non subiranno modifiche e se una strada presenta una strettoia impossibile, la avrà anche in Sébastien Loeb Rally EVO. Ciò metterà alla prova la pulizia della vostra guida e la resistenza della vostra macchina, ma andrà tutto a beneficio del realismo. I danni saranno presenti e saranno persino piuttosto influenti, dato che potrete perdere una gomma o uno pneumatico a seconda di quello che combinerete lungo il percorso, ma questo, talvolta, non vi impedirà di proseguire. Alcuni urti non saranno raffinatissimi e rimbalzerete infatti in maniera un po' troppo elastica contro alcune superfici, ma il tempo per perfezionare anche questo aspetto c'è tutto.

Graficamente il gioco non è ricco di dettagli ma alcuni scorci sono comunque suggestivi.

Dal punto di vista estetico Sébastien Loeb Rally Evo non è ancora al top della categoria ma su tutti i formati è in grado di girare a 30 fps stabili (con la solita differenza di risoluzione tra i 900p di Xbox One e i 1080p di PS4) e di regalare scorci piuttosto riusciti. Nonostante in molti contestino i trenta fotogrammi al secondo in un gioco di corse, la sensazione di velocità offerta da Sébastien Loeb Rally EVO c'è tutta, soprattutto quando sarete alla guida dei bolidi pensati per la Pikes Peak su strette strade di montagna, e un frame rate stabile è un requisito fondamentale per questo genere di esperienze.

Da questo punto di vista Milestone ha fatto un buon lavoro e non si noteranno sussulti anche durante i RallyCross, quelle gare per sei piloti contemporaneamente su circuiti chiusi, tutte sportellate e derapate. Questa è un'altra delle possibilità che s'è aperta davanti a Milestone una volta che ha abbandonato la licenza WRC. Si tratta di una disciplina folle, veloce e divertente, perfetta per spezzare l'azione tra una speciale e l'altra o per sfidare gli amici online.

L'impressione è dunque che l'ambiziosa Milestone di questi ultimi tempi voglia sfruttare la conclusione dell'accordo con la FIA come occasione per creare un gioco di rally più ricco, vario e spensierato rispetto a quello che la federazione rallistica internazionale consentiva loro di fare.

Lo stesso Loeb ha collaborato con Milestone per la realizzazione del gioco, dando consigli su come una macchina da rally si comporti in pista.

Il lavorare a stretto contatto con un personaggio del calibro di Loeb, inoltre, darà al gioco un volano sicuramente più affascinante e carismatico col quale avvicinare gli amanti del rally, e ha consentito di strutturare una modalità scenario interessante e ricca di contenuti, oltre che di utilizzare le enormi conoscenze di questo pilota per dare maggiore spessore ludico alla propria simulazione.

Le premesse ci sono tutte, dunque, e la speranza è che nei prossimi mesi avvenga la stessa cosa anche con Valentino Rossi, in modo da portare anche la serie MotoGP su di un altro livello.