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Eurogamer Top 5

I cinque segni che sei solo un finto nerd.

Ti ritieni appassionato di tecnologia perché hai un iPhone

Amo il mio iPhone, questo voglio sia chiaro: è bello da vedere, è comodo da usare e mi piacciono le App. Ma possederne uno non ti rende un appassionato di tecnologia, ti rende soltanto una delle milioni di persone al mondo che hanno comprato il telefono più semplice da usare della storia dell'umanità.

Mi capita spesso di sentire persone che mi dicono: "Ah sì anche io sono appassionato di tecnologia, mi son preso l'iPhone!"

Ecco, io le persone così le incatenerei a una sedia, obbligandole a installare driver USB su Windows 3.1 per il resto della loro vita.

Ok, lui forse è abbastanza old school per essere un vero nerd.

Steve Jobs, pace all'anima sua, aveva capito che, per avere successo, i computer dovevano uscire dalla loro nicchia e trasformarsi in semplici elettrodomestici. Quando comprate un iPhone acquistate l'equivalente tecnologico di una lavatrice, di un frigo, e fino a mezz'ora fa non mi sembrava che saper usare una cappa aspirante fosse indice di amore per i gadget hi-tech.

Se nell'immaginario collettivo chi ha un iPhone dovrebbe essere un nerd, allora cos'è chi cambia il firmware di un telefono Android? Un ingegnere nucleare?

La cosa buffa è che, nonostante la sua semplicità, poi qualcuno non riesce neppure a utilizzarlo a modo, e deve rivolgersi allo stronzo di turno (me) per sincronizzare la musica su iTunes.

Cari "appassionati di tecnologia", fate un piacere all'umanità e compratevi uno di quei telefoni per anziani con i tasti grandi: se volete vi regalo pure l'adesivo della mela da metterci sopra.

Dici che ami i videogiochi perché hai un Wii o hai giocato a PES

Questa situazione mi capita così spesso, soprattutto quando parlo del mio lavoro, che ormai non ci faccio più caso. Mi limito a rispondere "ehi, allora anche tu sei un nerdaccio come me!", mentre aspetto che l'interessato si distragga per rovesciare del cianuro nella sua bevanda.

Eh, i bei tempi in cui passavi la giornate estive a giocare in mutande...

Purtroppo, come già detto, è l'inevitabile prezzo che paghi quanto la tua passione diventa un enorme fenomeno di massa: da una parte hai maggiore occasione di goderne e di parlarne con chi condivide i tuoi interessi, dall'altra sei costretto a sorbirti centinaia di persone che aprono bocca solo perché è la moda del momento.

Noi italiani, poi, siamo particolarmente bravi in questo: se c'è un argomento particolarmente caldo, dobbiamo assolutamente pontificarne col tono di quelli che la sanno lunga. Ricordo ancora con dolore i tempi di Luna Rossa, quando non potevi entrare in un pub senza sentire l'espertone di turno, strafatto di Gin Lemon scadenti, che propinava agli astanti la sua visione tecnica su strambate, spinnaker e bolina, come se avesse fatto lo skipper tutta la vita, e invece al massimo aveva preso un traghetto per la Sardegna.

Dunque mi spiace, tizio qualunque che ti ritieni un nerd perché "non sai quante serate di fronte a Wii Sport con la mia donna"; mi spiace davvero essere brusco (non è vero) ma è come affermare che adori il cinema perché hai visto Indipendence Day. E se lo fai solo per poter scambiare due parole con me, non ti preoccupare, sono un nerd: parlare è per me totalmente accessorio.