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Need for Speed: Most Wanted - prova

Un gioco dei Criterion. E si vede.

Stoccolma - Che cosa succede quando uno sviluppatore dalla forte personalità e lo smisurato orgoglio come Criterion incontra una serie tanto nota quanto influente come quella di Need for Speed? Come dimostra Hot Pursuit, probabilmente qualcosa di buono, anche se occorre verificare come questi due elementi siano riusciti ad amalgamarsi nuovamente tra di loro.

La nostra impressione è che lo sviluppatore inglese, dopo un primo episodio di studio, si sia fatto prendere la mano e abbia semplicemente realizzato il seguito di Burnout Paradise che avrebbe sempre voluto fare. Questa impressione è avvalorata dalle parole del producer di Criterion Matt Webster, che ci ha confidato come la serie Need for Speed, nella sua storia, sia riuscita a toccare praticamente tutte le possibili sfumature dei racing game.

In questo modo anche un gioco che trasuda Criterion da tutti i pori si troverà perfettamente a suo agio all'interno del brand. Se poi all'impianto di Paradise si aggiunge un'infarinatura di modding, la mimetizzazione potrebbe essere perfetta.

Il motore non sarà il FrostBite 2 dei DICE, ma il Chameleon riveduto e corretto fa la sua bella figura in questa immagine.
La città non sarà solo più vasta di quella di Paradise, ma persino più articolata.

Need for Speed: Most Wanted mantiene la struttura open world vista in Paradise dove, alla guida di uno dei tanti bolidi presenti nel gioco, potrete liberamente vagare per la città alla ricerca di nuove sfide o semplicemente godervi i tanti scorci che il gioco sa offrire.

L'area riprodotta, oltre a essere più vasta di quella dell'ultimo Burnout, è secondo Webster persino più varia e complessa, con decine di scorciatoie e segreti in più da scoprire. Grazie ad una versione potenziata dell'Autolog, lo speciale social network che traccia ogni vostra statistica di gioco e la mette in relazione con quella di tutti i vostri amici, anche bighellonando per la città sarete immersi da numeri, rimandi e richiami che dovrebbero stimolare anche il impassibile di voi a partecipare a qualche sfida.

In sostanza tutto sarà misurato e classificato: dal salto più profondo alla derapata più lunga, per non parlare dei tempi e del punteggio che si otterranno durante le varie missioni. In Need for Speed: Most Wanted ci saranno infatti 10 piloti leggendari, a bordo di macchine incredibilmente rare e performanti, che fanno dannare la polizia. Il vostro compito sarà di arrestarli e fare andare tutti entro i limiti di velocità. Scherzi a parte, nonostante le possibili, interessanti implicazioni di questo tipo di gameplay, il vostro obiettivo reale è quello di scalare questa speciale classifica e diventare il pilota più ricercato di tutta la città.

"Col nuovo Autolog tutto sarà misurato e classificato, dal salto più profondo alla derapata più lunga"

Ovviamente per arrivare a tanto dovrete partire dal basso, vincendo macchine sempre più veloci e magari modificandole per adattarle a quelle che sono le vostre caratteristiche di guida o a alla sfida che vi apprestate ad affrontare. Il sistema di modding è piuttosto semplice ma rappresenta un'introduzione gradita all'interno della formula dei Criterion.

Sparse per la città, o attivabili navigando attraverso l'Easydrive, un comodo sistema di shortcut posto sulla croce digitale, vi saranno alcune gare che se vinte aggiungeranno al vostro garage alcuni pezzi supplementari coi quali truccare la macchina.

Ecco la Most Wanted List: riusciremo a sconfiggere i 10 piloti più abili del mondo?

Il primo sarà di solito il Nitro, grazie al quale ottenere una spinta temporanea della velocità, ma in seguito arriveranno nuovi set di gomme coi quali migliorare la tenuta di strada o il comportamento fuori strada, un nuovo motore per incrementare la velocità di punta, una carrozzeria più leggera per sistemare la manovrabilità, e così via.

Secondo Webster, grazie a questi accorgimenti un giocatore potrebbe riuscire a utilizzare la stessa macchina per tutto il tempo, senza doverla cambiare per forza nelle competizioni più avanzate. Le possibilità inserite sono comunque piuttosto semplici e mancano della profondità dei vecchi Need for Speed o di Forza, ma sono sufficientemente funzionali allo stile arcade e spensierato del gioco.

"Partecipando e vincendo le gare si guadagneranno Speed Point, una moneta virtuale comune a tutte le versioni, anche quelle mobile o Vita"

Partecipando e vincendo le gare si guadagneranno Speed Point, una sorta di moneta virtuale in comune a tutti i Need for Speed: Most Wanted (quindi anche le versioni mobile o quella Vita, sempre sviluppate da Criterion).

Il motore grafico è solido, e permette la visualizzazione di scorci suggestivi come questo.
Come vuole la tradizione della serie, non potevano certo mancare gli inseguimenti con la polizia!

Durante la presentazione abbiamo avuto modo di saggiare anche la modalità online. La competizione con altri giocatori non avverrà infatti solo tramite Autolog, ma sarà possibile partecipare a vere e proprie sfide testa a testa. A Stoccolma abbiamo provato Speed List, una modalità a obiettivi variabili che vi chiederà di partecipare a cinque diversi eventi consecutivi. Anche in questo caso la struttura del gioco sarà open-world e dovrete di volta in volta spostarvi in massa per raggiungere il punto di parte nza di ogni gara, accumulando dei punti utili per la classifica finale anche in queste fasi.

Gli eventi spazieranno da semplici corse a tempo a gare di drifting, passando per curiose prove di abilità che vi chiederanno di rimanere più tempo possibile in una posizione, solitamente collocata sul bordo di un precipizio, oltretutto difficilmente raggiungibile. In questo modo la sfida sarà resistere il più a lungo possibile alla pressione degli altri giocatori, che cercheranno di scalzarvi dalla vostra posizione facendovi precipitare. Colui che accumulerà più punti alla fine delle cinque prove, sarà decretato vincitore.

Tanto per confermare quanto sostenuto all'inizio, Need for Speed: Most Wanted non utilizza il Frostbyte 2, il motore sviluppato da DICE che EA sta cercando di sfruttare per ogni sua produzione, ma una versione riveduta e corretta del Chameleon, l'engine proprietario di Criterion, già visto all'opera in Hot Pursuit.

L'aver utilizzato uno strumento conosciuto e affidabile ha consentito agli sviluppatori di concentrarsi maggiormente sulla stabilità del codice e sul frame rate, allo stato attuale già discretamente solido. L'area ricreata, l'assenza di caricamenti (a meno di saltare da una gara all'altra tramite la mappa), la buona linea dell'orizzonte e l'inconfondibile stile di Criterion, compensano un aspetto estetico piacevole ma un po' sporco, con qualche problema di aliasing. Non si notano in compenso grandi differenze tra il gioco online e offline, a parte una minore incidenza del traffico e di elementi di contorno similari.

"La resa estetica dei danni sembra essere stata limitata a qualche bozzo alla carrozzeria"

Vediamo il single player di Need for Speed: Most Wanted in questo video.

Siamo rimasti invece un po' delusi dalla gestione degli scontri, troppo sensibili nel far partire la sequenza nella quale è ingigantito l'incidente, a volte però non spettacolare come in Takedown. Oltretutto anche la resa estetica dei danni sembra essere stata limitata e più di qualche bozzo alla carrozzeria non si è visto. Ottima invece la colonna sonora, molto british ma piuttosto varia e sempre pompata, in modo da esaltare le gare o i momenti di presentazione dei nuovi mezzi sbloccati.

Criterion si conferma dunque una sicurezza. Quest'anno Need for Speed presenta un titolo solido nelle basi e completo, grazie al quale rintuzzare gli attacchi di Turn 10, che con Forza Horizon prova a rubare quote di mercato alla serie EA. Una città vasta e articolata, decine di gare, macchine e sfide online promettono tante ore di sano divertimento.

Il giudizio conclusivo è però rimandato al 2 novembre, quando Need for Speed: Most Wanted raggiungerà i negozi su PlayStation 3, PlayStation Vita, Xbox 360, PC, iOS e Android.