Skip to main content
Se clicchi sul link ed completi l'acquisto potremmo ricevere una commissione. Leggi la nostra policy editoriale.

WET

Un bagno d'azione.

L’idea di andare a fare un saluto ai vecchi amici di Bethesda, con cui mi è capitato di lavorare qualche anno fa, mi ha convinto a smuovere le mie sedentarie terga dalla redazione, per fare un saltino in Atari a stringere qualche mano e a vedere i soliti noti lanciarsi su vassoi di cibarie varie, chiacchierando del più e del meno.

Insomma, a dirla tutta, di WET non è che mi interessasse poi molto, dopo la copertura dell’E3 e il nostro primo hands-on tiepidino su un prodotto da ricordare soprattutto per il pornografico titolo (che poi WET in realtà è l’abbreviazione di wetworks, quindi di pornografico non ha proprio niente, anzi: l’espressione sta a indicare un lavoro “poco legale” generalmente…).

Acrobazie e sparatorie costituiscono il fulcro del nuovo titolo Bethesda.

Devo dire invece che, complice l’aria condizionata, il ricco buffet e una standista con una terribile malattia al seno (era troppo gonfia per essere semplicemente maggiorata), la mattinata alla fine mi ha visto uscire dagli uffici del publisher con una lunga sessione di giocato e un'altrettanto lunga intervista al team di sviluppo (che vedrete in un secondo momento).

Per farla subito molto breve, WET è il classico prodotto “easy” che si ama o si odia, adatto a tutti e senza troppe pretese. Si infila il disco nella console e si parte subito a razzo: si spara, si picchia, si salta, si distrugge. E il giro ricomincia ogni livello. La protagonista, Rubi, è la star di questo action che ricorda nelle dinamiche Stranglehold (per gli scontri a fuoco), Prince of Persia (per quel che concerne le varie acrobazie tra i palazzi e le corse sui muri) e Killer 7 (complice il totale cambio di “stile” in certi momenti, quando la bella rossa si incazza oltre il limite standard di decoro ed entra in Rage, facendo a pezzi ogni cosa).

Rubi arrabbiata fa pensare a un parto mentale del buon Suda...

Di tutto un po’ quindi, senza dimenticare la chiara influenza della cinematografia di Tarantino (ammessa proprio dai developer), casomai vi servisse un buon motivo (tendente al truzzo naturalmente), per apprezzare i dialoghi volgari, l’umorismo tipico del genere e una regia che vi piloterà attraverso situazioni già viste in Kill Bill o in Planet Terror.

La componente fondamentale per il successo quindi, sarà soprattutto il punto di vista con cui l’utente tenterà l'approccio a un titolo che si propone esattamente come quello che appare sin dal primo secondo di gioco. Starà a Bethesda, anche in questo senso, veicolare il giusto messaggio per far si che la gente non si aspetti il nuovo Ninja Gaiden o il nuovo Max Payne: stiamo parlando di un’altra cosa.

Tecnicamente WET paga qualcosina a livello di appeal generale, sacrificando texture e rifiniture varie in favore di una velocità pazzesca (salvo qualche occasionale crollo di framerate, ancora ottimizzabile visti i tempi di release) e un ritmo che valorizza le scelte fatte a livello di gameplay. Veder volare Rubi da una parte all’altra, sfasciando tutto, sparando a destra e sinistra, menando fendenti con la sua katana e seminando battute di dubbio gusto, ha il suo perché alla fine del giro. Saltare da una macchina all’altra sull’autostrada poi, non ha prezzo.

Nel complesso dunque, pollice in alto, a patto che si resti nel seminato e che voi, al momento della release, andiate cercando proprio quello che qui vi ho raccontato: una dozzina di ore a cervello spento, nei panni di una sculettante pistolera pronta a tutto.