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Wii U: come potrebbe essere - articolo

Digital Foundry immagina cosa aspettarsi dalla console di Nintendo.

Ubisoft e Nintendo avrebbero preferito che una delle più interessanti storie degli scorsi giorni non le avesse riguardati da vicino: è infatti trapelato un video di gameplay dell'imminente Rayman Legends su Wii U, che ha rivelato alcuni aspetti molto interessanti di questa nuova console. Oltre a una grafica bidimensionale splendidamente animata con poligoni 3D e belle animazioni dinamiche, è stato infatti possibile capire qualcosa di più delle caratteristiche inedite della console, come il controller wireless in formato tablet definito Near Field Communication (NFC).

In verità alcuni pensano che invece di una leak non autorizzata si sia trattato di una mossa da parte di Ubisoft per cercare di aumentare l'interesse intorno a un gioco che, in passato, non si era comportato molto bene a livello di vendite nonostante quella di Rayman Origins fosse stata una release eccellente. Altri pensano che questo video sia un'altrettanto scaltra mossa di marketing per fare da apripista a un'eventuale presentazione all'E3 della nuova console. In realtà si capisce abbastanza facilmente che, tra la musica presa a prestito dalle colonne sonore di Back to the Future e How to Train Your Dragon, e il sistema di controllo non perfettamente rifinito, si potrebbe trattare di una presentazione interna di Ubisoft non pensata per una dimostrazione pubblica.

Quello che ci interessa osservare tuttavia riguarda le possibili capacità tecniche della nuova console: le recenti critiche da parte di molti sviluppatori alle prese coi primi prototipi di sviluppo fanno pensare che Nintendo abbia seguito ancora una volta la strada dell'hardware non particolarmente spinto, confermando le voci sul fatto che la Wii U sia molto meno next-gen di quanto si pensi. Certo, si tratta di rumour non confermati e non univoci visto che le prime impressioni di molti sviluppatori non sono positive mentre altri, anche quotati come Gearbox, affermano che la console ha sicuramente frecce al suo arco per fare bene dal punto di vista tecnico.

Ma la sicurezza di quello che abbiamo visto durante la dimostrazione tenuta direttamente da Nintendo a porte chiuse ci permette di essere piuttosto certi nel dire che tutto il materiale mostrato fino a questo momento è al livello dei migliori titoli per PS3/360. Il fatto che nessun product manager stia spingendo sul termine "next-gen" conferma poi il fatto che Nintendo stessa sia conscia del fatto che non si tratta di hardware particolarmente rivoluzionario rispetto al passato. Eppure, ogni tanto appaiono articoli in giro per la rete in cui si asserisce che la Wii U sia il doppio più veloce dell'attuale generazione di console.

Le prove raccolte fino a questo momento suggeriscono che questo non dovrebbe essere il caso, anche se è molto probabile che le singole componenti montate sulla console probabilmente darebbero un risultato tecnicamente superiore, forse anche di molto, rispetto alla concorrenza. Allo stato attuale delle cose ci troviamo ancora in mezzo al guado: tra i briefing sulle mancanze e le voci sulle sue potenzialità nettamente superiori alla concorrenza, cosa possiamo realisticamente attenderci?

"Wii U tecnicamente è all'altezza dell'attuale generazione di console come molte voci sembrerebbero confermare o supererà le performance di Xbox 360 e PS3?".

Nintendo in genere non parla mai di specifiche, ma la combinazione tra le informazioni ufficiali e una conoscenza di base delle catene di produzione hardware al momento al lavoro in tutto il mondo, può dare un'idea abbastanza precisa della quantità e della qualità del silicio contenuto nella Wii U al momento del lancio. Come molti altri prodotti, le console non sono infatti costruite in bunker sotterranei a prova d'intruso: poiché sono apparecchi assemblati in larga parte con chip prodotti da terze parti, tutta questa componentistica non è soggetta a restrizioni particolari di segretezza da parte dei singoli produttori. Vediamo quindi quali potrebbero essere le potenzialità tecniche della console in base a quanto oggi offre il mercato dell'hardware.

Partiamo dal processore centrale: secondo la legge di Moore la potenza di calcolo raddoppia circa ogni due anni. Questa è strettamente legata al numero di transistor che si riescono a stipare all'interno di un processore in un rapporto legato alla proporzione tra le dimensioni del processore stesso e il procedimento costruttivo. In pratica, quanto si riesce a miniaturizzare il chip.

Per esempio, l'attuale generazione di console è stata lanciata nel 2005/2006 quando il procedimento costruttivo considerato allo stato dell'arte era di 90 nanometri. Nel tempo siamo passati a 45, un valore spesso adattato a processori ancora più piccoli. Nintendo ha già rivelato che la CPU della console sarà derivata da un processore IBM Power7 realizzato con lo stesso procedimento costruttivo dell'attuale generazione. Oggigiorno la produzione di processori si attesta sullo standard dei 28 nanometri, ma sono eccessivamente costosi per una produzione massiccia come quella di una console, il che probabilmente limiterà anche il comparto video. In questo caso Nintendo si è rivolta ad AMD e alle sue Radeon, ed è piuttosto logico pensare che il processore grafico sarà realizzato con uno standard da 40-45 nanometri. È l'unico modo per avere milioni di pezzi prodotti da qui alla fine del 2012 a cifre abbordabili e sopratutto, realizzare a medio-lungo termine una versione identica a costi inferiori.

Combinando queste previsioni con le ridotte dimensioni della console (172mm x 45mm x 267mm, poco più grande della Wii attuale) ci si rende conto che ci troviamo approssimativamente nel range di potenza della generazione attuale di console. Un hardware capace di un vero salto generazionale rispetto all'attuale Xbox 360 sarebbe molto difficile da stipare all'interno di uno spazio così ristretto, sopratutto se paragonato alle versioni Slim di PS3 e Xbox 360.

Chiaramente l'efficienza nel design può fare una grande differenza: la CPU dell'Xbox 360 è impostata a 3.2GHz ma Microsoft stessa stima che la maggior parte dei giochi macini un'istruzione ogni cinque cicli di clock. Uno spreco notevole dovuto al design che si può sicuramente migliorare in molti modi e anche il design dei processori video dovrebbe evolversi secondo lo stesso principio.

Vi sono poi altri aspetti da tenere in considerazione: molti ritengono che la presentazione all'E3 di quest'anno sia della versione definitiva della console, visto che rispetto all'ultima apparizione pare che molti development kit nettamente più potenti siano stati consegnati agli sviluppatori. Tuttavia è molto improbabile che Nintendo abbia, a costi pazzeschi, sviluppato due GPU in parallelo per dar vita ai prototipi e alla versione definitiva della console: l'architettura di base viene infatti definita molto in anticipo rispetto alla prima presentazione al pubblico.

"Nintendo non è interessata alla corsa tecnologica che tanto è costata a Sony e Microsoft. Molto probabilmente la sua filosofia imperniata più sul gameplay piuttosto che pura potenza di calcolo, rimarrà inalterata anche con la Wii U. "

Nintendo è rimasta piuttosto abbottonata a proposito della Wii U per quanto riguarda questo E3 ma è stato confermato che la piattaforma metterà in mostra un titolo dedicato a Mario basata sulla demo della convention 2011, che vedete qui sotto.

Eventuali differenze di potenza tra i prototipi mostrati e la versione finale che con ogni probabilità verrà mostrata all'E3 di quest'anno, riguardano poche variabili, in particolar modo il numero di unità aritmetiche e logiche presenti all'interno della CPU e le pipeline di texture attive; spesso infatti alcune vengono disabilitate per recuperare partite di processori multicore difettose. Anche le velocità di clock di CPU e GPU possono essere rivedute ma a parte questo, molto poco altro può essere fatto in una fase avanzata di progettazione per aumentare le potenzialità di calcolo di un'architettura statica di questo genere. Le variazioni nelle specifiche della Wii U prima della finalizzazione potrebbero arrivare a modificare il numero di feature per tenere bassi i costi di produzioni dei chip, ma è probabile che eventuali cambiamenti dell'ultima ora non avranno un impatto considerevole sulla potenza di calcolo finale.

A conferma di come molti sviluppatori abbiamo intuito che la console potrebbe essere allo stesso livello di un Xbox 360, troviamo una recente dichiarazione da parte di Nintendo stessa da cui si percepisce chiaramente la filosofia costruttiva di questa console. La casa della Grande N non è mai stata interessata alla corsa alle armi tecnologica che ha coinvolto Sony e Microsoft negli ultimi anni con costi esorbitanti. Molto probabilmente la sua filosofia imperniata più sul gameplay piuttosto che pura potenza di calcolo, rimarrà inalterata anche con la Wii U, che quindi non sarà una console in grado di vincere una guerra di attrito sulle prestazioni.

Il focus è quindi sul gameplay innovativo rispetto alle tecniche di rendering e al texturing all'avanguardia: per questo motivo gran parte dell'enfasi è posta sul controller tablet. Abbiamo già visto quale sia la visione di Nintendo su come il tablet dovrebbe essere usato e abbiamo avuto anche un assaggio di come si potrebbe integrare in multiplayer con gli attuali Wiimote. Oltre a questo, il filmato apparso questa settimana illustra chiaramente anche come Rayman Legends permetta di interagire con gli oggetti vicini grazie al Near Field Communication dei tablet. Qualcosa di mai visto prima e dal potenziale tutto da esplorare.

Il fatto che il design della Wii U sia orientato al concept e non alla potenza di calcolo, non esclude comunque a priori alcuni miglioramenti rispetto alla "current gen": in termini di specifiche di livello superiore possiamo prendere in considerazione elementi dell'architettura il cui costo di produzione è drasticamente diminuito nel corso degli ultimi cinque anni. Ad esempio non ci sono motivi per pensare che il disco Blu-ray non sia stato nettamente migliorato rispetto a quello della PlayStation 3 per tempi d'accesso e velocità complessiva. Anche la memoria di massa di tipo flash nell'ordine degli 8GB potrebbe essere un altro fattore evolutivo importante, considerando il recente annuncio di Nintendo a proposito di tutta la line-up Wii U. Ogni gioco, già dal Day One, potrà infatti essere acquistato anche in versione digital delivery.

"La memoria di massa di tipo flash, nell'ordine degli 8GB, potrebbe essere un altro fattore evolutivo importante. Ogni gioco, già dal Day One, potrà infatti essere acquistato anche in versione digital delivery. "

Tutto il marketing di Nintendo relativo alla Wii U fino a questo momento si è concentrato su sistema di controllo, gameplay, creazione dei contenuti, navigazione internet e supporto al multiplayer.

Per quanto riguarda la RAM di sistema, le aspettative dipendono dalla fuga di notizie alla quale si vuole credere maggiormente: alcuni sviluppatori parlano di 1 gigabyte di RAM, mentre altri di 1 e mezzo. Molto più di un normale Xbox 360 e PS3, entrambe ferme a 512MB, ma anche molto meno dello standard di un PC moderno pensato per giocare, che ormai si assesta ad almeno 4 GB. Per quanto non si tratti di un salto in avanti enorme, potrebbe nell'immediato essere il più grosso vantaggio a favore della nuova console rispetto alla vecchia generazione. Gli sviluppatori di solito considerano la disponibilità di RAM come uno dei più importanti elementi in termini di design delle console, in grado di tradursi immediatamente in texture di qualità e in tempi di caricamento più brevi.

Concludendo, le specifiche complessive, non fanno quindi pensare a una console potente ma a un approccio conservativo che stride a confronto di quanto accaduto sette anni fa: in quel periodo dominava un'economia improntata al credito facile e i produttori potevano rischiare design potenti e costosi che si sono tradotti in una vita commerciale molto più lunga della generazione precedente. La situazione economica attuale è invece improntata all'austerità ed è quindi improbabile che anche Sony e Microsoft potranno disegnare i successori di Xbox 360 e PS3 con lo stesso grado di evoluzione tecnica; tantomeno gli acquirenti potranno affrontare prezzi di lancio troppo elevati. L'idea di lanciare una console da gioco piena di hardware allo stato dell'arte, farla pagare 700 euro e andare in perdita per ogni unità venduta nei primi tre anni di commercializzazione (come fece Sony con PS3) non è più una strada percorribile.

Quindi, con la nuova presentazione del prossimo E3, che cosa ci possiamo aspettare da Nintendo? I giochi in genere sono anche forieri di informazioni sull'hardware, quindi moriamo dalla voglia di sapere con che cosa se ne usciranno gli studios interni della grande N, soprattutto pensando a quanto belli siano gli attuali titoli Wii quando sono renderizzati in alta risoluzione attraverso il Dolphin Emulator. Il design di qualità può sempre abbattere le barriere tecnologiche e sotto questo profilo le skill di Nintendo non sono seconde a nessuno.

Oltre a questo, pensando a quanto Nintendo abbia puntato sul nuovo tablet controller, sarà affascinante capire come questa nuova interfaccia verrà utilizzata da alcune delle menti più creative nel business dei videogiochi. Anche da una prospettiva di terze parti è forte l'interesse sulle reali potenzialità crossplatform di questa console, e fino a che punto i titoli in fase di presentazione all'E3 sapranno rivelarsi appetibili nei confronti degli hardcore gamer.

L'ultimo aspetto da prendere in considerazione è il prezzo: in un mercato dove Amazon vende una console Xbox 360 da 4GB a 180 euro, sarebbe bello vedere una Wii U prezzata nell'ordine dei 250 Euro, quel genere di fascia a cui era stata commercializzato il suo predecessore nel 2006. Non ci sono dubbi su come, con l'imminente annuncio di Sony e Microsoft delle loro nuove console attese per fine 2013, Nintendo dovrà puntare ad arrivare sul mercato per prima e a piazzare subito una montagna di Wii U per avere buone possibilità di competere con la concorrenza nei prossimi cinque anni: riuscirà nell'impresa coniugando, costi, prestazioni e concept innovativi?

Traduzione a cura di Matteo "Elvin" Lorenzetti.