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XCOM

2K Marin e il reboot che non ti aspetti.

L'operazione a cui abbiamo assistito nella presentazione odierna consiste nel salvataggio di uno scienziato terrestre, tenuto in scacco dagli alieni. Scesi dall'elicottero, ci muoviamo in una zona pressoché priva di vita, procedendo a passi spediti verso l'insediamento militare che la presiede. I corpi senza vita che troviamo e gli inquietanti schizzi di sangue sulle pareti lasciano presagire che la situazione sia già precipitata: e l'incontro con un militare apparentemente impazzito, che si rivela essere un Estraneo alla ricerca di informazioni sul Dottor Weir, rappresenta solo l'inizio della battaglia che ci attende di lì a pochi metri.

A tal riguardo, vale la pena sottolineare un'interessante componente strategica del combat system di XCOM: in qualsiasi istante della battaglia possiamo attivare il cosiddetto Tactical View, una modalità che riduce drasticamente la velocità del gioco e permette di impartire particolari ordini ai nostri compagni di squadra o di utilizzare determinate tipologie di attacco tra quelle disponibili. Il giocatore ha a disposizione 10 time units, da investire a propria discrezione in colpi speciali, tecniche di distrazione, creazione di campi di difesa e via dicendo: ciascuna di esse, intuitivamente, avrà uno specifico costo in unità temporali.

Nellla fattispecie, abbiamo potuto assistere ad una delle possibili manovre elusive di una torretta automatica: è bastato impartire ai nostri compagni l'ordine di creare un diversivo, dopo aver generato uno scudo difensivo, per muoverci furtivamente all'esterno del campo visivo dell'arma e metterla fuori uso con il nostro piombo. Fatto ciò, è stato inoltre possibile "assorbirne" la tecnologia, ricavando informazioni che, una volta retro-enginirizzate dagli scienziati del nostro copro speciale, possono essere utili per lo sviluppo della tecnologia terrestre.

Tale aspetto riveste notevole importanza nel gameplay di XCOM: capiterà spesso di trovare resti di tecnologia aliena nel campo di battaglia, che se utilizzati nel modo corretto porteranno a Carter e soci notevoli vantaggi. Parimenti, è possibile utilizzare l'armamentario alieno (ad esempio, la già citata torretta) contro gli stessi padroni: agendo in questo modo il relativo bagaglio tecnologico associato sarà compromesso, ponendo il giocatore di fronte al dicotomico dubbio di conservare quanto scoperto per sfruttarne i vantaggi in seguito, o usarlo sin da subito per salvare la pelle. Inutile sottolineare i risvolti tattico-ruolistici di un tale approccio e le influenze dirette sull'intera dinamica di gioco.

Da un punto di vista tecnico, possiamo apprezzare la direzione artistica di XCOM, che ricrea un'America a cavallo tra gli anni '50 e '60 ispirata e vivida, impeccabile nel look and feel dell'oltre-oceano retrò. L'Unreal Engine 3 svolge a dovere il proprio compito, regalando un frame rate solido anche nelle sezioni di combattimento più intense (la maggior parte della suddetta presentazione, a dire il vero) e un impatto visivo che, pur non facendo gridare al miracolo, rimane tuttavia godibile.

Alla fine della fiera, l'impressione che deriva da questi 15 minuti circa di presentazione è complessivamente positiva: una buona storyline, un ottimo combat system che rende omaggio (fin dove possibile) all'approccio strategico dell'illustre capostipite integrandosi pienamente nelle meccaniche di un FPS e, non ultimo, un impianto grafico valido e accattivante. La strada che conduce alla release date è ancora lunga, ma a partire da oggi abbiamo un nuovo titolo da tenere seriamente in considerazione.