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Aliens Vs Predator

3 è meglio che 1… soprattutto in multiplayer!

Passiamo infine alle modalità più specifiche di questa serie. La prima è Infestazione e vede il giocatore iniziare la partita come Alien alla caccia dei Marines: quando uno di questi viene ucciso, torna in gioco come avversario per dare manforte alla caccia degli umani superstiti.

Una situazione quindi che può provocare angoscia e sensazioni di claustrofobico accerchiamento in chi resta in vita, così come la è modalità Sopravvissuto, che vede un numero variabile da 1 a 4 giocatori entrare in un’arena per combattere contro un numero di Aliens via via crescente. Interessante è il fatto che in questi casi le mappe siano suddivise in due aree: una, relativamente facile da difendere, e l’altra che invece sembra fatta apposta per mettere le creature xenomorfe nella situazione ideale per attaccare. Perché dunque aggirarsi per questi oscuri meandri, vi domanderete? Perché è lì, e solo lì, che saranno disponibili le munizioni per le armi…

A chi notasse che in queste due ultime modalità non sono previsti i Predator, può venire a parziale consolazione la Caccia Predator, una sessione nella quale un giocatore a caso vestirà i ruoli del Predator mentre tutti gli altri quelli dei Marines. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, sarà richiesto almeno all’inizio di sapere usare le caratteristiche stealth del Predator, dato che l’equipaggiamento iniziale del colossale extraterrestre sarà alquanto scarno, soprattutto per la mancanza di armi a lungo raggio. Ai Marines quindi toccherà evitare per tempo che il nemico si armi fino ai denti altrimenti, soprattutto se in mani capaci, il Predator può essere molto doloroso…

Faccia a faccia tra un Predator e un Alien: la forza bruta del primo è impressionante nella distanza ravvicinata.

Dovendo quindi tirare le somme del tempo speso a giocare ad AvP in multiplayer, devo ammettere di essermi divertito. Nulla di stravolgente ma ho comunque apprezzato il fatto di essermi trovato in situazioni insolite che nessun altro FPS ha saputo regalarmi negli ultimi anni. L’ostacolo principale, soprattutto agli inizi, sarà raccapezzarsi con gli Aliens e coi Predator. Coi primi, veloci e frenetici, ci si troverà a correre su muri e soffitti anche più spesso di quanto non si vorrebbe, per non parlare del fatto che trovandosi spesso a testa in giù è molto più difficile orientarsi nella mappa e pianificare un attacco.

Un vero inferno per coloro che soffrono di motion sickness, reso ancora più ostico da un motore grafico non all’altezza delle aspettative, nel quale la piattezza delle texture non aiuta in alcuni frangenti a distinguere le varie pareti della stanza. Quanto meno, relativamente alla versione per Xbox 360 da noi testata...

Coi Predator, invece, la differenza la farà il prendere la mano con la loro potenza, compensata da una certa macchinosità nel loro utilizzo.

Nulla da segnalare invece per i Marines, che fin dall’inizio si padroneggiano come nel più classico degli FPS. Unica nota dolente il Motion Tracker, che nei casi di aree trafficate riluce di pulsazioni rendendolo di fatto inutile per la difficoltà di distinguere gli alleati dagli avversari.

Concludendo, all’uscita del gioco manca ormai poco, per cui non resta altro che attendere la recensione che apparirà a breve su Eurogamer.it. Le premesse, comunque, sono più che buone.