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Come sarà la prossima Xbox?

Un'analisi del possibile hardware della “Nextbox”.

Mentre AMD sembra il partner più adatto per quanto riguarda la GPU, non è ben chiaro a chi Microsoft si rivolgerà per la nuova CPU. Un'evoluzione verso l'architettura IBM POWER7 sembrerebbe la scelta più logica: ai tempi del 360 Microsoft voleva una performance fuori dall'ordinario per la sua console, ma non la ottenne. Il POWER7 invece potrebbe fornirla ma nella sua forma attuale è troppo grande, costoso e dispendioso nei consumi elettrici: tutte cose non adatte alla CPU di una console.

Intel e AMD sembrerebbero quindi le scelte più ovvie ma c'e da chiedersi se entrambe le compagnie abbiano sufficienti risorse per poter integrare le suddette tecnologie nel design di una nuova console. Anche se suona pazzesco, le CPU a voltaggio ridotto di ARM potrebbero essere un buon sostituto.

Un approccio alternativo per Microsoft potrebbe essere l'osservazione del mondo PC e della sua evoluzione futura, per poi basare il design della nuova console su questi sviluppi. Attualmente siamo ancora nella fase in cui una moderna architettura con due core e quattro thread riesce a far girare bene la maggior parte dei giochi; qualsiasi cosa vada oltre i quattro core/sedici thread sembra un'esagerazione, quando invece lo spazio extra onboard potrebbe essere usato per il calcolo secondario della GPU, aprendo quindi le porte a elementi collaterali come l'intelligenza artificiale e la fisica messi a carico del processore grafico.

Inoltre i produttori di console spesso affrontano un grosso problema nell'individuare la giusta tecnologia per la RAM. Solitamente la memoria viene aumentata di otto volte da generazione a generazione, il che ci suggerisce un obiettivo di 4GB per la cosiddetta Nextbox. Il vero problema qui riguarda il tipo di RAM da utilizzare. La miglior scelta attualmente è la GDDR5, che però presenta tre difficoltà: IO per chip (bit), latenza, e costo.

Attualmente le GDDR5 hanno solo 32-bit per chip, quindi servono quattro chip per un bus a 128-bit. Si può arrivare fino ad otto banchi di memoria ma ciò significa un bus più dispendioso da 256-bit, qualcosa che solitamente non viene associato a una console. Supponendo 4GB di RAM nella nuova macchina, significherebbe che i produttori dovrebbero fabbricare dei chip da 512MB, in modo che la console abbia 2GB di RAM di sistema sul bus a 128bit. Anche la latenza diventa un problema per la CPU: la cosa si potrebbe aggirare se ci fossero abbastanza thread ma è comunque negativo avere così tanta latenza tra CPU e memoria. Un'altra opzione per la RAM potrebbe essere la DDR4, ma non sappiamo ancora quando questa tecnologia diventerà uno standard a basso costo.

Samaritan, la recente demo di Epic, offre uno sguardo alla prossima generazione. Richiede un PC potentissimo con tre GTX580s in SLI, mentre Microsoft avrà bisogno di una configurazione molto più ridotta per la sua prossima Xbox.

La RAM (e la sua eventuale mancanza) probabilmente rappresenta lo scoglio più grosso dell'attuale generazione, e un problema correlato è la velocità di trasferimento, ovvero quanto velocemente lo spazio viene riempito da dati. Le console della prossima generazione utilizzeranno ancora dei drive ottici, probabilmente versioni più rapide della tecnologia Blu-ray attualmente impiegata su PlayStation 3. Ci piace pensare che Microsoft non seguirà la strada delle installazioni obbligatorie, quindi un'ulteriore sfida sarà rappresentata dal trasferire i dati velocemente in modo da far accedere i giocatori ai contenuti nella maniera più rapida possibile, sfruttando comunque una maggior capienza dei supporti.

Questo punto ci porta a un altro aspetto controverso delle tecnologie next-gen: lo spazio onboard. Alcune recenti indiscrezioni dicono che Project Cafe utilizzerà schede SD e interfacce USB per l'archiviazione dati, con soli 8GB di memoria flash onboard per salvataggi e download. Xbox 360 ad oggi si basa su due modelli: uno con una piccola quantità di flash, e l'altro con un grosso hard disk. Resta de vedere se nella nuova macchina questo sarà un componente fondamentale come accade su PS3, ma gli sviluppatori vorrebbero certamente che fosse così e Microsoft ha ovviamente molto da guadagnare nell'introduzione di un buon hard disk rispetto a Nintendo, in termini di risorse online e di servizi a pagamento da cui può ricavare denaro.

In definitiva, la vera sfida delle console next-gen è rappresentata dalla tecnologia a monte che ancora non è in grado di poter miniaturizzare i chip più avanzati e farli entrare tutti in un piccolo scatolotto. Un vero salto generazionale per quanto riguarda la potenza presenta una serie di sfide tecnologiche che gli ingegneri devono ancora riuscire a superare. Questo spiega anche perché Nintendo si stia concentrando più sul controller per il suo Project Cafe, e perché le presunte caratteristiche hardware sembrino così simili alle attuali 360 e PS3. Dopo tutto, se non si riescono ancora a ottenere effettivi passi avanti nella tecnologia, una GPU più veloce da sola non è sufficiente a rappresentare quel salto qualitativo e quell'appeal sul grande pubblico che sono indispensabili a creare una nuova console...