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H1Z1: gli zombi sono l'ultimo dei problemi - prova

Riuscirete a sopravvivere al nuovo MMO di Sony?

Quando non vengono utilizzati da truccatori ed esperti di effetti speciali per fare sfoggio delle proprie abilità, gli zombi diventano, in quei pochi film che vanno oltre il trash, un ottimo pretesto per metterci gli uni contro gli altri e liberare tutta la nostra natura bestiale.

Perché si sa che quando tutto crolla e il denaro diventa carta straccia, il valore di un uomo si misura solo in base a quello che sa raccogliere e difendere. Ecco quindi che di fronte a certe situazioni estreme, anche il più tranquillo padre di famiglia si trasforma nel peggiore degli sciacalli, disposto a sacrificare qualunque principio morale in nome di un bene superiore: la sopravvivenza.

E proprio la sopravvivenza è il tema principale di H1Z1, titolo targato Sony dalle molteplici ispirazioni. Infatti questo gioco è prima di tutto uno "zombi MMO" in stile DayZ, a cui si aggiungono elementi survival tipo Rust e un sistema di crafting che ricorda vagamente Minecraft.

Lo ammettiamo, giocarci non è stato facile. Sony aveva annunciato ben 150 server per il lancio H1Z1, così da permettere un accesso anticipato a tutti quegli eroi disposti a spendere una ventina di euro per provare l'ebbrezza dell'anteprima. Un gesto che, dopo aver visto l'attuale statu dei server, va ben oltre il filantropico e può quasi essere annoverato tra gli atti di fede.

Gli zombie al momento sono l'ultimo dei problemi in H1Z1.

Niente è infatti andato per il verso giusto e in pochissimi sono riusciti a giocare in maniera stabile, spesso dopo code di almeno mezz'ora. Come una bottega a conduzione familiare di fronte alla folla del Black Friday, i server si sono rivelati inadeguati al carico di lavoro.

Dopo è arrivata una patch, che doveva risolvere parte dei problemi e permettere una migliore gestione della popolazione tra i vari server e aumentarne il frame rate. Nel frattempo H1Z1 diventava il gioco più venduto su Steam, questo nonostante SOE abbia ridato i soldi a chi non era per niente contento di come stavano andando le cose e a chi non era d'accordo con l'inaspettato modello "pay to win" (ma di questo parleremo dopo).

Infine, tanto per chiuderla bene, i server sono andati offline il 21 e sono riemersi dal black-out solo diverse ore dopo. Stando a SOE, il downtime era dovuto alla correzione di altri piccoli bug. Per adesso la situazione sembra stabile, anche se permangono code, ma potrebbe tranquillamente essere che tutto torni giù mentre leggete queste righe.

Nonostante questa tempesta di guano, siamo comunque riusciti a provarlo e... beh, è evidente che ci troviamo di fronte ad un alpha, per certi versi, ingiudicabile.

Ecco un accampamento niente male: riuscirete a difenderlo da chi preferisce sparare anziché collaborare?

Il titolo appare infatti abbastanza ancora pieno di bug e piuttosto scarno. Le fasi iniziali non sono ancora caratterizzate dalla minaccia incombente dei non morti o di eventuali malintenzionati, ma piuttosto dal vagare solitario nei boschi in cerca di cibo o acqua. I morsi della fame sembrano essere al momento il nostro nemico principale, e trascorreremo quindi gran parte delle prime ore di gioco alla ricerca di una piccola riserva che ci consenta di tirare avanti e sviluppare le risorse necessarie per costruire un rifugio adeguato.

Per farlo dovremo perlustrare ogni angolo e trovare oggetti che, combinati tra loro, ci permetteranno di creare strumenti e strutture via via più complesse. Come novelli MacGuyver, basteranno un po' di stoffa e un bastone per creare un arco; con polvere da sparo e frammenti di metallo avremo una mina, mentre qualche asse di legno ci renderà possibile la costruzione di un primo riparo di fortuna.

Se saremo abbastanza bravi o fortunati da sopravvivere più di qualche ora, potremo persino creare un rifugio sicuro con tanto di staccionata, trappole, raccoglitore per l'acqua piovana e fornace sempre accesa. C'è infatti un lato positivo in questo continuo ammassare materiali: in H1Z1 non c'è niente che non serva a qualcosa. Non esistono oggetti-spazzatura, tutto può essere riutilizzato, trasformato o migliorato.

Certo, tutto ha un prezzo e il rovescio della medaglia saranno le morbose attenzioni degli altri sopravvissuti. Ora finché saremo su un server PVE poco male, collaborare sarà un gesto naturale visto che non ci si potrà uccidere. Ma cosa succederà in un server PVP?

Anche se graficamente c'è ancora molto da fare, ogni tanto troverete scorci decisamente evocativi. Ma non è il caso di fermarsi ad ammirare il panorama!

Esattamente come in The Walking Dead, gruppi di giocatori potrebbero infatti decidere di aggregarsi in clan, così da evitare l'assalto da parte di eventuali gruppi nemici interessati alle loro risorse. Per lo stesso motivo è sempre consigliato girare almeno con un amico onde evitare di essere colpiti alle spalle dall'ennesimo disperato interessato al contenuto del nostro zaino.

Magari potremo decidere di isolarci completamente dal mondo, cercando di scivolare tra la gente e farci notare il meno possibile, ma a quel punto rischieremo di trasformarci nel classico tipo paranoico che finisce poi per farsi male da solo e morire in solitudine.

In ogni caso H1Z1 ci metterà di fronte a un bivio: saremo chiamati a scegliere se essere quelli che ammassano risorse e si proteggono, oppure se diventare quelli che vivono alle spalle degli altri. Sì, ok, va bene tutto... ma gli zombi? Beh, per quanto gran parte della comunicazione del gioco sia stata in effetti incentrata su di loro, i nostri amici non morti saranno più che semplici comparse che gemono e soffiano, senza risultare mai veramente pericolosi. Basterà un piccolo scatto per allontanarsi velocemente anche dai gruppi più numerosi.

Non sappiamo se questa scelta sia voluta o se invece dobbiamo aspettarci qualche ritocco successivo da parte degli sviluppatori, ma la relativa inconsistenza della variabile 'zombesca' rende i server PVE poco più che semplici tutorial per comprendere le meccaniche base e imparare a conoscere la mappa prima di iniziare la partita vera e propria. Questo anche se in ogni server possono essere inserite variabili che hanno lo scopo di rendere la situazione più interessante, come la perdita di tutti i progetti in caso di morte, l'obbligo di colpire solo in testa o il divieto della visuale in terza persona.

H1Z1: guida, crafting, ciclo/giorno notte in video.

E arriviamo dunque alla pietra dello scandalo, ovvero ciò che sta facendo arrabbiare la community del gioco molto più di lag, code e server inefficienti e che ha spinto SOE a rimborsare gli scontenti: gli Airdrop. H1Z1 era infatti stato annunciato come un titolo free-to-play in cui, a detta degli sviluppatori, gli oggetti a pagamento avrebbero avuto un valore puramente estetico senza alterare il bilanciamento del gioco.

Peccato però che sia invece possibile richiedere a pagamento un Airdrop, ovvero il lancio di una cassa di rifornimenti che può contenere armi o munizioni. Ovviamente in un mondo dove il massimo del lusso è un arco, una pistola fa lo stesso effetto di una Ferrari tra le Panda. Certo, in teoria l'Airdrop può anche essere avvistato da altri giocatori i quali potrebbero tentare di rubarlo, ma in realtà basterà mettersi in un'area isolata per arraffare tutte le risorse indisturbati e sbilanciare a proprio favore l'economia del gioco.

Gli sviluppatori hanno risposto prontamente alla levata di scudi della community, promettendo che non sarà poi così facile trovare armi da fuoco nei rifornimenti, che il fumo che li segnala sarà visibile da molto lontano e che le casse cadranno in un raggio di circa 700 metri da chi li ha richiesti. Rimane comunque la domanda: non doveva essere un gioco free-to-play?

Molte sono quindi le incognite su questo titolo che troveranno probabilmente risposta nei prossimi mesi, quando H1Z1 smetterà di essere una versione alpha scarna e instabile per trasformarsi, si spera, in qualcosa di più. Al momento infatti, vuoi per la mancanza di una grafica di livello, vuoi per la relativa solitudine, è difficile calarsi nell'atmosfera del gioco.

L'idea di spostare l'attenzione dai non morti agli avversari umani potrebbe essere interessante ma è ancora tutto troppo incerto per scrutare nel futuro di questo gioco. Proprio come la razza umana durante un'apocalisse zombi, H1Z1 dovrà fare del suo meglio per sopravvivere, e non è detto che basti.

Avatar di Lorenzo Fantoni
Lorenzo Fantoni: Dentro un rugbista di 110kg dedito agli stravizi, batte il cuore di nerd vecchio stampo con lo sguardo perennemente abbronzato da uno schermo, anche d'estate.

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H1Z1

PS4, Xbox One, PC

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