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Vanquish

Il nuovo shooter di Platinum Games, tra God Hand e Resident Evil.

L’azione sembra già avere un appeal discretamente cinematografico ma per fortuna è anche presente una buona dose di eterogeneità. Nel corso degli scontri, Gideon potrà persino montare in groppa a uno dei Mech bipedi intravisti nel trailer, tirare via il robot alla guida e prendere possesso del bestione meccanico per utilizzarne l’incredibile potenza di fuoco.

Oltre a questo Sam sarà anche chiamato a curare gli alleato colpiti in battaglia. Dinnanzi ai compagni di plotone apparirà una croce, segno della loro necessità di essere soccorsi. L’armatura ci fornirà così una siringa curativa per rimettere in sesto il nostro team e procedere nell’avanzata verso le linee nemiche.

Uno strano tocco di originalità viene anche dal fatto che, tra un’azione e l’altra, Gideon abbia bisogno di una sigaretta. Nel materiale mostrato da Platinum Games, il nostro soldato si è messo con le spalle al muro, ha alzato la visiera del casco e ha tirato una generosa boccata prima di gettare la sigaretta e riprendere la corsa. Una cosa non certo tipica per un uomo di scienza, ma ciò denota comunque un pizzico di personalità che di certo tende ad arricchire l’empatia con il personaggio.

Umani equipaggiati come robot, in lotta contro robot dalle sembianze umane. Il bello della sci-fi è anche questo.

Non mancano all’appello enormi boss di fine livello, i soliti energumeni dalle più disparate sembianze (volete il ragno meccanico? Sì, c’è anche il ragno meccanico…) e gli ormai abusati quick time event, che vi consentiranno di effettuare le mosse decisive per mandare giù i nemici più coriacei. Le classiche scene in computer grafica, ormai giunte a livelli eccelsi, completano il quadro di un titolo interessante ma innegabilmente simile a tanti altri prodotti in circolazione.

I paragoni con Halo, nonostante non si tratti di un FPS, sono certamente plausibili. Mikami ammette di aver avuto svariate fonti di ispirazione, tra cui Gears of War (gulp) e Call of Duty, ma nega categoricamente qualsiasi rimando al titolo Bungie. Sentire tale accostamento lo sorprende perché, spiega, Halo non è mai stato tra i suoi punti di riferimento.

Lo stile grafico appare già parecchio accattivante ma per giudicare a dovere dovremo comunque aspettare una versione giocabile.

Il candore con cui ammette le proprie fonti di ispirazione è genuino ma resta il fatto che Vanquish, nonostante le sue potenzialità, sia comunque un titolo assimilabile a molti altri esponenti del genere. A questo genere di affermazioni Mikami risponde: “Credo che la sua unicità risieda nell’intuitività dei controlli e dalle sensazioni provate quando lo stai effettivamente giocando… È uno shooter ma ti senti anche come se stessi giocando un action game. Questa è la differenza principale tra Vanquish e gli altri titoli già usciti. Quando potrete mettere le mani sul gioco, proverete lo stesso anche voi”.

Mikami posiziona il titolo in questione in una scala intermedia tra God Hand e Resident Evil, ovviamente riferendosi alla sola struttura del gameplay. Vanquish ha un suo fascino ma al momento l’unico materiale disponibile sono i filmati e le immagini rilasciate dal team. A noi non resta che attendere una versione dimostrativa e incrociare le dita affinché le parole del buon Mikami risultino veritiere.

Vanquish sarà disponibile in Giappone su Xbox 360 e PS3 per il prossimo inverno.