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Dead Island

Cartoline dall’oltretomba.

Mettendo in pausa si può entrare nei menù dell’inventario e del potenziamento del personaggio, molto simili a quelli di un classico GdR. Nel primo è possibile visualizzare tutti gli oggetti raccolti, confrontarli ed eventualmente scartali. Nel secondo invece si possono scegliere varie abilità, strutturate ad albero, a patto di aver accumulato un sufficiente numero di Punti Esperienza.

Tali abilità ricoprono tutto il panorama di tecniche a disposizione dei protagonisti, dalla possibilità di uccidere più nemici con un solo colpo all’allungamento della portata di lancio, dalla probabilità di mettere a segno un critico a quella di aprire più facilmente una serratura e via dicendo. Praticamente sembra di trovarsi di fronte al menù di un Elder Scrolls in salsa serviva-horror.

Nei pochi minuti che mi rimangono da giocare a Dead Island scopro con piacere altri elementi del gameplay, come la possibilità di combinare oggetti per creare nuove armi, in modo simile a quanto visto in Dead Rising 2, ovvero trovando i componenti utili. Purtroppo non ho avuto il tempo di sperimentare granché da questo punto di vista, visto il limite di tempo che ormai incombeva.

In caso perdiate l’orientamento potrete attivare un indicatore sulla mini-mappa che vi dirà dove andare.

Ho fatto però in tempo a constatare che nel corso del gioco potremo ricevere missioni secondarie da altri personaggi, ma mi auguro che questa caratteristica sia ben distribuita nell’arco del gioco e non presente solo nelle prime ore come troppo spesso accade.

Passata la mia ora di gioco ho provato a ricominciare con altri personaggi, ma non ho notato grandissime differenze rispetto al primo. Forse la sola Xian denota una leggera attitudine stealth nel muoversi senza farsi notare troppo, ma niente di particolarmente rilevante, almeno per ora. Non che mi aspettassi chissà che, anche Valve con Left 4 Dead da questo punto di vista non si è sprecata troppo, però confido che nella versione finale almeno qualche cambiamento ci sia, quantomeno nell’approccio ai combattimenti, viste le diverse attitudini dei quattro protagonisti.

Nel menu dei contenuti aggiuntivi sono già presenti delle espansioni non ancora disponibili (Campagna di Ryder, Bloodbath e The Ripper), ma non sappiamo ancora con quale cadenza verranno rilasciati tali extra. Nella versione PS3 da me provata c’era anche un misterioso “Oggetto PlayStation Home”, che però risultava bloccato.

Sono inoltre presenti Sfide che regalano Punti Esperienza, le quali vengono portate a termine assolvendo a determinati compiti in-game come schiacciare 25 teste, accumulare 2500 uccisioni, uccidere 50 nemici con un veicolo e via dicendo.

Insomma di carne al fuoco (putrefatta, ovviamente) sembra essercene molta. Nonostante la pessima esperienza vissuta con Call of Juarez: The Cartel e il fatto che tecnicamente Dead Island non sembri un prodigio, questo primo test mi ha convinto a dare nuovamente fiducia ai ragazzi di Techland.

Non avranno il talento della Valve e questa è la loro prima esperienza con un titolo di questo genere, ma a fronte della mia prova sul campo le premesse non sono poi così male. Occhio però a non sbagliare una seconda volta...

Dead Island uscirà in Italia il 9 settembre per PlayStation 3, per Xbox 360 e PC.