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NBA 2K12

Mezzo secolo a canestro.

Infine è stata dedicata molta attenzione al gioco "da fermo", con l'aggiunta di movimenti di attacco e difesa sul posto che impediscano l'approccio alla "corri e tira" riscontrato dagli stessi sviluppatori nell'edizione 2011. Questo dovrebbe portare ad azioni meno frenetiche e maggiormente tattiche.

Per contro, si è cercato di snellire il sistema di controllo e renderlo più accessibile. Praticamente ogni azione in NBA 2K12 viene governata dallo stick destro. Che si tratti di un modo per razionalizzare i controlli e renderli effettivamente più intuitivi o di un semplice mezzo per consentire ai casual gamer di divertirsi, è materia di dibattito.

Il menu principale si presenta in modo abbastanza spettacolare, con tutte le principali modalità di gioco disposte in bella vista. Spicca, naturalmente, la Partita Veloce, alla quale si affianca L'associazione - Crea una Dinastia e la modalità NBA Online - Sfida il mondo. Una menzione a parte la meritano Il Mio Giocatore e Greatest Players.

La somiglianza con i protagonisti del basket non teme nemmeno le inquadrature ravvicinate.

La prima è sostanzialmente un editor che permette di creare un giocatore partendo da zero, definendone altezza, peso e muscolatura in base al tipo di ruolo che si vuole ricoprire. Le possibilità di personalizzazione dei volti, sia nella morfologia, sia nei tratti somatici, sono a dir poco esaustive. Sembra quasi di trovarsi di fronte alla schermata della creazione del personaggio di un RPG.

La modalità Greatest Player è la vera chicca per appassionati, oltre che una delle componenti la cui creazione ha maggiormente divertito il team, tanto è l'entusiasmo con la quale ci viene presentata. Consiste in quindici match "storici", ognuno dei quali ha per protagonista una leggenda del basket: Larry Bird, Magic Johnson, Michael Jordam, Kareem Abdul-Jabbar...

Stupisce non solo la varietà, ma ancora una volta l'attenzione a tutti i dettagli, dalla schermata iniziale di ogni singolo match, con filmati di repertorio sullo sfondo, all'atmosfera del periodo. Giocando una partita nel 1964, per esempio, veniamo accolti da immagini in bianco e nero un po' granulari. Non solo, divise di giocatori e arbitri riflettono il periodo, così come gli oggetti a bordo campo e le scritte a schermo.

Passiamo al 1984 e vediamo una grafica a colori ma un po' slavata e priva del contrasto e della definizione delle partite moderne. Cambiano anche le regole in conformità al periodo, così come le telecronache forniscono informazioni a iosa sui campioni in campo.

È indubbiamente un semplice elemento di contorno, ma realizzato così bene da valere il nostro apprezzamento e da rappresentare quasi una piccola enciclopedia del basket a stelle e strisce. Qualcosa che ha entusiasmato anche il mitico Dan Peterson, visto che all'epoca di tutte quelle partite lui c'era.

La situazione attuale del vero basket NBA è abbastanza complessa a causa del duro scontro tra il sindacato dei giocatori e David Stern, commissario della NBA. Se, come probabile, la stagione salterà completamente a causa dei dissidi apparentemente insanabili, NBA 2K12 potrebbe essere la cosa più vicina a una vera partita di basket a stelle e strisce. Questo, almeno è l'intento di Visual Concepts.

Il gioco è al momento alle battute conclusive della fase di sviluppo ed è atteso sugli scaffali per il 7 ottobre per tutti i principali formati.