Skip to main content
Se clicchi sul link ed completi l'acquisto potremmo ricevere una commissione. Leggi la nostra policy editoriale.

Kingdoms of Amalur: Reckoning

Il Signore di World of Warcraft?

È già disponibile la guida di Kingdoms of Amalur: Reckoning di Eurogamer.it, che verrà costantemente aggiornata nei prossimi giorni con trucchi, strategie e il walkthrough completo del gioco.

Quanti di voi credono al destino? Tranquilli, non siamo ancora diventati dei novelli filosofi fatalisti: vogliamo solo presentarvi 38 Studios, una giovane realtà fondata dell'ex stella del baseball Curt Schilling che annovera al proprio interno artisti del calibro di Ken Rolston (Morrowind, Oblivion), Todd McFarlane (Spawn) e RA Salvatore (autore di una pletora di racconti più o meno nerd-oriented). E non importa che questi ragazzi credano o meno al fato: dalla fusione delle loro menti e del loro lavoro, era a dir poco inevitabile che nascesse un RPG open world dalle tinte rigorosamente fantasy.

Presentato alla recente Game Developers Conference, Kingdoms of Amular: Reckoning (un'IP che potrebbe vincere a mani basse il premio per titolo più ingarbugliato dell'anno) parte in pompa magna sin dalle primissime battute di gioco, durante le quali un affaticato protagonista non propriamente nella miglior forma si rialza senza apparente motivo da un'enorme pila di cadaveri. Ci troviamo di fronte ad un intricato mistero, riassumibile sostanzialmente in due domande: chi è l'assassino? E soprattutto: come diavolo è possibile rialzarsi da una pila di corpi esanimi dopo essere stati trucemente ammazzati, come se niente fosse successo?

Una battaglia con un Banshean, un essere a metà tra una rana pescatrice e un Naga di World of Warcraft.

L'idea alla base del titolo, stando alle parole dei ragazzi di 38 Studios e di Big Huge Games (co-sviluppatore del titolo), è quella di "intrappolare" il giocatore all'interno dell'universo di Amular grazie alle vicende personali del protagonista, che si dimostreranno quasi più importanti dell'immancabile operazione di salvataggio del mondo dall'ennesimo cattivone di turno che lo sta severamente minacciando.

Inutile dirvi che la storia è destinata a complicarsi: l'artefice della nostra rinascita è un misterioso gnomo, creatore di un ancor più misterioso Pozzo delle Anime che, secondo la tradizione di Amular, può riportare in vita morti. O meglio, "dovrebbe" far resuscitare i defunti, anche perché in molti anni di onorata carriera, voi siete i primi a tornare alla vita tutti d'un pezzo.

Vita, morte e destino sono le principali aree tematiche che gli sviluppatori vogliono toccare con la sceneggiatura. Sarete lieti di apprendere che, dopo la vostra rinascita, sarete le uniche creature in tutto l'universo prive di un fato, proprio quel destino "posseduto" anche dalla più ignobile delle creature di Amular, e che dovrete crearvi e rimodellare più volte nel corso del gioco.

La magia tornerà senz'altro utile contro questi Coboldi delle Foreste.

Potrete iniziare sin da subito a dare forma al vostro futuro agendo direttamente su quello delle prime goffe creature che incontrerete, dei reietti malconci sputati fuori dal Pozzo delle Anime. Questi piccoli diavoletti cornuti, che si nascondo nell'oscurità dei dungeons pronti ad attaccare al momento opportuno, rappresentano una sorta di tutorial alle meccaniche di lotta, che ora andremo ad analizzare nel dettaglio.

Il sistema di combattimento ha una forte vocazione action, simile per molti aspetti a quanto visto in Fable o addirittura in God of War. È possibile richiamare diverse tipologie di armi (spadoni medievali, martelli, diavolerie magiche o quant'altro) dopo averli mappati nei relativi pulsanti, e dare sfogo alla propria dirompente creatività con attacchi diretti in perfetto stile hack & slash, combo chilometriche foriere di enormi soddisfazioni o altri giochini di destrezza non molto apprezzati dai nostri avversari.

Gli sviluppatori tengono a sottolineare che qualsiasi elemento nel gioco farà riferimento a una solida struttura rolistica. Proprio per questo motivo, menare colpi alla cieca per tutto il gioco non porterà da nessuna parte: per essere efficaci nel combattimento e sopravvivere ai vari scontri, aumentare il proprio livello è obbligatorio.

Parlando di forza bruta, è stato mostrato un personaggio dai lineamenti da guerriero intento a dilettarsi con combo pesanti, mentre distrugge ogni cosa intorno a sé brandendo un enorme martello ed evoca spuntoni di roccia acuminata dal suolo.

Il teaser di Kingdoms of Amalur: Reckoning.