Prince of Persia

Il sistema di controlli è stato rivisto per un uso più agevole e immediato. Inizialmente bisognerà prenderci un po' la mano, ma non impiegherete molto a saltare, correre sui muri e padroneggiare con tempismo le abilità atletiche del Principe. Quello che nelle passate iterazioni veniva eseguito con leva analogica, pulsante dorsale e frontale, ora è attuato alla semplice pressione di un solo tasto. Inutile dire quanto tutto ciò vada a semplificare il gameplay, senza però togliere nulla in termini di profondità.

Le movenze del nostro protagonista sono più lente, quasi studiate al dettaglio, risultando lievemente stranianti nei confronti di chi si aspettava la rapidità d'esecuzione vista nei capitoli dedicati alle Sabbie del Tempo. Il ritmo sarà quindi meno frenetico e molto più ragionato, rivelando una componente tattica che si farà sempre più palese andando avanti nel gioco. Ciò risulta ampiamente evidenziato soprattutto nei combattimenti, in cui le orde di nemici famelici sono ormai un ricordo del passato.

Questo nuovo Prince of Persia si discosta dalla generalità di titoli action prediligendo scontri "uno contro uno". Ogni combattimento sarà quindi un duello in piena regola, nei quali sarà possibile trovare agevolazione tramite gli elementi dello scenario, consci del fatto che anche i nemici potranno fare lo stesso. Ogni avversario può pertanto intendersi come un boss, quasi a creare un gioco a sé. Le svariate mosse a disposizione del Principe dovranno essere dosate e padroneggiate alla perfezione, perché ogni nemico avrà peculiari abilità e particolari punti deboli. Sarà insomma una sfida sempre nuova, e in alcuni casi sarete obbligati a chiamare in causa Elika nella creazione di combinazioni altamente coreografiche, nonché dannatamente efficaci.

L'atavica tecnica del button-mashing si rivelerà inefficace. Ciò che realmente serve per l'esemplare esecuzione di mosse offensive è il tempismo. Un singolo pulsante può infatti portare ad attachi diversi a seconda della situazione, e la corretta concatenazione di mosse dipenderà dall'abilità del giocatore nel saper variare la propria strategia. Elika saprà nel frattempo restare in disparte, a meno che non sia chiamata direttamente all'azione alla semplice pressione di un tasto. Anche negli scontri il comparto tecnico riesce a dare gradito spettacolo ai giocatori. Ogni mossa andata a segno e ogni schivata all'ultimo secondo saranno evidenziati da inquadrature specifiche che ne innalzano la drammaticità a favore di uno stupefacente dinamismo.

L'approccio difensivo sarà un altro elemento fondamentale. Caricare il nemico a testa bassa non potrà che portarvi alla sconfitta. Non si tratterà infatti di avere riflessi e velocità di mano, perché ogni nemico andrà studiato e capito profondamente. La progredita intelligenza artificiale cercherà quindi di individuare le lacune del vostro metodo di lotta e farà forza proprio sui vostri difetti tanto in posizione d'attacco quanto in quella di difesa.

L'introduzione di quick time event all'interno di alcune sessioni di gioco offrirà infine una discreta variazione al gameplay. Nulla di nuovo sotto il sole, ma è un sistema cui i giocatori si sono ormai abituati e che riesce spesso a divertire con meccaniche abbastanza semplici e non troppo pretenziose.

In definitiva, Prince of Persia continua a convincere nel migliore dei modi, almeno fino ad ora. La decisione di innovare il brand tentando un percorso inedito dimostra non solo il coraggio del team di sviluppo, ma anche la necessità di esplorare nuove idee, soprattutto in ambiti abbastanza consolidati quale quello degli action adventure. A breve ci ritroveremo per un parere definitivo sul titolo completo. Non manca molto, ormai ci siamo.